L’ipotesi è agghiacciante, ma plausibile. Che senso ha abbattere un aereo civile a 10.000 metri di quota? Chi ha i mezzi per farlo?
Nella zona del Donbass in cui è caduto l’aereo malese sono in corso da tempo combattimenti tra l’esercito dei golpisti di Kiev e le milizie russofone che vogliono rendersi indipendenti da Kiev e riunificarsi con la Russia. Ma soltanto le trupe fasciste ucraine, avendo “ereditato” i vecchi arsenali forniti dalla stessa Russia ai precedenti governi, possiedono i missili Buk capaci di raggiungere quella quota. I ribelli non ne possiedono, almeno ufficialmente; ed è difficile che possa essere altrimenti, visto l’ingombro che rappresentano e lo stoccaggio necessario, obbligatoriamente presso basi militari già note e di facile identificazione per l’aviazione ucraina (guidata dai satelliti spia statunitensi). Gli insorti dichiarano: “siamo in possesso solo di missili portatili Manpad, che hanno un raggio d’azione massimo di 3/4 mila metri. Con queste armi, nei giorni scorsi, hanno abbattuto diversi caccia e cargo ucraini che volavano a bassa quota.
Ma non è detto neppure che sia stato un missile terra-aria. L’ipotesi pià pericolosa è riportata da Repubblica, giornale che certo non può essere considerato filo-russo. Riprendendo un lancio d’agenzia Interfax e il rapporto proposto da Igor Strelkov, leader indiscusso dei ribelli russofoni della zona, l’inviato Nicola Lombardozzi racconta che “l’aereo sarebbe comparso sui cieli di Donetsk con in coda due caccia ucraini che lo seguivano fin da quando era passato su Kiev. Uno di questi avrebbe sparato raffiche di mitragliatric contro la carlinga. Ci sarebberostate due piccole esplosioni e poi una definitiva che avrebbe fatto a pezzi l’aereo”.
Il movente? Qui interviene la notizia, peraltro confermata, secondo cui su quella stessa rotta – pochi minuti prima – era passato l’aereo presidenziale che riportava a casa Vladimir Putin, di rientro dalla sua vista di stato ai Caraibi (al termine di un lungo giro sudamericano, tra il Brasile e Cuba). Aereo che “ha gli stessi colori, bianco rosso e blu, della sfortunata compagnia asiatica”. Mezz’ora prima i due aerei si “eranno incrociati sui cieli di Varsavia”.
Se le cose sono andate in questo modo, significa che al mondo c’è gente che pensa di poter eliminare uno dei governanti più importanti del pianeta (qualsiasi sia il giudizio che si può dare su di lui), a capo di una potenza nucleare, così come era avvenuto sui cieli di Ustica, nel 1980, tentando di abbattere l’aereo su cui volava Muammar Gheddafi. Vi sembra rassicurante?
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