Lunedi la maggioranza del parlamento di Atene, formata dai deputati di Syriza e di Anel – raggiunti recentemente dalla liberale Teodora Megaloikonòmu che, proveniente dal gruppo dell’Unione di Centro ha deciso di unirsi agli uomini di Tsipras – ha votato l’ennesimo pacchetto lacrime e sangue imposto dai cosiddetti creditori internazionali, quelli che il leader di Syriza aveva promesso di combattere e sconfiggere e che invece continuano a dettare legge ad Atene.
Tra le misure varate all’insegna della cosiddetta austerity le più gravi sono il peggioramento della legge sugli scioperi e nuove procedure per la vendita all’asta degli immobili sequestrati per debiti verso le banche. Nel dettaglio, per poter proclamare uno sciopero occorrerà che alle assemblee partecipi almeno il 50% degli iscritti ai vari sindacati di categoria, una misura davvero difficile da mettere in pratica e di fatto mirante a impedire la protesta dei lavoratori. Finora bastava l’assenso del 20% dei lavoratori iscritti ad un sindacato o in certi casi la decisione degli organismi dirigenti per poter indire una astensione dal lavoro.
Da questo momento inoltre le vendite all’asta delle case pignorate verranno realizzate sul web così da metterle al riparo dai blocchi e dalle contestazioni organizzate negli ultimi mesi dai partiti della sinistra radicale e comunista e dai sindacati combattivi. In base alla nuova legge votata ieri, anche la prima casa potrà essere pignorata se supera una certa metratura.
Mentre i sindacati davano vita a uno sciopero di 24 ore nei trasporti pubblici, nel trasporto aereo, negli ospedali e nelle scuole, e a vari blocchi della circolazione ad Atene, alcune decine di migliaia di lavoratori e giovani manifestavano davanti al Parlamento ellenico per dire no all’ennesimo pacchetto di tagli e controriforme, il capo del governo affermava: “il paese sta entrando in una nuova fase, che darà coraggio a milioni di cittadini. Cittadini che in tutti questi anni, hanno fatto grandi sacrifici”.
Da anni Tsipras promette che i sacrifici che impone serviranno ad affrancare la Grecia dal commissariamento da parte della Troika ma in cambio dell’ultima tranche di aiuti economici – molti dei quali non andranno ai cittadini e ai lavoratori ellenici ma a ripagare i creditori stessi – l’Unione Europea pretende ancora una severa riforma delle pensioni (già ampiamente tagliate negli scorsi anni), l’aumento dell’IVA, nuove leggi sul lavoro e l’innalzamento delle imposte indirette.
Scontri si sono verificati in Piazza Syntagma tra manifestanti dei gruppi della sinistra antagonista e le forze dell’ordine in assetto antisommossa: https://www.youtube.com/watch?v=1D2EWpQGTFM
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