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Armi francesi nella guerra in Yemen: le eterne menzogne di Macron

Vengono usate armi francesi nel conflitto yemenita? Questa guerra poco mediatizzata, che quattro anni fa si è trasformata in un conflitto regionale con l’intervento di una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, ha già fatto migliaia di morti civili, minacciato la sopravvivenza di tre milioni di bambini malnutriti e costretto gran parte della popolazione a dipendere dagli aiuti umanitari [1]. “Di recente non abbiamo venduto armi che potrebbero essere state utilizzate nel conflitto yemenita”, ha ribadito ancora una volta il 20 gennaio 2019 Florence Parly, Ministro delle Forze Armate [2].

Un’inchiesta condotta da un gruppo di media tedeschi e internazionali, pubblicata alla fine di febbraio, mostra che le armi francesi e tedesche vendute ai paesi membri della coalizione in guerra, in particolare all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti, vengono effettivamente utilizzate sul terreno della guerra yemenita.

Il collettivo di media [3] ha visionato immagini del conflitto che circolano sui social network (Twitter, Instagram, video di Youtube) e immagini satellitari attraverso servizi di mappatura online. I giornalisti erano alla ricerca di possibili prove della presenza di armi vendute dalla Germania o da altri partner europei. E non sono rimasti malamente delusi.

Hanno invece constatato che l’esercito saudita ha installato batterie d’artiglieria della tipologia Caesar al confine con lo Yemen. Questi cannoni a lunga gettata sono prodotti dal gruppo francese Nexter e dotate di telaio prodotto da Mercedez-Benz. “Nei video, vediamo Caesar sparare. Con una portata di oltre 40 chilometri, gli obici possono sparare da questa posizione sul territorio yemenita”, scrivono i giornalisti sul sito web del collettivo #GermanArms. Tra il 2010 e il 2015, l’azienda francese Nexter ha consegnato più di 100 dispositivi di artiglieria di questo tipo all’Arabia Saudita [4].

Carri armati di Leclerc, rifornitori Airbus e navi

Il collettivo ha anche rintracciato i carri armati Leclerc francesi, anch’essi prodotti da Nexter, venduti negli Emirati Arabi Uniti [5]. “Grazie all’analisi di video e immagini satellitari del 2018 #GermanArms è riuscita a localizzare due carri armati Leclerc nello Yemen – ad Aden e Al Khawkhah”, scrive il sito. Entrambi i veicoli erano dotati di armature blindate simili a quelle prodotte dalla tedesca Dynamit Nobel, la cui vendita agli Emirati fu autorizzata dal governo tedesco nel marzo 2017.

Davanti ai deputati francesi, l’amministratore delegato del gruppo Nexter ha elogiato la performance nello Yemen dei carri armati Leclerc francesi, un anno dopo l’inizio del conflitto [6]. Tra il 1994 e il 2010, la Francia ha consegnato agli Emirati Arabi Uniti oltre 400 carri Leclerc [7].

Il sito #GermanArms documenta anche il coinvolgimento degli aerei militari di trasporto e rifornimento di carburante di Airbus, l’A330 MRTT (Multi Role Tanker Transport). Questo modello prodotto dal gruppo aeronautico europeo è in parte fabbricato nel sito di Tolosa. Almeno sei di questi aerei sono stati consegnati all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti tra il 2011 e il 2015.

Il team investigativo di #GermanArms “è stato in grado di geolocalizzare un video che mostra un aereo Eurofighter saudita rifornito per via aerea [l’Eurofigter è prodotto da Regno Unito, Germania, Italia e Spagna]. Il video è stato girato nella regione al confine dello Yemen. Secondo i dati di un account Twitter vicino al governo saudita, su cui è stato pubblicato il video, il rifornimento è stato effettuato da un A330 MRTT”, riporta il sito.

I giornalisti ricordano che “secondo i dati delle Nazioni Unite, migliaia di civili sono stati uccisi dagli attacchi aerei sauditi nello Yemen”. All’inizio di questa settimana, Médiapart ha anche rivelato come la società francese Naval group (ex-DCNS) assicuri la modernizzazione delle navi militari saudite, anche se un blocco navale sta affamando la popolazione yemenita.

Nel 2017, gli industriali francesi hanno consegnato all’Arabia Saudita più di 1,3 miliardi di euro di armamenti

L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono da anni tra i maggiori clienti delle esportazioni francesi di armi pesanti. La monarchia saudita è il secondo cliente francese, dopo l’India, nel periodo 2008-2017 [8]. Anche il Regno Unito, la Germania e la Spagna sono grandi fornitori dell’Arabia Saudita. Nonostante le dichiarazioni del ministro della Difesa, le esportazioni non sono cessate dall’inizio della guerra nello Yemen. Fino al 2017, quando le drammatiche conseguenze umanitarie del conflitto erano già evidenti, gli industriali francesi hanno consegnato più di 1,3 miliardi di euro di armi all’Arabia Saudita.

