Il 18 marzo la Russia elegge il suo prossimo presidente. Venerdì il Consiglio della Federazione ha scelto questa data, aprendo di fatto la competizione elettorale, nel segno della quale si è svolta giovedì anche la tradizionale conferenza stampa di fine anno del presidente Putin a Mosca.
Erano accreditati 1.600 giornalisti, fra russi e stranieri, e sono state tollerate, con misura, anche domande critiche, in particolare da parte di reporter ukraini o americani.
Il risultato maggiore dell’esposizione di Putin è stata la dichiarazione della sua intenzione di candidarsi come «indipendente» per un quarto mandato. Si è trattato di una presa di distanza dal partito di governo «Russia unita», fondato nel 2000, che, quasi inevitabilmente, mostra segni di deterioramento.
Naturalmente Putin ha la certezza che il partito non presenterà nessun candidato proprio e che, anzi, lo sosterrà. Politicamente, Putin ha preso posizione nell’ala conservatrice, ma ha risposto alla domanda di un corrispondente cinese che il programma del partito comunista gli piace. Il suo di programma è «praticamente pronto» e sarà presentato a tempo debito.
Alcune domande erano piuttosto delle battute: perché l’opposizione non ha presentato nessun candidato sconfitto? E’ una domanda per gli avversari del governo, ha risposto Putin. L’opposizione non ha un programma positivo. I giovani non sanno quanto siano stati difficili gli anni 90. Il Paese ha vissuto «praticamente 10 anni di guerra civile».
Dichiarando che i russi non volevano dozzine di «Poro…Saakashvili» in circolazione, Putin è sembrato anticipare il prossimo cambio di governo a Kiev.
Il presidente ha schivato la domanda sulle ragioni della persistente corruzione, sostenendo di voler proporre che in futuro i pubblici funzionari passino da un incarico all’altro, «come nell’esercito». Non si è capito perché abbia fatto questa proposta solo adesso.
Putin ha prudentemente preparato l’opinione pubblica russa ad un aumento dell’età pensionistica. Gli attuali limiti d’età sono stati fissati negli anni 30 del secolo scorso e, nel frattempo, la speranza di vita è aumentata. L’aumento sarà «insignificante» e graduale. Nessuna decisione è stata ancora presa.
Nello stesso tempo, il presidente ha annunciato qualche «cioccolatino» per le persone anziane. Gli orti fino a 600 mq dove molti anziani, in campagna, coltivano gran parte dei loro alimenti, saranno esentati dalla tassa fondiaria. Ha proposto inoltre un’amnistia per i privati in arretrato con i loro tributi. Ai proprietari terrieri ha promesso che lo Stato acquisterà il grano, dato che i prezzi, dopo il raccolto record di quest’anno, sono crollati.
Sulla politica internazionale Putin non ha detto molto. Sono Stati gli USA a non applicare i diversi trattati per il controllo degli armamenti, fra i quali quello per l’eliminazione dei missili a medio raggio, installando in Romania i sistemi missile-antimissile «Aegis». La Russia non denuncerà questi trattati e non si lascerà coinvolgere in una corsa agli armamenti. Il presidente ha confrontato anche le cifre della spesa per gli armamenti della Russia e quella degli USA: 46 contro 700 miliardi di dollari. Numeri che parlano da soli.
Quando un corrispondente americano ha chiesto qual’è il suo atteggiamento sul problema nord-coreano, Putin è diventato ironico. E’ un problema creato dagli USA. E’ «piuttosto comico» che chiedano adesso alla Russia un accenno di soluzione. Mosca è per una soluzione non violenta.
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