Dedichiamo lo spazio approfondimenti di oggi di Radio Città Aperta per tornare parlare di Palestina e lo facciamo con un rappresentante del Comitato con la Palestina nel cuore. E' al telefono con noi Lucio Vitale. Buongiorno Lucio, grazie per la tua disponibilità.
Ciao, buongiorno a voi
Sono stati giorni significativi e importanti, sono successe cose importanti per quello che riguarda la questione della Palestina. Il 24 dicembre è passata la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che condanna la politica del governo israeliano di autorizzare la costruzione di nuove case per coloni ebrei nei territori palestinesi, con l'astensione del rappresentante degli Stati uniti. C'è stata la reazione rabbiosa di Netanyahu, che si è scatenato contro i paesi che hanno votato a favore di quella mozione convocando gli ambasciatori e scagliandosi anche contro l'amministrazione Obama. Effettivamente, Lucio, è un fatto storico che gli Stati uniti si astengano su mozioni di questo tipo … E infine c'è questo tentativo, questo scambio di reciproche “affettuosità”, tra lui e Donald Trump, il presidente eletto. Trump dice: tenete duro fino al 20 gennaio – come se Israele avesse bisogno di tenere duro rispetto a qualcosa, avesse qualche tipo di problema a fare quello che gli pare – che arrivo io e sistemo le cose. E proseguono le esternazioni violente e aggressive di Netanyahu nei confronti di chiunque metta in discussione la legittimità israeliana ad estendersi e a fare quello che vuole dove vuole. Questo è un po' il quadro generale. E' successo qualcosa di importante però Lucio, parliamo forse soprattutto dell'astensione degli Stati uniti?
Guarda, sicuramente è importante quello che è successo perché, come ha detto Samanta Power, che è l'ambasciatrice Usa presso l'Onu: "sono cinque decenni che l'America in maniera formale e informale comunica ad Israele che comunque l'occupazione dei territori della West Bank è fuorilegge". C'è una risoluzione che delimita perfettamente i territori, i confini, che sono quelli della fine della guerra 1967. Dall'altro canto bisogna dire che questa medaglia ha due facce. Dall'altro canto noi che abbiamo un po' analizzato, all'interno del comitato, un po' più questo aspetto siamo venuti alla conclusione che la guerra è una guerra anche intestina all'interno dell'amministrazione americana. Obama mi sembra di capire che non si è mai sbracciato più di tanto a favore della Palestina. Se ricordi nel 2014 c'è stato “margine protettivo”, un'azione cruenta degli israeliani contro i palestinesi di Gaza, con più di 2000 morti e non mi sembra che gli Usa e Obama in particolare abbiano fatto qualcosa di concreto per fermare quella carneficina. Quindi alla luce di quello che è successo in questi giorni io direi più che … è uno sgarbo che si sono fatti Obama e Trump per il tramite della questione palestinese e di Israele quindi. Se tu ben ricordi Trump aveva, in campagna elettorale, detto che avrebbe riconosciuto Gerusalemme capitale di Israele. Cosa che non può avvenire perché tutti sappiamo che, sempre per i famosi accordi che hanno definito i confini nel 1967, Gerusalemme non può essere la capitale di nessuno stato ma dovrebbe essere, semplicemente, una città santa dove tutti i pellegrini possono accedere sotto il controllo Onu e non, quindi, né israeliana né palestinese. E' una città che andrebbe congelata. Dicevo che questo sgarbo è stato fatto da Obama a Trump perché Trump aveva detto, in campagna elettorale, che avrebbe riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele e detto questo Obama, di contraccolpo, promise 35miliardi di dollari in armamenti a Israele da spendere nell'arco di 10 anni. Quindi c'è stata una rincorsa a prendersi quei voti che in America delle volte sono decisivi per eleggere un presidente. Probabilmente questi voti sono andati a finire a Trump e non ad Obama, ecco perché Obama si sveglia, dall'oggi al domani, e dice: io adesso a questo punto metto il bastone tra le ruote a Trump e quindi siccome lui ha promesso Gerusalemme capitale di Israele, io, dall'altro canto, gli faccio pressioni per quanto riguarda gli insediamenti dei coloni. Sì, noi gioiamo, siamo felici, siamo contenti perché finalmente c'è qualcuno che strilla che c'è una legge sovranazionale, che è quella dell'Onu, che andrebbe rispettata. Il problema di questa risoluzione è che è una risoluzione fantasma perché non implica sanzioni a chi non la rispetta e quindi … Sì, va bene, d'accordo …
