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Hilary Clinton: “Noi spieremo tutti e sempre”

Se qualcuno pensa di presentarsi alle prossime elezioni presidenziali Usa, non devefar altro che atteggiarsi a supremo difensore degli “interessi vitali degli Stati Uniti”. E a culo tutto il resto.

L’ex segretaria di Stato Usa, Hillary Clinton, non firmerebbe mai un accordo di «anti-spionaggio», con nessun Paese al mondo. Gli Stati Uniti «devono rispondere delle proprie responsabilità anche molto oltre i propri confini», ha detto ieri a Berlino, e «sappiamo che i terroristi non arretrano». Il problema è capire quando qualche amico degli Stati Uniti diventa “terrorista” e quando invece torna interlocutore affidabile. L’esempio dei jihadisti di Al Qaeda – prima alleati e finanziati contro i sovietici in Afghanistan, poi combattuti in nome dello “scontro di civiltà”, ora di nuovo alleati infidi, ma alleati, in Iraq e Siria in funzione anti-Assad e soprattutto anti Iran – è un esempio tra i tanti di giravolte comprensibili solo se si ammette che non esiste nessun “criterio morale”, nessuna “difesa della libertà”, ma soltanto gli interessi del capitale multinazionale con base negli Usa.

E infatti Hillary non ha dato alcuna definizione concreta di chi siano oggi i “terroristi”, ma si è tenuta – come tutti, a partire da Obama – le mani libere per il futuro. E dunque: «Non firmerei un accordo simile con nessun Paese, a prescindere da quanto possiamo essere uniti, o in amicizia».E’ abbastanza chiaro? Non esistono amici per gli Stati Uniti, solo servi utili fnché tornano utili. In ogni istante possono diventare i “nuovi hitler” da combattere. Chiedere a Noriega e Saddam per farsi spiegare come funziona. Ma anche Yanukovich avrebbe qualche aneddoto da raccontare…

Gli Usa, ha spiegato ancora Clinton, devono proteggere anche i partner della Nato ed evitare attentati. Rispetto agli scandali legati al Datagate, compresa l’ultima vicenda appena scoperta, secondo cui un dipendente dei servizi tedeschi si sarebbe prestato a lavorare per l’intelligence Usa, passando centinaia di documenti riservati, Clinton ha invitato ad aspettare la fine delle indagini e l’eventuale giudizio. Sia la Germania che gli Usa approfittano della stretta cooperazione tra i loro servizi: è «probabile che si interessino anche dell’altro». Certamente «non dovremmo mettere in gioco la nostra amicizia», ha detto ancora Clinton riprendendo le parole pronunciate in un’intervista dal presidente della Repubblica federale tedesca Joachim Gauck.

Oltre al presidente, oggi anche il ministro degli Interni, Thomas de Maiziere, e quello degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier, hanno chiesto un rapido chiarimento della vicenda di cui si sta occupando la procura federale, quella del 31enne che avrebbe passato informazioni riservati all’intelligence Usa, alla Cia secondo il domenicale della Bild. Per de Maiziere, responsabile per il controspionaggio, le accuse sono «molto pesanti». Non si può nascondere questa vicenda sotto il tappeto, ha commentato Steinmeier: «Se le notizie saranno confermate, qui non si parla di piccole cose».

Stai attenta, Berlino. Fare di e il “nuovo hitler” è più facile che in altri casi…

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