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Spagna: Casapound in trasferta per estendere le occupazioni nere

Non bastava l’estrema destra locale, tradizionalmente dispersa ma aggressiva e ampiamente coperta dalle istituzioni spagnole frutto dell’autoriforma del regime franchista. Ora ci si mette pure Casapound.

Che da qualche è tempo è impegnata in una vera e propria campagna in suolo iberico con l’obiettivo di esportare il suo modello di organizzazione fascista ma eretico, basato sulle cosiddette ‘occupazioni non conformi’ e su un’attività ricreativo-identitaria che scimmiotta i simboli e gli slogan dell’estrema sinistra nel tentativo di attrarre giovani inquieti e confusi che scambiano la propaganda dell’estrema destra per un messaggio rivoluzionario e antisistema.
E così alcune frange del neofascismo iberico hanno recentemente lanciato le loro occupazioni, denominate ‘Hogares Sociales’, in alcune città del Regno.
Dopo il fallimento dell’occupazione nel quartiere madrileno di Tetuàn, i ‘naziflautas’ – come li chiama una certa stampa spagnola mettendo l’accento sul loro carattere ‘freak’ – sabato scorso gli emuli di Casapound si sono riuniti a Santander, in Cantabria, nel tentativo di imporre una svolta alla loro strategia di penetrazione in alcuni territori individuati come fertili per la semina delle loro casematte ‘non conformi’. E per l’occasione, i camerati iberici hanno avuto l’onore della presenza di Gianluca Iannone, arrivato dall’Esquilino per partecipare al festival ‘Galerna 2014’ indetto formalmente dall’Associazione Culturale Alfonso I – copertura del disciolto Fronte Nazionale – per illustrare di persona le tecniche di sfondamento tra i giovani alla ricerca di ‘sensazioni forti’. Iannone, stando al programma ufficiale della festa neofascista, ha trattato temi come ‘modelli alternativi di finanziamento e organizzazione” illustrando ampiamente la storia più che decennale dell’esperienza romana di Casapound, poi allargata in tutta Italia e ora approdata nella penisola iberica.
Altro ospite d’eccezione della kermesse è stato Alberto Sanchez, consigliere comunale a Hospitalet de Llobregat di un raggruppamento di estrema destra catalano – ma nazionalista spagnolo, naturalmente – noto come Plataforma per Catalunya (PXC), reduce da un viaggio in Scozia durante il quale, ha scritto sul suo profilo Facebook, si è goduto la sconfitta dei difensori dell’indipendenza insieme a Ariadna Hernández, giovane coordinatrice del movimento di ultradestra spagnolo Vox, nato pochi mesi fa da una scissione del Partido Popular. Sanchez è arrivato in Cantabria non tanto come esponente di un movimento xenofobo che negli ultimi anni ha conquistato alcuni importanti consensi in alcune città catalane, ma come animatore del ‘centro sociale’ Casal Tramuntana, nel quartiere di Clot a Barcellona, dal quale per anni sono partite le scorrerie dei neofascisti contro immigrati, gay e attivisti di sinistra. Nel giugno scorso, a causa delle proteste dei coordinamenti antifascisti e degli abitanti del quartiere, il Municipio si è deciso a sfrattarli, ma i neofascisti hanno trovato una nuova sede in un altro quartiere dove organizzare raid e kermesse identitarie. Il ducetto di Plataforma X Catalunya, spiegava il programma di ‘Galerna 2014’, ha intrattenuto la platea sul sacro compito di “contrastare la peste separatista dalla trincea catalana”…
Ad un altro catalano – Enrique Moreno – il compito di presentare il progetto “Agro Pound”, che mira a realizzare una sorta di ‘comunità agricola sociale identitaria’ (!) per scimmiottare le comuni rurali che alcune tradizioni della sinistra hanno prodotto negli ultimi decenni. Chi invece preferisce la città alla campagna avrà apprezzato l’intervento di Mapi Martin, esponente del Movimento Sociale Repubblicano e membro del ‘Hogar Social’ di Saragozza, locale nato alcuni anni fa sull’esempio di Casapound nel capoluogo aragonese, attivo nella distribuzione di alimenti e farmaci ma solo a spagnoli di ‘razza pura’ e al centro di numerose proteste per le aggressioni partite proprio dall’occupazione ‘non conforme’ che i movimenti antifascisti della città chiedono invano di chiudere. A fargli compagnia, ma con la coda tra le gambe, c’erano anche i picchiatori dell’Hogar Social di Tetuàn (Madrid) intitolato all’ideologo fascista Ramiro Ledesma, sgomberato amichevolmente dalla polizia appena una settimana prima, il 19 settembre.
Fino all’ultimo i fascisti locali, pur tappezzando Santander e le località vicine di manifesti che pubblicizzavano la loro iniziativa, si son guardati bene dal rivelarne la location, per evitare contestazioni e proteste. Ma qualche giorno prima dell’inizio della convention gli attivisti dell’Assemblea Antifascista della Cantabria – uno dei territori più neri di tutto lo Stato Spagnolo – hanno scoperto che la convention neonazi si sarebbe tenuta in una sala dell’Hotel NH di Santander, ed hanno quindi invitato i propri simpatizzanti a bombardare la direzione dell’albergo con mail e telefonate che chiedevano di negare l’ospitalità agli estremisti di destra.
Già nel giugno del 2013, un altro albergo, l’Hotel Silken sempre di Santander, a causa delle proteste e di una massiccia mail bombing alla fine ritirò l’ospitalità ai neofascisti che volevano organizzare un incontro nostalgico tra vecchi e nuovi estremisti provenienti da varie regioni spagnole.

E così è stato anche in questa occasione, visto che la proprietà dell’NH ci ha ripensato e i fascisti sono stati costretti a cercarsi un altro posto, approdando al lussuosissimo – e costosissimo (chi li paga?) – Hotel Hoyuela del capoluogo cantabro, mentre un centinaio di antifascisti manifestavano contro l’arrivo in città dei fascisti, che alla fine non superavano i cinquanta. Non conformi e del terzo millennio, ma pur sempre fascisti. 

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