Sono delusi i commenti della stampa ufficiale israeliana sulle reazioni internazionali alle dichiarazioni di Netanyahu contro l’Iran. Nonostante lo sfondo di faldoni, che conterrebbero ben 55mila documenti che il Mossad avrebbe sottratto a istituzioni iraniane e che avrebbero dovuto confermare il programma nucleare di Teheran, i governi che hanno negoziato l’accordo 5+1 con l’Iran nel 2015, non hanno dato credito alle rivelazioni del premier israeliano. Ma come si spiega un tale scetticismo? A rivelarlo, del tutto involontariamente, è l’editoriale del Times of Israel, un giornale conservatore israeliano che non ha nascosto la sua delusione già nel titolo: “Le reazioni derisorie al discorso di Netanyahu dimostrano che il mondo rifiuta di aprire gli occhi”. Eppure è proprio l’editoriale del Times of Israel del 1 maggio a specificare che (testuale):
“Israele non sostiene che l’Iran starebbe violando i termini specifici di quell’accordo profondamente inadeguato. Proprio il contrario. La triste constatazione di Israele è che l’accordo è così mal concepito e mal costruito che gli iraniani non hanno nessun bisogno di violarlo. Perché mai dovrebbero violare un accordo che, teoricamente concepito per assicurarsi che non possano ottenere un arsenale di armi nucleari, li autorizza comunque a continuare la ricerca e lo sviluppo di centrifughe per arricchire l’uranio in modo che, quando fra pochi anni scadranno i termini dell’accordo, saranno in grado di gestire un processo di arricchimento dieci volte più veloce di quello che gestivano prima che l’accordo entrasse in vigore?”
Ed ancora:
“No, la tesi di Israele non è che l’Iran stia violando l’accordo. È, invece, che questo accordo, lungi dall’impedire all’Iran di conseguire un arsenale di armi nucleari, di fatto gli apre la strada in quella direzione. La conclusione a cui porta l’analisi della messe di documenti iraniani illustrati da Netanyahu è che questo è esattamente ciò che l’Iran intende fare. Costretto a congelare il programma nel 2003, l’Iran sta semplicemente aspettando il momento giusto per riprendere le sue attività per le armi nucleari, rafforzato dai progressi in Ricerca&Sviluppo che l’accordo stesso gli ha permesso di fare”.
Secondo il giornale israeliano l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, nel suo stesso rapporto “non ha mai affermato di aver avuto accesso nemmeno lontanamente a una documentazione iraniana paragonabile a quella sottratta dal Mossad all’archivio segreto iraniano: 100.000 file. I negoziatori del gruppo P5 + 1 dovrebbero precipitarsi ad esaminare quel materiale, altro che sdegnarlo altezzosamente”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel suo discorso di lunedi, ha affermato di aver riferito, a Emmanuel Macron e Angela Merkel, che Israele invierà nei prossimi giorni squadre di esperti per condividere i dettagliati documenti nucleari segreti iraniani ottenuti dai suoi servizi di intelligence. Netanyahu ha parlato dei documenti anche con il presidente russo Vladimir Putin e ha detto che intende aggiornare a breve anche il primo ministro britannico Theresa May e il presidente cinese Xi Jinping.
Dunque, le autorità israeliane si lamentano che nessuno le ha prese sul serio sulla questione iraniana, tranne Trump. A giudicare le motivazioni addotte dal Times of Israel possiamo dire che chi non ha preso sul serio Netanyahu ha ragioni da vendere.
Ma anche noi abbiamo alcune domande da rivolgere alle istituzioni internazionali – dall’Onu all’Aiea, dai governi europei a quello Usa – sulla pericolosa e delicata questione delle armi nucleari in Medio Oriente.
- Perché, dopo le dettagliate rivelazioni comparse già dagli anni ’80 sull’esistenza di un arsenale nucleare israeliano nel centro di Dimona, le istituzioni internazionali non ne hanno mai chiesto conto ad Israele? Perché hanno accettato senza discutere la dichiarazione ufficiale del governo di Tel Aviv che negava l’esistenza di armi nucleari in dotazione ad Israele?
- Perché hanno insistito fino allo sfinimento affinchè l’Iran sottoscrivesse il Trattato di Non Proliferazione Nucleare ma non hanno avanzato la stessa pretesa con Israele?
- Perché gli ispettori dell’Aiea possono andare nei siti nucleari iraniani ma non possono visitare i siti nucleari israeliani? E’ sufficiente il fatto che Israele neghi di avere armi nucleari per impedire agli ispettori dell’Aiea di verificarlo?
Qualche informazione sull’arsenale nucleare israeliano potete trovarle qui:
https://fas.org/issues/nuclear-weapons/status-world-nuclear-forces/
https://www.peacelink.it/pace/a/4536.html
http://www.ossin.org/israele/1744-la-bomba-atomica-di-israele
http://www.fisicamente.net/ISR_PAL/index-518.htm
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