L’ostilità dello Stato turco nei confronti del popolo curdo e del popolo ezida e la sua campagna di attacchi violenti persiste. Ieri, il 15 agosto 2018, aerei da guerra turchi hanno bombardato la regione di Sinjar dell’Iraq e ucciso e ferito molti ezidi. Condanniamo con forza questo orrendo e disumano attacco da parte dello Stato turco.
La città ezida di Sinjar è stata occupata dall’organizzazione terroristica Stato Islamico (ISIS) il 3 agosto 2014, quando ISIS ha travolto una gran parte dell’Iraq del nord. Dopo questa invasione e occupazione brutale, centinaia di migliaia di ezidi sono stati espulsi dalle loro case, e migliaia di loro sono stati massacrati e sotterrati in fosse comuni. Inoltre donne ezide sono state ridotte in schiavitù da ISIS e vendute nei mercati, di migliaia di queste donne non si hanno ancora notizie.
Uno dei massacri perpetrati da ISIS ha avuto luogo nel villaggio di Kojo, a sud della città di Sinjar nel distretto di Sinjar. A seguito dell’occupazione del villaggio di Kojo da parte dei terroristi di ISIS il 14 agosto 2014, oltre 400 ezidi sono stati uccisi e centinaia di donne e bambini rapiti – e, attualmente, 500 donne di questo villaggio continuano a essere disperse. In occasione del 4° anniversario del massacro, ieri nel villaggio di Kojo si è tenuta una cerimonia commemorativa di massa. Un convoglio di ritorno da questa cerimonia commemorazione è stato attaccato dagli aerei da guerra turchi e molte persone hanno perso la vita o sono rimaste ferite. Tra coloro che sono mancati in questo attacco c’è l’illustre leader Zeki Shingali (Ismail Ozden). Zeki Shingali, che non aveva lasciato la regione di Sinjar dal 2014, è diventato un leader degli ezidi e ha servito il suo popolo con coraggio.
Lo Stato turco e il suo leader, Recep Tayyip Erdogan, fin dall’inizio di questa crisi hanno sostenuto ISIS e altri gruppi jihadisti nella regione e continuano a farlo ancora oggi. Hanno sostenuto l’organizzazione terroristica ISIS sia a Sinjar sia a Kobani. Lo Stato turco con l’attacco di ieri ha mostrato ancora una volta la sua politica di ostilità e il suo obiettivo di massacrare gli ezidi. In effetti l’attacco di ieri è una continuazione dei massacri perpetrati da ISIS nel 2014.
Sinjar dista 150 chilometri dal confine turco. Con questo attacco la Turchia ha violato la legislazione umanitaria internazionale e norme universali. Lo Stato turco ha commesso un crimine contro l’umanità. La popolazione di Sinjar, il nostro popolo di fede
ezida, ancora una volta affronta la minaccia di un massacro e di un genocidio.
Facciamo appello alle organizzazioni internazionali, in primo luogo alle Nazioni Unite e alla Coalizione Globale per sconfiggere ISIS, perché si oppongano a questi attacchi da parte dello Stato turco e si schierino in solidarietà con il nostro popolo ezida.
* da Rete Kurdistan
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