Menu

Ucraina: i golpisti bombardano Donetsk e Lugansk, catastrofe umanitaria

Sembra accelerare ulteriormente l’offensiva militare del regime golpista ucraino contro le città in mano agli insorti da tempo sottoposte ad un crudele assedio e a continui attacchi. Da molte ore ormai l’esercito regolare ucraino sta bombardando le postazioni degli insorti a Donetsk, provocando gravi danni in tutta la città. Anche nel corso della notte scorsa le forze militari assedianti avevano bombardato per almeno 20 volte alcune zone di Donetsk. Secondo le autorità municipali, un edificio residenziale “è stato distrutto” ed è stata colpita e danneggiata anche un’ala del Policlinico numero 18 ferendo alcuni pazienti. 

In un’accorata dichiarazione, il nuovo primo ministro della Repubblica di Donetsk, Alexander Zakharchenko ha affermato che di fronte alla catastrofe umanitaria e al rischio di un bagno di sangue in città le milizie popolari sarebbero pronte ad un cessate il fuoco. “Ma se l’esercito ucraino continuerà il bombardamento dei civili, i difensori del Donbass combatteranno fino alla fine” ha affermato, aggiungendo che è necessario istituire immediatamente dei corridoi umanitari per la città, in quanto al momento non posso essere consegnati medicinali e altri prodotti di prima necessità. A causa del blocco e dei continui bombardamenti della giunta non è possibile riparare la rete elettrica danneggiata e ripristinare la normale fornitura dell’acqua. “Siamo pronti per un cessate il fuoco al fine di evitare la proliferazione di un disastro umanitario nel bacino del Don” – ha concluso Zaharchenko – “Ma con la continua aggressione dell’esercito ucraino sulla milizia del nostro popolo saremo pronti a combattere in qualsiasi condizione. La battaglia si svolgerà in ogni strada, in ogni casa, in ogni metro della nostra terra! Difenderemo il nostro diritto alla libertà e all’indipendenza!”
La situazione è particolarmente critica nella città orientale di Lugansk, lasciata dagli assedianti senza acqua né luce da una settimana e colpita centinaia di volte dai tiri di artiglieria e dai bombardamenti dell’aviazione di Kiev. Il governo di Mosca, anche in accordo con la Croce Rossa, sta spingendo per una missione umanitaria di sostegno alla città, ma la giunta golpista spalleggiata da Stati Uniti e Unione Europea afferma che si tratterebbe di un trucco per portare armi ai ribelli e mascherare l’ingresso di truppe di Mosca nelle regioni orientali del paese. Kiev ha anche affermato di aver sventato, per via diplomatica, un tentativo della Russia di far entrare sul territorio ucraino un convoglio apparentemente “umanitario” ma, in realtà, militare. Secondo Kiev una colonna motorizzata carica di aiuti sarebbe stata scortata da “soldati” russi e avrebbe trasportato “equipaggiamento” bellico, cercando di sconfinare nel Donbass. Ma Mosca ha respinto l’accusa: “Le forze russe non hanno cercato di attraversare il confine”, ha dichiarato Dmitri Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin.
Sempre nella regione di Lugansk l’aviazione ucraina ha attaccato la città di Krasny Luch. “Hanno bombardato la sede dell’agenzia delle Entrate locale, che ospita il quartier generale delle forze separatiste, e una caserma. Alcuni colpi sono finiti vicino a dei condomini e ad un terreno privato. In città mancano gas, elettricità ed acqua” ha detto un rappresentante della Repubblica Popolare.
Situazione simile anche nelle cittadine di Yasinovataya, Avdiyivka, Krasnogorovka, Marinka, Gorlovka e nei villaggi di Staromihaylovka, Verhnetoretskoye, Krasny Partizan e Spartak, sottoposti a continui bombardamenti e da tempo privi di acqua ed elettricità.
Aumentano non solo le vittime civili tra gli abitanti delle regioni insorte, ma anche il bilancio delle vittime militari nell’esercito assediante. Secondo un portavoce militare golpista nelle ultime ore i combattimenti avrebbero provocato la morte di 13 soldati, dopo i 15 uccisi nei giorni scorsi.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *