Dove non arrivano le milizie della Novorossija, gli abitanti del Donbass cercano di difendersi come possono dagli abusi dei battaglioni neonazisti, così cari al truce romanticismo di molti media nostrani.
Nel villaggio di Kurtovka, un centinaio di chilometri a ovest di Lugansk, ma nella parte del Donbass occupata dalle forze di Kiev, gli abitanti si sono fatti giustizia da soli. La notte scorsa, stanchi degli abusi, delle violenze, dei saccheggi della Guardia nazionale (vale a dire, l’ala “governativa” in cui è confluita una parte dei battaglioni neonazisti), un reparto della quale è acquartierato da alcuni mesi nel palazzo municipale del villaggio, alcuni abitanti hanno ucciso a coltellate cinque guardie, dedite alle ubriacature notturne e ai successivi saccheggi e aggressioni all’interno delle abitazioni civili.
Dopo l’ennesima sortita ai danni di alcune famiglie di Kurtovka, un gruppo di cittadini ha atteso che i responsabili rientrassero nei propri acquartieramenti, si addormentassero e poi li ha uccisi a coltellate.
Il reparto della Guardia nazionale era stato trasferito a Kurtovka alcuni mesi fa, dopo che altri membri della medesima banda si erano resi responsabili di un altro episodio violento nel vicino villaggio di Kostantinovka: l’autista ubriaco di un mezzo blindato, scorrazzando per la città, aveva investito una donna con il passeggino del bambino e il piccolo era rimasto schiacciato.
Per quanto crudo possa apparire l’episodio di Kurtovka, esso testimonia del clima instaurato dal regime golpista un po’ dappertutto in Ucraina: non solo i bombardamenti sulle città delle Repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, ma un autentico “stato di occupazione” interna che terrorizza la popolazione, con un potere governativo che non riesce più nemmeno a controllare la furia forsennata del proprio braccio armato.
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