L’Isis ha rivendicato l’attentato suicida messo a segno ieri a Tripoli contro l’Alta commissione elettorale, un attentato che ha causato almeno 16 morti e 19 feriti. “Due operazioni suicide hanno colpito la sede della commissione elettorale nella capitale libica”, ha riportato Amaq, conosciuta come l’agenzia di propaganda degli jihadisti
Secondo un alto responsabile della sicurezza di Tripoli, Mohamad al-Damja, l’attacco è stato messo a segno da quattro uomini armati, due dei quali si sarebbero fatti esplodere. “Hanno ucciso le guardie prima di aprire il fuoco sulle persone presenti sul posto”, ha raccontato all’agenzia France Presse ripresa in Italia da Askanews, aggiungendo che all’arrivo delle forze di sicurezza, almeno due degli assalitori hanno innescato la loro cintura esplosiva. L’edificio ha preso fuoco ed è stato gravemente danneggiato.
Alcuni testimoni hanno raccontato di aver udito colpi di arma da fuoco e almeno due esplosioni. Il governo di accordo nazionale – quello di Tripoli per intendersi – ha denunciato l’”attacco terroristico”, sottolineando che “non impedirà al governo di continuare a garantire il proprio sostegno all’Alta commissione elettorale” nell’ambito del “processo democratico per la tenuta delle elezioni”. L’Onu e le varie potenze che sostengono il governo di Tripoli – ancora contrapposto a quello di Tobruk sostenuto da altre potenze – punta a tenere entro l’anno le elezioni; al momento non è stata fissata alcuna data, e il voto deve essere preceduto da un referendum su una proposta di costituzione e dall’adozione di una legge elettorale.
Un mese fa l’Isis aveva rivendicato anche l’attacco messo a segno contro un checkpoint di sicurezza di Ajdabiya, nell’Est della Libia, che ha fatto otto morti e otto feriti. Secondo quanto riferito da fonti ospedaliere e di sicurezza, un kamikaze ha fatto esplodere il proprio veicolo contro un posto di blocco controllato – in questo caso – dalle forze fedeli all’ex uomo forte del governo di Tobruk, il generale Khalifa Haftar gravemente malato. La postazione era situata all’ingresso della città di Ajdabiya, 840 chilometri a Est di Tripoli. Tra le vittime ci sono anche civili.
Si trattava del secondo attacco messo a segno nella zona di Ajdabiya in meno di un mese: il 9 marzo scorso un altro attacco suicida, rivendicato sempre dall’Isis, aveva fatto tre feriti.
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