L’attacco all’organizzazione internazionalista basca Askapena e a cinque dei suoi membri, per i quali il governo spagnolo ha richiesto rispettivamente l’illegalizzazione e la reclusione, ha acceso la fiamma dell’internazionalismo in Euskal Herria. Ieri è stata presentata “una brigata di supporto” in una cerimonia tenutasi a Zarautz (EH).
Di seguito l’articolo di Naiz:
La campagna che Askapena ha presentato a Zarautz sabato 25 aprile è stata organizzata per cercare sostegno e solidarietà dopo che l’Audiencia Nacional spagnola ha chiesto di mettere fuorilegge l’organizzazione internazionalista e di incarcerare cinque dei suoi membri. Askapena ha ricevuto attestati di solidarietà da Euskal Herria, ma anche dalla maggior parte dei paesi latino-americani, dall’Irlanda, dallo Stato francese, dall’Italia e dalla Repubblica Democratica del Congo, tra gli altri.
Un rappresentante di Askapena ha preso la parola per ringraziare del sostegno, sottolineando che “ciò che realmente state difendendo è questo popolo e la necessità dell’internazionalismo.” All’iniziativa non mancavano Gabi Basañez, Aritz Ganboa, Walter Wendelin, Unai Vázquez e David Soto, per i quali sono stati chiesti sei anni di carcere a testa. “Siamo orgogliosi di voi. Non siete soli e vi vogliamo bene”, tra i molto messaggi inviati a loro.
Il supporto internazionale afferma in un documento che “la lotta del popolo basco merita di essere sostenuta per la sua legittimità, il suo carattere ribelle e liberatorio”. Tra le numerose firme pervenute, Nora Cortiñas (Madres de Plaza de Mayo-Línea Fundadora), il politologo Atilio Borón, il giornalista Michel Collon, la scrittrice Belén Gopegi, l’attivista Omar Barghouti e un altro giornalista, Vicent Partal.
Le firme a sostegno di Askapena sono completate da una moltitudine di sindacati, partiti e organizzazioni sociali.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa