Il 'terrorismo' è una delle ossessioni dei media e della politica, da destra a sinistra, a torto o a ragione poco importa. Eppure il terrorismo neonazista non fa mai notizia, anche se la materia non manca di certo.
Un estremista di destra che fa parte dei cosiddetti "Reichsbürger" ha sparato a quattro poliziotti a Georgsmünd, in Baviera, ferendoli gravemente. Uno dei poliziotti feriti è stato definito dai medici "in pericolo di morte".
Gli agenti volevano perquisire l'appartamento del 49enne neonazista, ed erano accompagnati da alcuni membri delle forze speciali. Il blitz era partito su richiesta del Landsratsamt, l'amministrazione locale, che ritiene – evidentemente a ragione – che l'uomo sia pericoloso ed ha ordinato di sequestrargli le armi, anche se detenute legalmente.
Non è la prima volta che un membro dei "Reichsbürger" apre il fuoco contro le forze dell'ordine. Già alla fine di agosto un neonazista di 41 anni – che in passato si era fregiato del titolo di "Signor Germania" (il concorso nazionale di bellezza) – aderente al movimento aveva sparato contro due poliziotti durante uno sgombero in una cittadina della Sassonia-Anhalt.
I "Reichsbürger" (letteralmente "i cittadini del Reich") sono un movimento di estrema destra che sostiene che l'impero tedesco della Germania hitleriana, con i suoi confini del 1937, sia ancora in vigore. Rifiutano il Grundgesetz, la Costituzione, e la Repubblica federale nata dalle ceneri del Secondo conflitto mondiale.
Tra i principi del movimento, i cui membri ammirano l'estremista norvegese Anders Brevik, autore della strage di Utoya, la convinzione che la Germania non si sia in realtà mai arresa agli alleati e che quindi viva sotto occupazione straniera dal 1945 (motivo per il quale i Reichsbürger si rifiutano di pagare le tasse federali).
Intanto sempre dalla Germania arriva la notizia che nel corso del 2016 sono nettamente aumentati gli attentati di matrice xenofoba, compiuti dall'estrema destra, contro centri di accoglienza di profughi. Secondo quanto reso noto dalla polizia criminale federale (Bka), dal 1° gennaio al 17 ottobre scorso sono stati registrati nel paese ben 797 attentati e solo in 57 casi non sarebbe stata accertata una motivazione politica (il che non significa che non ci sia).
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