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Gran Bretagna, niente treni a Natale

Sembra una notizia proveniente da uno di quei paesi scombinati, dove una festività diventa occasione per starsene a casa invece di andare a lavorare. Roba da pelandroni “protetti dai loro privilegi”, come si usa ormai dire dei diritti dei lavoratori.

E invece viene dalla patria del liberismo anglosassone, la Gran Bretagna. I treni, qui, da anni, non girano nel giorno di Natale e in quello di Stanto Stefano. Da quanti anni? Un po’ dopo che le ferrovie sono state privatizzate, con John Major (poi assunto dal Carlyle Group dei Bush) assiso sulla poltrona di premier.

Perché stanno ferme in due giorni così importanti per la vita sociale del paese? Per un motivo semplicissimo: per il diritto del capitale e non perdere neanche un penny. In questi due giorni, infatti, il numero di passeggeri atteso cala drasticamente, come dappertutto nel mondo. Al punto che far circolare i treni, anche se in numero inferiore al solito, diventa “antieconomico”. Detto altrimenti: a fare il proprio mestiere la società ci rimetterebbe qualcosa.

Si potrebbe pensare: “ma diavolo, fate profitti tutti i giorni dell’anno, che cosa importa se per due giorni ci rimettete un po’? In fondo non andrete falliti per questo…”. Ragionamento umano, non capitalistico. Un capitalista non ci pensa neanche a perdere qualche percentuale di profiitto solo per dare un servizio al paese…

Il problema – la contraddizione – esplode quando si osserva che il paese, comunque, di quel servizio ha bisogno. Per quanto in numero inferiore agli altri giorni, infatti, ci sono comunque un bel po’ di lavoratori che debbono raggiungere il posto della “fatica”, oltre a comuni cittadini che vorrebbero andare a trovare amici e/o parenti.

Niente paura, c’è una “soluzione di mercato”! Anche se somiglia un po’ troppo a una fregatura messicana: gli autobus. Privati anche questi, naturalmente. In questi due giorni la domanda sale, quindi che fanno le società di gestione? Aumentano i prezzi, ovviamente. E’ l’occasione dell’anno per aumentare un po’ i profitti…

Ecco, quando vi raccontano – quei bastardi che popolano i palazzi che contano, media compresi – che l’unica soluzione possibile per risolvere i problemi disperanti del trasporto pubblico è “la privatizzazione”, pensate di essere un inglese a Natale. O resti a casa, o spendi un patrimonio.

p.s. Le ferrovie inglesi, un tempo famose per la loro puntualità, non sono più puntuali per niente. In compenso sono le più costose d’Europa. Meditate, gente, meditate…

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