Esiste ma è pressoché inutile …
… è inutile, sì, io penso che è inutile. Poi Obama e Kerry, Kerry in particolare, insegue ancora questa dei due stati … Tutti sappiamo che i due stati non sono più possibili perché ormai la West Bank è diventato praticamente quasi .. è quasi completamente a gestione israeliana. Sappiamo che è stata divisa in tre zone, la A, la B e la C. La A è gestita da Israeliani, la B a metà tra israeliani e palestinesi, la C che è gestita dai palestinesi che ormai è diventata il 22 per cento della Palestina, quindi niente. E lì dovrebbero entrare all’incirca 6 milioni di palestinesi, senza tener conto che la risoluzione 194 comunque dà la possibilità ai palestinesi profughi fuori dalla Palestina di rientrare in Palestina, cosa che Israele non vuole. E' inutile che si parla di questa risoluzione in maniera così enfatica quando ancora non sono stati sciolti vecchi nodi e vecchie risoluzioni Onu ancora non sono state applicate. Questo era giusto per fare un po' il quadro della situazione di quello che è successo secondo me, secondo noi del comitato anche lì in Palestina. Comunque l'importante per noi in questo momento è che se ne continui a parlare, perché lì c'è un nodo che va sciolto. Va sciolto perché vediamo cosa succede poi se questi attriti restano per troppo tempo.
Chiaro, quindi diciamo che al netto dello scambio di cortesie tra virgolette tra l'amministrazione uscente e quella entrante degli Stati uniti, Obama e Trump, di tutta questa vicenda … quale potrebbe essere un risvolto positivo a cui .. in cui infilarsi per riuscire a … quantomeno a far presente che esiste … Sappiamo che Israele sta incrementando la sua politica di colonizzazione dei territori palestinesi, quindi la situazione comunque è emergenziale da questo punto di vista no?
La situazione è emergenziale. L'importante è parlarne, l'importante è far sapere, anche perché all'interno delle comunità ebraiche nel mondo c'è comunque la consapevolezza che chi va lì non trova un ambiente favorevole. Ancora adesso … leggevo alcuni giorni fa che di nuovo Netanyahu insisteva presso le comunità ebraiche francesi a dire loro che non è la Francia la loro casa ma la loro casa è Israele. Perché loro hanno bisogno di coloni. Lì c'è un problema anche demografico: i palestinesi stanno crescendo come popolazione, demograficamente aumentano, mentre gli israeliani soffrono un po' della malattia che soffre tutto l'occidente e quindi sono sempre meno le nascite e quindi è un popolo che non è in crescita e quindi per colonizzare hai bisogno di persone. Ecco il motivo per cui si richiama sempre nuovi coloni dall'America, dall'Europa. Parlarne e dire a chiare note, specialmente noi qui in Europa ma anche in America, che lì non c'è una situazione favorevole ad una colonizzazione, perché non può andare avanti per eterno questa cosa. I palestinesi che sono lì comunque non andranno mai via. Io poi ci sono sia a Gaza, sia in Libano, sia a Gerusalemme e lì delle volte la colonizzazione è subdola. Faccio l'esempio del tempio di Davide che dice che sta fuori le mura di Gerusalemme. Lì hanno mandato via interi quartieri di palestinesi per fare degli scavi. Poi sotto hanno trovato qualche mattone … qualche cosa di antico c'è, come d'altronde un po' in tutte le vecchie città arabe ed europee, se scavi qualcosa trovi. Intanto sono stati allontanati dei Palestinesi da quell'area. E così è quasi intorno a tutta Gerusalemme è avvenuto questo, in vari modi. E poi è un continuo demolire case dei palestinesi e un continuo edificare case dei coloni. E questo deve terminare. Deve terminare perché qui si sta parlando di un furto di terra, è proprio un furto in piena regola: c'è qualcuno che ruba qualcosa a qualche d'un altro e lì, mi dispiace, se non si applicano delle sanzioni a delle risoluzioni, è inutile che le facciamo queste risoluzioni, servono solo per parlarne. E comunque ha un suo perché anche questo, insomma.
Bene Lucio, noi ti ringraziamo per la tua disponibilità e per la tua analisi. Buon lavoro.
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