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La triste fine di Syriza sulla via dell'”anticomunismo europeo”

La dichiarazione finale dell’incontro dei leader della UE, svoltosi lo scorso 9 maggio a Sibiu, in Romania, è un concentrato di frasi ipocrite, di affermazioni cui per primi non credono gli stessi personaggi che l’hanno sottoscritta e, peggio, di piani che minacciano di rendere ancora più miserevole e costellata di misure poliziesche la vita delle masse popolari d’Europa.

Tra le prime, spiccano perle quali quella sulla “Europa riunificata nella pace e nella democrazia è soltanto uno dei tanti risultati conseguiti”, o quella sulla UE che “guidata dai suoi valori e dalle sue libertà, ha garantito stabilità e prosperità in tutta Europa, all’interno e all’esterno dei suoi confini”. Tra le seconde, le storielle su “un’Europa unita, da est a ovest, da nord a sud”, la promessa che “Resteremo uniti, nel bene e nel male” e “Cercheremo sempre soluzioni congiunte”.

Ma, quello che più preoccupa, sono le minacce niente affatto velate, rivolte all’indirizzo di lavoratori e disoccupati, pensionati e studenti, secondo cui “continueremo a proteggere il nostro stile di vita, la democrazia e lo Stato di diritto” (tradotto: faranno di tutto affinché non venga messo in discussione il loro “stile di vita”, quello che da trent’anni affama i lavoratori e toglie ogni diritto a un’esistenza minimamente dignitosa, pur nelle condizioni del capitalismo).

Per ottenere ciò, giurano che “garantiremo la sicurezza” dei cittadini, “rafforzando il nostro potere di persuasione e di coercizione”: la salviniana “legittima difesa” non è che un gioco al confronto! Se ancora qualcuno, a sinistra, parla di “riformabilità”, “democratizzazione” della UE, di “riformismo europeista”, garantito dai vincoli tenuti ben saldamente nelle mani di Bruxelles e tutelato dalle armi della NATO, in attesa del salto definitivo all’esercito europeo, quel qualcuno mente sapendo di mentire.

Riguardo alla dichiarazione di Sibiu, il Partito Comunista di Grecia ha redatto un comunicato, che riportiamo, tradotto dalla versione russa di Solid.org del 13 maggio.

Naturalmente, non è necessario condividere la “linea politica” di quel partito per riconoscere la fondatezza di una denuncia…

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Il degrado del governo SYRIZA non ha fine – il 9 maggio ha firmato una dichiarazione che è un baluardo di anticomunismo

Il 9 maggio 2019, nel corso di un vertice informale a Sibiu (Romania), i leader della UE, tra cui Alexis Tsipras, hanno firmato una cosiddetta dichiarazione del Consiglio europeo. “Liberali” e “socialdemocratici”, “conservatori” e “progressisti” hanno confermato ancora una volta i putridi “valori fondamentali” dei monopoli della UE.

Inoltre, la dichiarazione, firmata nel 74° anniversario della Grande vittoria dei popoli sul fascismo, è un’ulteriore testimonianza di anticomunismo. Già dalla prima riga della dichiarazione, si può vedere quanto sia ipocrita la preoccupazione dei governi, quale SYRIZA, a proposito della “crescita dell’estrema destra“, in quanto giustifica tutta la propaganda anticomunista che alimenta il fascismo, là dove osserva che: “Trent’anni fa, milioni di persone hanno combattuto per la propria libertà, per l’unità e hanno abbattuto la cortina di ferro“!

Il vostro degrado non conosce fine” – ha detto dalla tribuna del parlamento il deputato del KKE Ioannis Giokas, condannando la dichiarazione anticomunista della UE, sotto la quale c’è la firma del Primo ministro di Grecia, che approva “tutta la propaganda dell’imperialismo dopo la seconda guerra mondiale, la propaganda del maccartismo contro la lotta dei popoli e contro il movimento operaio mondiale e il sistema socialista. Tutta la propaganda messa in campo dalle forze dell’estrema destra”.

Secondo le sue parole, il governo SYRIZA si è accodato a tutta la propaganda, in seguito alla quale i combattenti del nostro paese sono stati gettati in prigione, mandati in esilio, finiti davanti ai plotoni d’esecuzione.

Giokas ha sottolineato come la Dichiarazione sia stata sottoscritta nel Giorno dell’Anniversario della Grande Vittoria dei popoli sul fascismo, di cui non si fa parola, il che dimostra quindi che “il fascismo non è un avversario della UE. La UE sostiene spesso fascisti e simili organizzazioni per realizzare i propri interessi. Suoi avversari sono i popoli, il sistema socialista, i partiti comunisti, il movimento operaio e popolare. Proprio per questo, ha cercato di cancellare il Giorno della Vittoria dei popoli sul fascismo – il 9 maggio e di trasformarlo in Giornata della UE“.

Giokas ha anche osservato che la firma del Primo ministro di Grecia “di sinistra” in calce alla dichiarazione è accompagnata dalle firme di Kurtz, Orban, Merkel e tutti gli altri politici di estrema destra con cui apparentemente combatte.

Commentando l’argomento governativo secondo cui negli ultimi anni la UE si sarebbe allontanata dai suoi valori fondamentali e che ciò può essere corretto, Giokas ha affermato che i valori fondamentali della UE sono l’anticomunismo, la barbarie, lo sfruttamento dei popoli e la guerra. “Siete tutti dalla parte della UE, dalla parte della UE e della NATO” ha detto, aggiungendo che “questa dichiarazione dimostra di chi abbia paura la UE, lo spettro del comunismo che continua ad aggirarsi e noi faremo tutto il possibile affinché le vostre paure si giustifichino. E anche voi siete dalla parte delle moderne Sante Alleanze“.

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