Mercoledì 16 maggio, la Segreteria dell’Attica del PAME ha convocato un’assemblea dei sindacati di Atene per la preparazione dello sciopero generale nazionale del 30 maggio. La Segreteria ha sottolineato:
“Nello sciopero del 30 maggio, dobbiamo alzare la bandiera dei nostri bisogni. Rivendichiamo la soddisfazione dei bisogni contemporanei della classe operaia e del popolo. Dobbiamo avanzare nell’azione comune della classe operaia e degli strati popolari…
Per la riuscita dello sciopero e della mobilitazione del 30 maggio, dobbiamo lavorare il più ampiamente possibile su tre condizioni di base all’interno della classe operaia e della base:
Primo: abbiamo la piena responsabilità di rivelare il carattere delle misure anti-operaie e dello sviluppo capitalista promesso dal governo SYRIZA – ANEL e dalle associazioni dei grandi gruppi imprenditoriali. Impedire i loro piani volti a indurre ampi settori dei lavoratori e degli strati popolari a sostenere gli obiettivi del capitale. Combattere decisamente l’argomento del male minore e del clima di compiacimento che è un veleno per il popolo….
Secondo: questa discussione deve essere aperta ampiamente all’interno della classe lavoratrice, nei luoghi di lavoro. Noi sindacati qui riuniti in accordo con chi converge su queste posizioni, dobbiamo organizzare bene la discussione, rivelando non solo le politiche del governo e dei gruppi imprenditoriali, ma anche gli sforzi compiuti dai sindacati controllati dal governo e dai capitalisti, per promuovere questa politica all’interno della classe operaia.
I membri di GSEE e ADEDY-ETUC in Grecia – hanno enormi responsabilità per la condizione del movimento sindacale, per il fatto che tra la gran parte degli operai viene coltivata la tesi del male minore, dell'”inefficacia della lotta”. Il loro “raduno” del 1° maggio ad Atene, con meno di 90 persone, in contrasto con le decine di migliaia di lavoratori che hanno partecipato alla manifestazione del PAME, dimostra che non hanno alcun consenso tra i lavoratori come difensori dei diritti dei lavoratori…
La terza condizione di base riguarda l’organizzazione il più ampia possibile di una campagna all’interno della classe lavoratrice basata sulle rivendicazioni che oggi possono bloccare, anche temporaneamente, alcune delle conseguenze negative della politica anti-popolare…
Il 30 maggio deve essere il giorno in cui il nostro popolo nel suo complesso protesti contro la politica del governo e dei gruppi monopolistici…
Allo stesso tempo, dobbiamo combattere contro il coinvolgimento della Grecia nei piani imperialisti e nelle contraddizioni che stanno sviluppandosi nella regione più ampia da parte della NATO, dell’UE, della Russia e delle altre potenze imperialiste. Per combattere contro le basi e la presenza di forze militari greche fuori dai confini del paese…
Al centro delle nostre rivendicazioni ci sono i bisogni e gli interessi della classe operaia e degli strati popolari. Sono rivendicazioni in contrapposizione alla strategia del capitale e dell’UE, contrarie alla politica del governo.
Su questo terreno e attraverso il rafforzamento della nostra azione comune, si svilupperà una vera alleanza sociale tra coloro che sono colpiti dalla politica della barbarie capitalista e dei gruppi monopolistici. Su questo terreno matureranno le rivendicazioni che colpiscono alla radice questo sistema di ingiustizia e sfruttamento, che genera guerre e profughi”.
da pamehellas.gr (Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare)
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