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Ucraina. I benestanti sono quasi tutti deputati…

E' scaduto il 30 ottobre in Ucraina il termine per la dichiarazione elettronica dei redditi e così saltano fuori le sorprese; o, per meglio dire, le conferme. Quelle di uno strato sottilissimo di persone messe ai posti di comando per quel tanto che serve per portare avanti la missione di “difendere i valori europei dalle mire aggressive della Russia” e che, perfettamente consapevoli della precarietà e transitorietà del proprio ruolo, mirano a far man bassa di quanta più ricchezza possibile, finché la funzione ricoperta gliene dà il privilegio. D'altronde, non sono i primi e la pratica mondiale, anche passata, li colloca tra gli epigoni dei loro antesignani, in camicia bruna o nera che fossero. L'esempio degli italici ras squadristi, in fatto di terrorismo antipopolare unito al più bieco e gretto arricchimento personale, ha fatto scuola.

Il sistema elettronico di dichiarazione dei redditi dei funzionari ucraini è stato imposto dalla UE come una delle condizioni fondamentali per esaminare la questione dell'abolizione del regime dei visti. E così, se al gruppo parlamentare “Libertà del popolo” si sono affrettati a giustificare come uno scherzo giocato dal loro camerata-deputato Sergej Melničuk la sua astronomica dichiarazione dei redditi, ben diversa e ben più reale la situazione patrimoniale di quanti sono ai vertici dell'Ucraina “europeista”.

Nel modello 730 (si fa per dire) elettronico dell'ex comandante del battaglione neonazista “Ajdar” (quello dell'ex Jeanne d'Arc ucraina, Nadežda Savčenko), Sergej Melničuk, figurava un reddito di 3 trilioni di grivne (al cambio attuale occorrono oltre 28 grivne per 1 euro), nonostante il suo stipendio parlamentare non superi le 73.000 grivne annue. D'altronde Melničuk è in buona compagnia: il deputato del “Blocco Porošenko”, Nikolaj Frolov, si è detto esterrefatto quando ha “scoperto” che al catasto gli risultano intestati sette appartamenti. Anche in questo caso, l'italico stivale fa scuola, con esempi molto più recenti rispetto al ventennio. Più sottile un altro deputato (di cui la stampa ucraina non fa il nome) che teatralmente ha rivelato come un preziosissimo orologio gli fosse stato “portato in dono da San Nicola”, mentre lui dormiva! Scajola docet.

Accanto a Frolov e Melničuk, la direttrice della Banca nazionale Valerija Gontareva ha dichiarato 26 milioni di reddito e sette immobili. Il direttore del Buro Anticorruzione, Artëm Sytnik ha dichiarato un milione di reddito e immobili in Crimea. Il segretario del Consiglio di sicurezza, Aleksandr Turčinov, dichiara circa 800mila dollari depositati in banca e altrettanti in liquidità, oltre ad auto di lusso e collezioni di libri sacri antichi: non si sa mai! Il leader radicale Oleg Ljaško dichiara una villa, 1 milione di dollari in liquidità, terreni e auto di lusso. Il capo del governo, Vladimir Grojsman, con uno stipendio di 77mila grivne (circa 3.000 dollari), dichiara liquidità per oltre 2 milioni di grivne, 870mila dollari e 460mila euro, oltre a terreni, immobili e orologi di valore; ma ieri, agli insegnanti che protestavano di fronte alla Rada, ha detto che il governo sta lavorando al problema dell'aumento di salari e pensioni: il fatto è che non ci sono soldi!

Anche a livelli più decentrati non si scherza: il sindaco di Dnepr (l'ex Dnepropetrovsk), Boris Filatov, dichiara una collezione di 618 miniature netsuke per un valore di 164 milioni di grivne, un biglietto per un volo suborbitale da 1,4 milioni di grivne e un elicottero. Il vice presidente della frazione parlamentare “Blocco Porošenko”, Anatolij Matvienko si dichiara proprietario della cattedrale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, nella regione di Vinnitsa.

Un capitolo a parte per il Ministro degli interni Arsen Avakov, che dichiara oltre 4 milioni di dividendi dalla partecipazione alla italiana Avitalia srl, appezzamenti di terreno, un appartamento a Kharkov (a metà con la moglie) di 700 mq e altri appartamenti minori; orologi preziosi, 2.600 monete antiche (anche di età romana), un centinaio di quadri di valore (tra cui un Picasso), collezioni di francobolli e di vini pregiati, circa 8.000 volumi di antiquariato, armi antiche, pellicce e brillanti. Il tutto, da uno stipendio che allo scorso settembre era ufficialmente di 16mila grivne mensili.

