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Vertice della Nato. “Gli europei devono spendere di più negli armamenti”

Domani a Bruxelles arriva il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, per partecipare alla sua prima riunione della Nato, e in qualche modo inizierà la redde rationem tra Stati Uniti ed Unione Europea su materie molto "delicate": cannoni e ormoni. Tillerson sarà al vertice con una richiesta molto precisa per gli altri partner dell’alleanza atlantica: l’aumento del contributo alle spese militari degli alleati a fronte di una riduzione delle risorse che gli Usa intendono mettere. Secondo numerosi osservatori, il vertice della Nato non nasce sotto i migliori auspici.

Inizialmente era stato fissato per il 5 e 6 aprile, ma Tillerson aveva fatto sapere la settimana scorsa che avrebbe potuto disertare il summit, evocando una possibile visita negli Stati uniti del presidente cinese Xi Jinping, indicando così – anche simbolicamente – un nuovo e diverso ordine di priorità per gli interessi strategici degli Stati Uniti. Il problema era dunque di evitare l’imbarazzante scenario di una riunione degli alleati nella Nato, in assenza del rappresentante della potenza primus inter pares. Il vertice è stato così anticipato al 31 marzo.

Tillerson arriverà a Bruxelles di ritorno da una tappa in Turchia, durante la quale intende guardarsi nelle palle degli occhi e coordinare l’intervento militare statunitense in Siria con il presidente Recep Tayyip Erdogan, ufficialmente per la lotta contro l’Isis.

Obiettivo della riunione di venerdì a Bruxelles è quello di preparare il vertice Nato del 25 maggio in cui è prevista la presenza del nuovo presidente degli Stati Uniti. Per Donald Trump sarà il primo viaggio in Europa dal giorno dell’insediamento alla Casa Bianca. In un twitter postato subito dopo la visita della Merkel negli Stati Uniti, Trump aveva accusato la Germania di dovere “ingenti somme di denaro” alla Nato e a Washington.

Nelle settimane scorse, Tillerson, il vice presidente Mike Pence e il ministro della Difesa James Mattis, avevano affermato che gli Stati Uniti continueranno a svolgere il loro ruolo al fine di garantire la capacità della Nato nella difesa comune e come forza di deterrenza, ma avevano anche sottolineato che il presidente Trump “è stato molto chiaro e il suo segretario di Stato lo ribadirà venerdì” che gli Stati uniti “non possono più garantire una quota sproporzionata di spesa per la difesa e deterrenza della Nato”. La nuova amministrazione di Washington – prima potenza militare al mondo – intende portare il suo budget annuale a 639 miliardi di dollari, e assicura attualmente il 68% delle spese per la difesa cumulate dai 28 Stati della Nato.

Gli Usa insistono sul fatto che gli altri Stati dell’Alleanza atlantica debbano condividere maggiormente “gli oneri finanziari”, spendendo almeno il 2% del loro Prodotto interno lordo per la Difesa, come peraltro concordato ad un summit della Nato del 2014. “E’ essenziale che gli Alleati onorino i loro impegni”, ha insistito la fonte diplomatica statunitense, avvertendo che Rex Tillerson “spingerà moltissimo” in questo senso. Il funzionario del dipartimento di Stato, tuttavia, non ha spiegato cosa faranno gli Stati Uniti nel caso in cui l’obiettivo del 2% non sarà raggiunto.

A dare una idea del clima nelle relazioni tra Stati Uniti ed Unione Europea, non ci sono solo i problemi sulle spese militari. L'amministrazione Usa sta infatti valutando se imporre dazi punitivi del 100% sugli scooter Vespa (Piaggio), l'acqua Perrier (Nestlè, che produce anche la San Pellegrino) e il formaggio Roquefort, le moto svedesi Husqvarna e le moto sportive austriache KTM in risposta al bando Ue sulla carne di manzo Usa di bovini trattati con gli ormoni. Lo scrive il Wall Street Journal. Dietro la misura ci sarebbero le proteste dei produttori di carne di manzo.

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