Germania anno zero. Il diritto di manifestare scompare per ordine della magistratura, della polizia, quindi della Merkel.
Il castello di Elmau, teatro dei lavori del G7, in Baviera, resterà blindato e inaccessibile ai manifestanti anti-summit: lo ha stabilito il tribunale amministrativo regionale, negando il permesso, concesso a una delegazione di 50 persone con una precedente decisione, di avvicinarsi al sito del vertice. Come si vede, non si trattava di un’orda di black bloc in assetto da guerra, ma di una selezionata pattuglia di persone che avrebbe voluto dire ai “grandi” quel che non va nel loro modo di gestire il pianeta, le sue risorse, le popolazioni.
Nemmeno questo è stato possibile. Il governo – tramite oscuri funzionari di polizia usi a obbedir tacendo – aveva posto come condizione imprescindibile che la cinquantina di delegati raggiungessero il castello a bordo di auto o altri mezzi della polizia. Scontato il rifiuto da parte dei delegati: non ha senso portare “lamentazioni” ai governanti in quelle condizioni di semi-libertà.
In alternativa, i 50 hanno chiesto di raggiungere il castello a piedi. “Troppo pericoloso per l’ordine pubblico”, è tata la risposta della polizia; avallata subito dopo dal giudice.
Segnatevi questa data: servirà agli storici come momento significativo del ritorno della Germania (quindi di tutta l’Unione Europea) all’antico dispotismo reazionario dei “potenti”.
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