Lo sciopero degli insegnanti e del personale scolastico nello Stato del West Virginia negli Stati Uniti
Il deterioramento del sistema di rimborso delle spese sanitarie, sembra sia stato all’origine del movimento di rivolta che, alla fine di febbraio del 2018, abbia portato allo sciopero totale di 30.000 insegnanti e di 13.000 funzionari scolastici nello Stato del West Virginia.
In questo Stato, i funzionari non hanno il diritto di scioperare, e qualsiasi movimento è illegale. Nel West Virginia, i sindacati sono deboli, sebbene le comunità popolari abbiano una lunga tradizione di lotte sociali. In passato, gli scioperi dei minatori qui sono stati particolarmente violenti e combattivi.
Questo sciopero è stato organizzato al di fuori delle strutture sindacali attraverso l’intermediazione dei social network. Gli scioperanti si sono organizzati per scuola ed hanno stabilito dei collegamenti fra di loro grazie a Internet. Era chiaro fin dall’inizio che lo sciopero sarebbe potuto riuscire solo per mezzo di un’adesione di massa: gli scioperanti isolati avrebbero rischiati di essere licenziati immediatamente. Perciò, è stata la solidarietà il cemento del movimento. Le scuole si sono organizzate per continuare a distribuire ai bambini dei pasti gratuiti in quello che è uno Stato assai povero ed in cui numerosi bambini mangiano a sufficienza solamente nelle mense scolastiche. Una tale distribuzione doveva servire anche per poter spiegare che cosa voleva il movimento ed a cercare di saldare la popolazione agli scioperanti.
All’inizio, i sindacati hanno tentato di dissuadere gli insegnanti dal battersi, ma di fronte alla forza del movimento si sono accodati in silenzio ed hanno cercato di negoziare con le autorità dello Stato. Subito dopo i primi negoziati, i sindacati hanno cominciato a fare delle promesse. Gli scioperanti hanno risposto rafforzando il movimento con lo slogan: «Niente promesse, cose concrete!» Il movimento ha cominciato a suscitare interesse fra gli insegnanti di altri Stati, in Arizona e in Oklahoma, dove ci sono gruppi di lavoratori che hanno espresso il bisogno di un ‘azione selvaggia che partisse dalla base, senza passare per i sindacati. Anche in questo caso sono stati utilizzati dei mezzi organizzativi sulle reti sociali, per organizzare lo sciopero selvaggio.
Il West Virginia è uno degli Stati più poveri degli Stati Uniti, con una forte percentuale di bianchi poveri. Un insegnante, in media guadagna 2.200 euro al mese, uno dei più bassi salari da insegnante in tutti gli Stati Uniti. Dopo nove giorni di sciopero, ci sono state delle manifestazioni davanti al Campidoglio dello Stato ( che è stato nel frattempo occupato dagli scioperanti) e c’è stato un forte sostegno da parte della popolazione, per cui il 7 marzo 2018 il governatore ha concesso un aumento del 5% del salario a tutti i funzionari statali ed ha aperto dei negoziati per quel che riguarda il sistema sanitario ed i rimborsi medici agli insegnanti per quegli istituti che li vedono continuamente ribassati. Gli scioperanti hanno anche ottenuto la garanzia che i fondi necessari non vengano prelevati dal budget previdenziale per i più poveri, com’era previsto in partenza. «Non si tratta di prendere dai più poveri per dare ai poveri!», hanno affermato. Gli scioperanti hanno festeggiato la loro vittoria al grido di «Siamo noi a fare la Storia!», e riprendendo lo slogan di Occupy: «Ecco a cosa assomiglia la democrazia!»
Lo Stato del West Virginia ha votato per Trump al 70%… Il che dimostra che l’apparenza politica della società non riflette il suo spirito e può servire a nascondere le sue potenzialità di lotta. Non si può ridurre la società nordamericana a Trump e ai folli armati che sparano nel mucchio…
Qui sotto, ecco alcuni link riguardo il movimento. Da leggere in particolare l’analisi di Joe Burns sul sito Labor Notes. L’autore ha una visione sindacale di sinistra per quel che riguarda la crisi del sindacalismo istituzionale e vede l’emergere di movimenti selvaggi di base, come quello degli insegnanti del West Virginia, come un mezzo per ricostruire il sindacalismo, cogliendo così quel che c’è di nuovo nello spirito di queste lotte.
– Charles Reeve – Pubblicato l’11 marzo 2018 su Lignes de force Le blogue généraliste de Claude Guillon
Tradotto e pubblicato su https://francosenia.blogspot.it
http://www.labornotes.org/2018/03/west-virginia-option
https://www.democracynow.org/2018/3/5/from_coal_miners_to_teachers_west
https://www.democracynow.org/2018/3/5/people_have_just_had_enough_west
https://www.democracynow.org/2018/3/7/we_won_teachers_end_historic_strike
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