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Baltimora: scontri e arresti per l’afroamericano ucciso dalla polizia

Almeno dodici persone sono state arrestate a Baltimora nella serata di ieri nel corso di una protesta organizzata per la morte di Freddie Gray, un giovane afroamericano di 25 anni, nel Maryland. Alcune migliaia di manifestanti si sono ritrovati davanti al palazzo municipale della città per chiedere giustizia per Gray, morto in seguito a una frattura alle vertebre cervicali, una settimana dopo essere stato arrestato. “La nostra voce e il nostro dolore saranno sentiti oggi”, è stato il grido con cui è iniziata la manifestazione. “L’attenzione sarà su Freddie Gray e su come la sua schiena e la sua colonna vertebrale sono state rotte, e sulla copertura della polizia”, ha accusato Malik Shabazz, presidente dell’organizzazione Black Lawyers for Justice.

Ieri sera gli agenti hanno invitato i manifestanti a disperdersi minacciando arresti di massa ma dopo novanta minuti di protesta pacifica diversi manifestanti si sono diretti verso lo stadio del baseball di Camden Yards, dove era in corso una partita tra Baltimore Orioles e Boston Red Sox. A quel punto i plotoni di polizia in assetto antisommossa hanno attaccato i manifestanti che hanno risposto lanciando bottiglie e oggetti e ne sono nati scontri, con il danneggiamento anche di auto parcheggiate e vetrine di negozi.

Intanto oggi sono attesi i funerali di Gray, e si temono ulteriori proteste e scontri. A scatenare per l’ennesima volta la rabbia della comunità afroamericana è il fatto che la polizia non abbia mai spiegato i motivi del brutale arresto del giovane, documentato da un video che lo riprende mentre viene brutalmente trascinato dagli agenti dentro un furgone, e che Gray non abbia ricevuto assistenza medica, I capi della polizia di Baltimora hanno ammesso numerose violazioni durante l’arresto del giovane, ma l’indagine ufficiale delle autorità sulla morte di Gray per ora non ha prodotto risultati. Nel frattempo sei poliziotti sono stati sospesi. Anche perché un’indagine del quotidiano locale Baltimore Sun ha rivelato che la versione degli agenti non corrisponde a quanto mostrato dalle immagini riprese da alcune telecamere, visto che Gray non sarebbe stato arrestato “senza l’uso della forza”, come dichiarato dai poliziotti.

La vicenda è naturalmente rimbalzata sui mezzi d’informazione statunitensi. L’estate scorsa un poliziotto bianco ha ucciso un ragazzo nero di diciotto anni disarmato, a Ferguson, in Missouri, e da allora si sono susseguiti numerosi casi del genere che hanno scatenato forti proteste politiche e di piazza, l’ultimo dei quali risale a pochi giorni fa quando un poliziotto bianco ha sparato numerosi colpi di pistola alla schiena di un altro afroamericano disarmato che fuggiva dopo essere stato fermato per un fanalino guasto, a North Charleston, in South Carolina. L’agente, poi arrestato e incriminato, è stato incastrato da un video girato da un testimone con il cellulare che mostra tra l’altro che il poliziotto, dopo l’omicidio, ha falsificato le prove posizionando vicino al corpo della vittima il taser per potersi giustificare.

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