Gli israeliani si offendono quando qualcuno – sempre di più – considera l’azione militare di Tel Aviv un aiuto all’Isis. Ma p fiddicile considerare diversamente il bombardamento aereo, alla periferia di Damasco, nei pressi dell’aeroporto, che ha ucciso fra gli altri Mustafa Badrebbine, capo delle operazioni speciali degli Hezbollah.
La notizia è stata data direttamente dalle milizie sciite che contrastano, in Libano come in Siria e Iraq, le forze del cosiddetto “stato islamico”. “Era uno dei nostri più grandi militanti, ha partecipato a molte operazioni compiute dalla resistenza islamica sin dal 1982 ed era uno dei nostri più importanti leader”.
La stampa mainstream, che nonsa più come giustificare la politica omicidadi Israele, cita una parentela tra Badrebbine e Imad Moughniyah, che era stato accusato dal tribunale speciale delle Nazioni Unite per il Libano dell’uccisione dell’ex primo ministro Rafik Al Hariri, assassinato nel 2005.
Lo stesso Badrebbine era stato del resto condannato a morte in Kuwait per attacchi con autobombe nel 1983. Era però riuscito ad evadere dalle prigioni del piccolo stato petrolifero – sunnita – rifugiandosi prima in Iraq (c’era ancora Saddam Hussein e la stabilità politica nell’area, a quel tempo) e poi ovviamente in Libano.
Da tempo era in Siria alla guida di reparti sciiti che combattono AL Nusra (Al Qaeda) e l’Isis insieme all’esercito di Assad e all’aviazione russa. Colpendolui, insomma, Israele sembra ottusamente perseguire soltanto la propria guerra privata contro quelli che considera gli unici “nemici” degni di nota. Dando cos’ un robusto aiuto ai tagliagole dell’Isis.
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«Non ci sarebbe Israele dietro l’uccisione di Mustafa Badreddine, bensì i ribelli che combattono Assad in Siria. La notizia è stata data direttamente da Hezbollah, il movimento integralista libanese che combatte da molto tempo al fianco del regime di Damasco. Badreddine era rimasto vittima di un attacco nelle prime ore del mattino di giovedi. Il palazzo dove si trovava, nei pressi dell’aeroporto della capitale siriana, è saltato in aria per motivi ancora sconosciuti. In un primo momento i media locali avevano accusato del blitz Tel Aviv, che aveva scelto di non commentare ufficialmente l’accaduto. La scoperta dei veri responsabili della morte di Badreddine è una buona notizia per tutta l’area, perché eviterà, almeno in questa fase, un’ulteriore escalation tra Israele ed Hezbollah». Da Il Messaggero.
Mi dispiace, ci siete rimasti male?