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La Bolivia dichiara Israele ‘Stato Terrorista’

Con un gesto significativo ed eclatante, alcune ore fa il governo della Bolivia ha deciso di includere Israele nella propria lista di “Stati terroristi” per protestare contro il massacro in corso ormai da decine di giorni nella Striscia di Gaza e costato finora la vita a più di 1300 palestinesi, per lo più civili, donne e bambini inermi.
L’offensiva militare delle forze armate di Tel Aviv contro la popolazione della piccola enclave assediata “dimostra come Israele non sia il garante dei principi del rispetto della vita e dei diritti fondamentali che garantiscono la coesistenza pacifica della nostra comunità internazionale” ha dichiarato il presidente socialista boliviano, Evo Morales.
La Paz ha interrotto le relazioni diplomatiche con Israele nel 2009, dopo un’altra operazione militare nella Striscia; tuttavia, la Bolivia ha fino ad ora rispettato un accordo del 1972, firmato dall’allora giunta militare di estrema destra, che permetteva il libero ingresso dei cittadini israeliani nel Paese.

Ma ora La Paz ha deciso di interrompere l’accordo, il che vuol dire che i cittadini del cosiddetto ‘stato ebraico’ che vorranno entrare in territorio boliviano dovranno chiedere anticipatamente il visto d’ingresso e che in alcuni casi le autorità del paese potranno rifiutarlo. “A partire da ora Israele passa al gruppo di paesi i cui cittadini sono obbligati a richiedere un visto per entrare in Bolivia previa autorizzazione della Direzione Nazionale di Immigrazione che valuterà caso per caso” ha spiegato lo stesso presidente annunciando la decisione presa all’unanimità dal consiglio dei ministri di La Paz.

Il presidente Evo Morales ha annunciato l’iniziativa durante un incontro con un gruppo di docenti ed educatori nella città di Cochabamba.
Già nei giorni scorsi lo stesso presidente aveva inviato all’Alto Commissariato dei Diritti Umani dell’Onu una richiesta di intervento contro Israele nei confronti della Corte Internazionale di Giustizia per ‘crimini contro l’umanità’ in riferimento al massacro in corso nella Striscia di Gaza e aveva annunciato un rafforzarmento delle relazioni con l’Autorità Nazionale Palestinese dopo aver riconosciuto la Palestina tra i primi paesi al mondo indispettendo non poco Tel Aviv.

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