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Germania. La polizia perquisisce la casa editrice curda per conto di Erdogan

Questa la notizia – soltanto tradotta in italiano – che arriva da Neuss, nei pressi di Dusseldorf. E la dichiarazione del NAV-DEM sulla retata della polizia.

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La polizia oggi continuerà la perquisizione della casa editrice Mezopotamien Verlag.

https://anfenglish.com/news/

Dopo la aver fatto irruzione nelle prime ore del mattino di giovedì, la polizia tedesca ha perquisito l’edificio e confiscato quattro camion di materiali.

La polizia tedesca ha detto che non è stato possibile completare la perquisizione e continuerà a perquisire l’edificio della casa editrice venerdì.

Intanto la polizia ha bloccato tutte le entrate della sede della casa editrice e nessuno ha potuto accedere all’edificio.

Le organizzazioni curde invitano a una manifestazione a Neuss lunedì per protestare contro l’irruzione e le politiche repressive della Germania contro i curdi.

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La paura della parola scritta …

Da ieri è in corso una perquisizione della sede. Finora sono stati sequestrati sette carichi di camion di libri e altri materiali. Da ieri le forze di polizia della Nord-Reno-Vestfalia e della Renania-Palatinato perquisiscono la sede della casa editrice Mezopotamien Verlag e dell’editore musicale Mir Multimedia. Le perquisizioni sono in corso anche oggi. Finora sono stati sequestrati sette carichi di camion di libri e altri materiali. L’associazione curda NAV-DEM (Centro Sociale Democratico delle Curde e dei Curdi in Germania – Demokratisches Gesellschaftszentrum der KurdInnen in Deutschland) condanna le retate e chiede solidarietà con le realtà colpite.

Ayten Kaplan, Co-Presidente del NAV-DEM, con le retate considera raggiunto un nuovo livello di repressione contro la popolazione curda in Germania. Dichiara: „Già per quanto riguarda il divieto dei festeggiamenti del Newroz a Hannover abbiamo dichiarato che la politica dei divieti da parte del governo federale ormai non è più rivolta solo contro curdi e curde che svolgono attività politica. Ormai si rivolge contro la popolazione curda, la sua cultura e la sua storia a livello complessivo. Che ora vengano sequestrate tonnellate di libri e CD musicali da parte delle autorità di pubblica sicurezza, conferma la nostra affermazione. Il governo federale con la sua pratica sostiene attivamente una politica della Turchia che mira alla cancellazione dell’identità curda. Ma non ci lasciamo proibire la nostra identità. E anche per questo voglio chiarire che celebreremo la festa del Newroz di quest’anno insieme a tutte le nostre amiche e a tutti nostri amici in modo imponente.“

Inoltre la Co-Presidente della più grande associazione curda in Germania ricorda che il significato che sta dietro la retata nella sede della casa editrice Mezopotamien Verlag ha una portata dirompente: „Dovremmo essere consapevoli del fatto che nell’anno 2018 in Germania vengono sequestrati tanti libri da riempire diversi carichi di camion. Quindi ancora una volta abbiamo a che fare con un governo che ha paura della parola scritta. Che il Ministero dell’Interno nel suo comunicato stampa motivi la retata dicendo che ‚il nostro Stato di diritto è una democrazia ben fortificata‘, è assolutamente privo di senso. Le democrazie non hanno paura dei libri. Paesi nei quali si sequestrano, vietano o eliminano libri con altre modalità, non possono essere democrazie. Con l’assurda politica di divieti nei confronti di curde e curdi in Germania, il governo federale svuota di significato i diritti democratici fondamentali. Abbiamo messo in guarda da questo sviluppo. E ancora una volta le nostre preoccupazioni trovano conferma.“

Kaplan fa appello a solidarizzare con la casa editrice Mezopotamien Verlag e l’editore musicale Mir Multimedia. „Sappiamo che questo modo di procedere è direttamente collegato alla vista del Ministro degli Esteri Çavuşoğlu a Berlino. Sappiamo anche che azioni repressive contro di noi sono la conseguenza della grande solidarietà che nelle ultime settimane e mesi è stata mostrata nelle strade tedesche con la popolazione di Afrin. Il governo federale ora sembra volersi vendicare del fatto che insieme abbiamo portato all’attenzione dell’opinione pubblica i loro sporchi affari di commercio di armi con la Turchia. Ma la sua repressione non ci impedirà di chiamare i fatti con il loro nome. Lo diciamo ancora una volta con grande chiarezza: attualmente a Afrin civili vengono uccisi anche con armi tedesche. Per questo invitiamo l’opinione pubblica a continuare a prendere insieme a noi una posizione chiara contro la sporca guerra a Afrin. Facciamo anche appello a manifestare solidarietà con Mezopotamien Verlag e con Mir Multimedia. Perché oggi sono i libri della casa editrice curda a essere sequestrati. Già domani potrebbero essere colpiti altri libri critici“, così Kaplan.

Dichiarazione del NAV-DEM sulla retata della polizia della casa editrice Mezopotamien Verlag a Neuss.

 

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