Alexej Albu è nato nel 1985 a Odessa.
Appartenente all’Unione politica "Borot'ba" dal 2015. Prima aveva militato, dal 2011, nel partito comunista . Ha partecipato attivamente alle manifestazioni antigolpiste dette Anti Maidan (in contrapposizione appunto alle manifestazioni pro Ue di piazza Maidan) anche se era stato un oppositore del governo liberista di Ianucovich (l’ex presidente eletto regolarmente e rimosso dai golpisti pro UE).
Promotore del referendum del 3 marzo 2014 per l’ Autonomia e il federalismo economica di Odessa. E’ in questo contesto che matura negli ambienti golpisti di Kiev la strage del 2 maggio.
Fin dal 24 aprile. Quando la città di Odessa fu cinta check point e barricate , con la scusa che la Russia poteva da un momento all’altro invadere la città .
Dice Alexej che, se veramente i militari russi avessero dovuto occupare militarmente la città , questi posti di blocco non sarebbero servite praticamente a nulla.
La verità era che si voleva frenare l’opposizione anti Maidan di Odessa ,che tra l’altro applicava metodi pacifici e legali di opposizione. Si doveva quindi per prima cosa rimuovere l’accampamento pacifico di protesta situato nella piazza centrale di Odessa. Un accampamento “ Vicie” che prevedeva assemblee popolari e diritto di parola per tutti. Piazza che a volte finiva per riempirsi di decine di migliaia di persone.
Il governo di Kiev approfittando invece dello svolgimento della partita tra Odessa e Kharkov fa arrivare in città un treno carico di pseudo ultras del Kharcov ma in realtà militanti di squadracce naziste. L’obbiettivo è chiaro. Liberare la piazza.
Così i sedicenti ultras hanno attaccato la piazza e ne sono nati scontri molto duri. Sono intervenuti reparti dell’esercito che con il pretesto di riportare la calma hanno sparato sulla folla. Addirittura testimoni parlano di cecchini sui tetti.
Così il grosso della folla è stato spinto a lasciare la piazza attraverso un unico canale di fuga ( gli altri passaggi di fuga erano presidiati da polizia e ultras) che li ha portati a cercare rifugio nel palazzo dove ha sede la Camera del Lavoro.
Li il dramma. All’interno altri teppisti nazisti armati di armi da fuoco e coltelli. E’ una mattanza. uccidono chiunque capiti a tiro. Anche una donna incinta al nono mese di gravidanza. Scappare impossibile. Sono stati posti ostacoli tra un piano e l’altro e non si può fuggire da nessuna parte. Il bilancio è terribile. Uomini e donne tagliati a pezzi, bruciati vivi, con segni di forti percosse.
Impossibile stabilire il numero esatto di morti perché, nel mentre la strage si compiva, una squadraccia era incaricata di portare via i morti. Nel palazzo era stata preventivamente tolta l’acqua e quando hanno appiccato il fuoco è stato inutile aprire rubinetti e fontane. Gli stessi vigili del fuoco sono stati impossibilitati a intervenire per essersi imbattuti in un “posto di blocco” dei miliziani banderisti. Tubi per lo spegnimento tagliati e automezzo danneggiato. Solo dopo ore di rogo alcuni mezzi dei vigili del fuoco sono riusciti a giungere sul posto e a mettere fine alle fiamme e recuperare i superstiti alle violenze e al fuoco. Così si è salvato Alexej Albu.
Oggi Alexej è un rifugiato politico. Rischia l’arresto se torna nella sua città Odessa. Le sue denunce da testimone oculare di quel dannato 2 maggio fanno paura al regime.
UNIONE SINDACALE DI BASE PROPONE DI INOLTRARE DENUNCIA AL TRIBUNALE INTERNAZIONALE DI STRASBURGO PER AVERE GIUSTIZIA .
I CRIMINALI DEVONO ESSERE CONDANNATI PER TUTTI I CRIMINI COMMESSI
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