All’Assemblé Nationale, alcuni deputati cercano da un anno di ottenere l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sull’argomento. Invano. Il promotore di questa richiesta, Sébastien Nadot, eletto della Haute-Garonne, è stato addirittura escluso dal gruppo LREM in dicembre. Il 19 febbraio, ha lasciato il segno mostrando uno striscione a metà della sessione con la scritta “La Francia uccide nello Yemen”.

Anche in Germania, “il governo dice di non conoscere o di non poter parlare delle armi tedesche usate nello Yemen”, scrive il team #GermanArms. Tuttavia, alla fine del 2018, la Germania ha deciso di sospendere le esportazioni di armi verso l’Arabia Saudita per diversi mesi dopo l’assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi.

La Francia fa pressioni sulla Germania per esportare a tutti i costi

Questa moratoria doveva terminare il 31 marzo. Il governo tedesco ha appena deciso di prorogarla per sei mesi, dopo mesi di disaccordo tra la SPD e la CDU, entrambi membri della coalizione di governo. Il governo francese ha esercitato pressioni sulla Germania per settimane affinché riprenda a tutti i costi le esportazioni. Molti dei sistemi d’armamento esportati contengono attrezzature provenienti da entrambi i paesi, come i carri armati Leclerc e i cannoni Caesar. L’autorizzazione di entrambi i governi è quindi necessaria per l’esportazione. E Parigi sembra pronta a tutto per raggiungerla.

L’ambasciatrice francese in Germania, Anne-Marie Descôtes, ha deplorato “la crescente politicizzazione del dibattito tedesco sulle esportazioni di armi”. Secondo lei, la scelta tedesca di sospendere la vendita di armi ai paesi in guerra si basa su “obiettivi di politica interna” legati a “scadenze elettorali”.

Un altro mezzo di pressione: secondo gli osservatori, Parigi condizionerebbe il suo sostegno a Berlino, nell’ambito dei negoziati commerciali con Donald Trump che coinvolgono l’industria automobilistica, alla ripresa delle esportazioni di armi verso l’Arabia Saudita.

Nel frattempo, a metà febbraio, un rapporto di parlamentari francesi si è lamentato anche dell’embargo tedesco. “L’Arabia Saudita è uno dei principali clienti dell’industria della difesa francese e un importante alleato del nostro paese nella regione. Un simile embargo avrebbe importanti conseguenze politiche ed economiche per noi. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto rifiutando di prenderlo in considerazione”, scrivono i deputati. Indipendentemente dalla situazione umanitaria della popolazione civile dello Yemen, vittima dei bombardamenti e dei blocchi della coalizione guidata dall’Arabia Saudita.

Nel contempo, il parlamento britannico ha anche pubblicato una relazione che, al contrario, affermava che le esportazioni di armi verso l’Arabia Saudita erano probabilmente illegali. Tali esportazioni potrebbero violare le convenzioni internazionali, come il Trattato internazionale sul commercio di armi, che vieta i trasferimenti di attrezzature militari in caso di rischio di gravi violazioni del diritto umanitario internazionale o di destabilizzazione regionale.

Il 26 marzo, un attacco aereo ha colpito un ospedale yemenita. Almeno sette persone sono state uccise nell’attacco, tra cui quattro bambini, riferisce l’ONG Save the Children. L’organizzazione chiede una “sospensione immediata della vendita di armi alle parti in guerra nello Yemen, dove i bambini vengono uccisi e mutilati indiscriminatamente”. I governi tedesco e francese ascolteranno questo appello?

Note

[1] Secondo l’ONU.

[2] Su France Inter.

[3] Questo collettivo è composto dal gruppo audiovisivo pubblico Deutsche Welle, dalla rivista Stern, dalla televisione pubblica ARD, dal collettivo di giornalisti olandesi Lighthouse Reports e dal sito britannico Bellingcat.

[4] Fonte: banche dati del registro di commercio dell’ONG Stockholm International Peace Research Institute, Sipri.

[5] Vedi qui.

[6] Vedi qui: “Per quanto riguarda i carri armati Leclerc, posso confermare che il loro coinvolgimento nello Yemen ha impressionato molto i militari della regione”, ha detto il capo dell’azienda, mentre il conflitto yemenita era iniziato un anno prima.

[7] Fonte: Stockholm International Peace Research Institute Business Register Database, Sipri.

[8] Gli Emirati Arabi Uniti sono il sesto “miglior” cliente. Fonte: Relazione al Parlamento 2018 sulle esportazioni d’armamenti della Francia.

* Traduzione a cura di Andrea Mencarelli (Potere al Popolo) dell’articolo pubblicato su Basta Mag.

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