L’artiglieria israeliana ha cannoneggiato il sud del Libano dopo un duplice attacco nell’area delle fattorie di Sheeba /Kfar Chouba che aveva danneggiato un blindato dell’esercito di Tel Aviv e ferito due soldati. L’esercito libanese il 5 ottobre scorso si era già scontrato con soldati israeliani che cercavano di attraversare il confine nei pressi di Saddanah, sempre nella zona delle fattorie di Sheeba. Nello scontro a fuoco un militare libanese era rimasto ferito.
Il nuovo attacco ai militari israeliani nella zona di confine con il Libano è stato rivendicato da un’unità di Hezbollah che porta il nome di Ali Hassan Haidar, un militante del movimento ucciso lo scorso 5 settembre ad Adloun (Tiro) da una esplosione avvenuta poco dopo la scoperta di un ordigno con ogni probabilità allestito dal Mossad israeliano. Hezbollah aveva annunciato che Israele l’avrebbe pagata. il vice segretario generale di Hezbollah Naim Qassem ha detto che l’attacco al blindato israeliano è avvenuto “in territorio occupato” e che “abbiamo il diritto di effettuare operazioni per liberarlo”. “Anche se al momento siamo impegnati in Siria – ha aggiunto Qassem – siamo pronti a combattere il nemico israeliano”.
La tensione sul confine libanese è salita alle stelle nei giorni successivi alla conclusione dei bombardamenti dell’operazione “Margine Protettivo” contro i palestinesi a Gaza. I comandi militari israeliani avevano infatti cominciato ad ipotizzare pubblicamente un nuovo attacco contro Hezbollah, dopo la guerra del 2006 . “Hezbollah è responsabile degli ordigni e delle esplosioni di oggi al confine con il Libano – aveva detto martedì pomeriggio il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon – Per questo sono stati colpiti suoi obiettivi. Qui siamo di fronte a uno stato dentro uno stato, per cui consideriamo responsabile di questo incidente anche il governo libanese”. Il 5 settembre scorso, un drone israeliano si era schiantato nei pressi della città libanese di Marjayoun durante una missione di spionaggio.
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