Gli attuali ras, grandi e piccoli, ucraini, sembrano ossessionati dalle collezioni di quadri antichi, statue, orologi di lusso e auto e, per ogni buon conto, preferiscono tenere in casa qualche centinaio di migliaia di dollari; forse in caso di fughe precipitose. E comunque, secondo il direttore del centro di sociologia “Barometro ucraino”, Viktor Neboženko, le dichiarazioni riportano meno del 10% dei reali redditi di deputati e funzionari statali.

Naturalmente, poco da aggiungere su Petro Porošenko che, secondo Forbes, nel 2016 può vantare “appena” 858 milioni di dollari e sta in coda a miliardari del calibro di Rinat Akhmetov (2,3 mld dollari), Igor Kolomojskij e Gennadij Bogoljubov (1,3 mld ciascuno), Viktor Pinčuk, Jurij Kosjuk (1 mld). E' appena il caso di notare come il presidente ucraino abbia dichiarato per il 2015 un reddito di oltre 62 milioni di grivne, con uno stipendio istituzionale di 121mila grivne. Oltre 12 milioni gli sono venuti in interessi dalla sua Banca Internazionale di Investimento e oltre 49 milioni da obbligazioni del prestito statale. Porošenko ha dichiarato anche una casa da 30 milioni e terreni per 30 milioni, insieme a 104 imprese disseminate in una decina di paesi europei e una discreta quantità (come poteva essere da meno del suo Ministro?) di quadri antichi, orologi preziosi, gioielli, varie auto per un totale di circa 3 milioni, oltre a diversi milioni di dollari di liquidità, ecc.

Il direttore del Centro anticorruzione, Vitaly Šabunin ha dichiarato di essere “sconvolto da quanto visto nelle dichiarazioni. Sapevamo che i politici non sono persone povere e che avrebbero dichiarato molte cose di lusso. Ma non ci aspettavamo un fenomeno così diffuso tra i funzionari pubblici. Circola una battuta sui social network” ha detto, secondo cui "il capo del FMI, Christine Lagarde, leggendo le dichiarazioni, dovrà chiedere un prestito all'Ucraina".

Insomma, alla fine vien fuori che tale Evgenij Černjak, al 16° posto nel 2015, secondo Forbes, tra gli uomini più ricchi d'Ucraina, con 325 milioni di dollari, dichiara di sentirsi una specie di verme a paragone degli eredi di majdan: “Io non ho milioni in contanti, elicotteri, collezioni di orologi, non una chiesa privata, come dichiarato da alcuni deputati” ha detto.

Nel frattempo, secondo le fonti ufficiali, la somma di salari non pagati ai lavoratori era di quasi 2 miliardi di grivne allo scorso 1 ottobre, nonostante che nei primi 9 mesi del 2016 il Servizio statale per il lavoro abbia contribuito al pagamento di circa 300 milioni di grivne di arretrati. Circa la situazione finanziaria familiare, a fine ottobre il 18% degli intervistati ha risposto di dover “risparmiare sul cibo"; il 35% dice di “disporre abbastanza per il cibo, ma non a sufficienza per vestiti e scarpe”; il 34% ha soldi "sufficienti per cibo e abbigliamento necessario, ma di dover risparmiare o chiedere un prestito per oggetti come un buon vestito, un cellulare o un aspirapolvere”. L'11% ha risorse sufficienti per “cibo, abbigliamento e altri acquisti, ma di dover chiedere un prestito per acquisti come lavatrice, frigorifero, ecc”.

Secondo le statistiche ufficiali, nel primo trimestre del 2016 il reddito reale si è ridotto del 15%, “grazie” anche agli aumenti tariffari dettati da FMI e Banca Mondiale. Con salari minimi di 1.450 grivne (circa 58 dollari) e medi che oscillano tra le 2.500 e le 4.000 grivne e con pensioni da 1.130 a 1.900 grivne, i pronostici indicano che, con gli ulteriori aumenti tariffari che scatteranno a breve. Ma il primo ministro Grojsman assicura che presto l'Ucraina ridurrà le importazioni di gas, risolvendo così a monte il problema!

Con un tasso di disoccupazione ufficiale vicino al 9,5% del 2015 (ma nel 2015, il direttore ucraino dell’Istituto di analisi e management Ruslan Bortnik, aveva parlato di un tasso del 20% e pronosticava un balzo al 50% – tra disoccupazione aperta e mascherata), secondo le valutazioni ONU oltre l’80% della popolazione è al di sotto della soglia di povertà. E il 74% degli ucraini considera peggiorata la situazione economica del paese nell'ultimo anno.

Naturale che, allo scorso settembre, appena il 3% degli ucraini dicesse di “approvare del tutto” l'attività di Petro Porošenko; il 17% di “approvarla abbastanza”; ma il 30% dichiarasse di “piuttosto non approvarla” e il 44% di “non approvarla affatto”.

Porošenko e i suoi mandanti ci perderanno il sonno?

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