Ad appena qualche giorno dall’insediamento ufficiale alla presidenza di Vladimir #Zelenskij, Igor #Kolomoiskij – l’oligarca di cui il neo-presidente è espressione diretta – è rientrato in Ucraina da #Israele.
L’inizio della sua vendetta nei confronti dell’oligarca-arcinemico Petro Poroshenko non si è fatto attendere. Alla Procura Generale ucraina è bastato appena qualche giorno per avviare un’indagine per alto tradimento nei confronti dell’ormai ex presidente Poroshenko, che ora rischia l’esilio o la galera.
I fatti presi in esame dalla Procura Generale ucraina sarebbero relativi alla provocazione orchestrata da Poroshenko sullo stretto di Kerch lo scorso novembre: una provocazione usata deliberatamente dallo stesso Poroshenko come pretesto per introdurre nel paese la legge marziale nel disperato tentativo di rimandare le imminenti elezioni presidenziali o, in ogni caso, di salvarlo dall’assoluta impopolarità: contemporaneamente alla messa in stato d’accusa dell’ex presidente sono iniziate le epurazioni dei vertici militari a lui legati a doppio filo.
Nel frattempo Zelenskij si è detto disposto ad intavolare delle trattative con #Mosca per risolvere il conflitto in #Donbass, pur ribadendo che “l’Ucraina è il miglior alleato degli Stati Uniti” e che il futuro dell’Ucraina è all’interno dell’Alleanza Atlantica. Una trattativa, quella che Zelenskij sostiene di voler intraprendere, che ha i tratti ed i presupposti di una farsa.
Sarebbe sorprendente trovarsi a dover constatare il contrario.
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