E’ caduta sotto il controllo delle forze del generale Khalifa Haftar la base militare Yarmouk, a sud di Tripoli. Le truppe di Fayez al Sarraj si sono ritirate dopo essere state pesantemente colpite e aver riportato molte vittime. A riferirlo è Askanews su fonti del Libya Desk. Secondo il Libya Observer, oggi le truppe di Sarraj hanno lanciato raid aerei su obiettivi di Haftar a sud di Tripoli.
La situazione è diventata critica per migliaia di civili intrappolati negli scontri. Secondo un report dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) sulla situazione nei dintorni della capitale si segnala che le persone costrette a lasciare le loro abitazioni nelle ultime 24 ore sono state 1675, mentre sono 4500 le persone in fuga a causa dell’escalation militare in corso nei pressi di Tripoli, nella Libia occidentale.
Ma intanto sullo scenario tornano a palesarsi le divergenze di interessi tra Francia e Italia. Roma e Parigi hanno “interessi divergenti” sulla Libia nonostante la posizione unitaria mostrata dalla diplomazia europea: ad affermarlo è stato oggi il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, esortando i due Paesi a “parlare con una sola voce di fronte alla rinnovata violenza in Libia”, dove le forze del generale Khalifa Haftar hanno lanciato un’offensiva su Tripoli. A fargli eco è stato Salvini, secondo cui “Stiamo gettando acqua sul fuoco ma ho la netta impressione che qualcuno, anche in Europa, stia gettando benzina sul fuoco e non mi sembra che tutti abbiano a cuore la pace”.
Sulla guerra civile in Libia ha preso la parola anche il segretario della Nato, Stoltemberg, ma per ora con una dichiarazione di prammatica che ha chiesto una soluzione politica sulla Libia: “l’unico modo per garantire pace e stabilità a tutti i libici. Non esiste una soluzione militare per risolvere la situazione in Libia”. Un dichiarazione di impotenza che non agevola certo la ricomposizione tra due partner della Nato – Francia e Italia – e dei loro interessi divergenti.
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