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L’Isis “usa gas letali in Iraq”. Replay di quanto accaduto in Siria?

La storia pare ripetersi in Iraq, ma a parti rovesciate, rispetto a quanto governi occidentali e media mainstream avevano raccontato sulla Siria. Secondo alcuni deputati iracheni della provincia di Al Anbar circa 300 soldati sono stati uccisi dai jihadisti dello Stato islamico (Isis), anche con l’uso di gas cloro, in un attacco contro la località di Saqlawiya, a nord di Falluja. “Molti dei soldati sono morti per asfissia”, ha detto il deputato Ali al Bedairy. L’Isis ha “ucciso oltre 300 soldati utilizzando il gas cloro a Saqlawiyah, a nord di Falluja”, hanno confermato alcuni media arabi ripresi dall’Ansa e dalle altre agenzie internazionali.

Se la notizia venisse confermata così come oggi viene diffusa dai media mainstream, la cosa getterebbe una luce completamente diversa sulla versione che gli stessi mass media – e i governi che ne hanno ispirato le veline – avevano diffuso un anno fa sull’uso di armi chimiche in Siria. Il rapporto degli ispettori dell’Onu dovette arrampicarsi sugli specchi per cercare di non smentire né confermare la versione ufficiale della coalizione delle potenze del club “Amici della Siria” (Usa, Turchia, Francia, Arabia Saudita, Qatar, Gran Bretagna, Italia) che intendono rovesciare Assad.

Un anno fa infatti, furono le forze armate siriane ad essere accusate di aver usato armi chimiche contro le milizie ribelli, tra i quali, come è noto, c’erano anche i jihadisti dell’Isis. Ma indagini successive, tra le quali una memorabile controinchiesta di Robert Fisk,  rivelarono che le armi chimiche erano state probabilmente utilizzate dai miliziani che combattono contro le autorità di Damasco.

Adesso si ripresenta il problema ed a finire sotto accusa sono gli alleati di ieri contro Assad diventati i nemici di oggi cioè l’Isis. E quando un soggetto passa dal campo degli amici a quello dei nemici, lo stesso copione venne utilizzato più volte, anche se a parti rovesciate.

Digerire questa contraddizione clamorosa nelle veline ufficiali che vengono diffuse e diventano versione ufficiale, appare decisamente difficile. A meno che non si sia disposti ad accettare che la verità non sia ciò che accade veramente ma la sua manipolazione ed il suo uso strumentale.

 

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