Le donne non dovrebbero ridere troppo rumorosamente in pubblico. Ad affermarlo è stato, scatenando una ridda di polemiche, il vice primo ministro turco Bulent Arinc, uno dei più autorevoli esponenti del governo guidato da Recep Tayyip Erdogan e co-fondatore del Partito Giustizia e Sviluppo (Akp), all’interno di un discorso che voleva prendere di mira il presunto declino morale della società moderna.
“Un uomo dovrebbe avere moralità ma dovrebbero averla anche le donne, dovrebbero sapere ciò che è decoroso e ciò che non lo è”, ha dichiarato il leader del partito liberal-islamista durante un discorso nella regione occidentale di Bursa in occasione del Bayram, la festività che segna la fine del Ramadan, il mese sacro di digiuno per i musulmani. “Una donna non dovrebbe ridere rumorosamente di fronte a tutti e dovrebbe in ogni occasione preservare il suo decoro” ha tuonato Arinc. Arinc è andato avanti denunciando la “degradazione morale che ha lasciato la società inondata di droghe e prostituzione” e non ha risparmiato nemmeno le telenovele turche, che a suo dire incoraggiano condotte di vita lascive. “Dobbiamo riscoprire il Corano. A livello morale, siamo andati indietro”, ha aggiunto, “Dobbiamo diventare una società molto diversa”.
Le donne turche hanno invaso i social network per censurare le frasi del vice premier, ‘postando’ loro foto in cui ridono deliberatamente accompagnate dagli hashtag #kahkaha (#risate) e #direnkahkaha (#resistererisate), diventati rapidamente virali.
L’Akp è accusato dai suoi critici di cercare di erodere la rigida separazione tra religione e stato in Turchia imponendo norme e leggi sempre più restrittive nei confronti dei diritti delle donne e della libertà d’espressione più in generale.
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