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L’Irlanda al voto nel referendum sull’aborto

Quasi 3,5 milioni di irlandesi sono chiamati oggi alle urne per il referendum sulla legalizzazione dell’aborto, in un paese a forte tradizione cattolica che tre anni fa ha approvato i matrimoni gay. I seggi rimarranno aperti dalle 6 alle 21 italiane; lo spoglio inizierà domani mattina e i risultati saranno annunciati nella tarda giornata di domani. Gli ultimi sondaggi sul referendum danno il “Sì” in vantaggio sul “No”, ma le distanze si sono ridotte nelle ultime settimane. Una ricerca pubblicata sull’Irish Times e fatta su 1.200 elettori, mostra che il 44 per cento è a favore dell’abrogazione e che il 32 per cento non lo è. La percentuale degli indecisi è però molto alta (24 per cento) e saranno probabilmente loro a influenza il risultato finale. Altre ricerche danno percentuali e analisi molto simili.

La legge irlandese, tra le più restrittive in Europa, non contempla stupro, incesto o malformazione del feto tra le ragioni legali per interrompere la gravidanza. Ogni anno migliaia di donne irlandesi si recano all’estero, soprattutto nel Regno Unito, per abortire. Secondo i dati del ministero della Salute britannico sono state 165.438 tra il 1980 e il 2015. Nel 2016, secondo le statistiche del ministero della Sanità del Regno Unito, sono 3265 le donne residenti in Irlanda che hanno cercato aiuto in Inghilterra e in Galles. Nel 2013, il Parlamento aveva approvato una legge che consentiva l’aborto nel caso in cui la gravidanza mettesse a rischio la vita della donna.

In caso di vittoria del sì, il governo dovrà redigere un nuovo disegno di legge che, se approvato dal Parlamento, dovrebbe autorizzare l’aborto entro le prime 12 settimane di gravidanza, e fino a 24 settimane per motivi di salute.

Sul referendum irlandese Potere al Popolo ha inviato questo comunicato alle forze impegnate per la vittoria del SI nel referendum:

Il 25 maggio 2018 l’Irlanda si recherà alle urne per decidere se abrogare un emendamento della Costituzione che nega l’autodeterminazione delle donne  ad una maternità consapevole. Le donne irlandesi sono costrette a recarsi in Inghilterra per l’assistenza sanitaria qualora decidano di interrompere una gravidanza.

I Paesi che hanno una legislazione restrittiva sull’aborto sono tre in tutta l’Unione Europea: Irlanda, Malta e Polonia. Negli altri Paesi, come in Italia, nonostante la legislazione consenta alle donne di avere assistenza sanitaria, di fatto l’interruzione volontaria subisce la limitazione dell’abuso della pratica dell’obiezione di coscienza.

Anche in Italia, oggi è difficile interrompere la gravidanza nelle strutture pubbliche, al contrario che in quelle private, infatti, l’obiezione di coscienza raggiunge il 70%  come media nazionale e al Sud ci sono interi reparti in cui quasi la totalità dei medici pratica l’obiezione.

La salute sessuale e riproduttiva, secondo le convenzioni europee, è un diritto umano fondamentale che gli Stati membri dell’UE si sono impegnati a proteggere negli accordi internazionali.

Tuttavia se non si adeguano le legislazioni nazionali, le Convenzioni internazionali sui diritti umani resteranno enunciati teorici privi di efficacia. La tutela della salute riproduttiva appartiene non soltanto alle donne e ma anche agli uomini, e non solo perché  le donne e gli uomini dovrebbero assumersi pari responsabilità per la prevenzione delle gravidanze indesiderate, ma soprattutto perché le violazioni della salute sessuale e riproduttiva hanno una conseguenza inevitabile e diretta sulla vita delle donne e delle adolescenti, sulla effettiva capacità delle donne di avere indipendenza economica, ma anche e soprattutto di avere accesso ai processi decisionali, alla partecipazione alla vita pubblica, all’istruzione, e più in generale ad una più qualificante fruizione della vita privata, e tutto questo si ripercuote sulla società nel suo insieme, non solo sulle donne.

Potere al Popolo è dalla parte delle donne e degli uomini irlandesi che con il referendum del 25 maggio 2018 daranno riconoscimento ad un diritto che costituisce elemento fondamentale della dignità umana nel contesto più ampio della lotta alla discriminazione di genere.

Potere al Popolo auspica una vittoria referendaria che abroghi l’emendamento della Costituzione che vieta l’aborto, consentendo al popolo irlandese di avere pieno accesso ad un diritto umano fondamentale quale è il diritto alla salute sessuale e riproduttiva”.

 

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