La finzione da Maidan in poi
La creazione ufficiale di PMC ucraine, di fatto realtà ufficiosamente fiorenti e spesso malfamate, è realtà vecchia. E le preoccupazioni di una parte della società ucraina si contrappongono alle considerazioni di chi, invece, lo ritiene un passo necessario da subito. Crisi militare e di organici, di cui già molto si è già detto. Professionisti della guerra a supplire ai renitenti alla leva?
Ma i vecchi e violati accordi di Minsk?
Quella delle PMC ucraine è questione irrisolta, dall’indomani degli accordi di Minsk II, spiega Pietro Orizio su Analisi Difesa. Dovendo provvedere all’allontanamento di tutti i mercenari e volontari stranieri dal Donbass, l’allora presidente ucraino Petro Poroshenko aveva incaricato Dmytro Yarosh, leader di Pravy Sektor – partito politico e organizzazione paramilitare di estrema destra – ed il colonnello generale Viktor Muzhenko di creare una forza che li inglobasse. Ma tutto finì in un pasticcio.
“…sulle Compagnie di difesa internazionali”
Ad aprile 2024 Serhii Dmytrovych Hryvko, deputato del partito di Zelensky, ha presentato al Parlamento un disegno di legge. Le Compagnie di Difesa Internazionali vengono definite ‘entità commerciali’ costituite e registrate in Ucraina che, “previo ottenimento di una licenza, forniranno servizi ed attività di difesa esclusivamente al di fuori dei suoi confini”.
Le compagnie potranno essere fondate solo da persone fisiche o giuridiche residenti in Ucraina e avranno una sede permanente solo in quelle regioni che confinano con Paesi riconosciuti da Kiev come Stati terroristi.
I dipendenti saranno cittadini ucraini, stranieri e apolidi che abbiano compiuto 21 anni e prestato almeno un anno di servizio nelle Forze Armate, nella Guardia Nazionale o in altre formazioni paramilitari dell’Ucraina. Nulla di meno credibile.
Mercenari ucraini controllati da chi?
Le Compagnie di Difesa Internazionali saranno sotto la supervisione di una nuova agenzia governativa (un’altra) che vigilerà sul loro operato, registrazione di contratti e monitoraggio di armi, attrezzature e personale e risponderà all’Intelligence militare. L’andamento dei reiterati casi di corruzione in tutta l’amministrazione pubblica, garantisce molto poco.
Armi ed equipaggiamenti
Il progetto di legge definisce anche armi ed equipaggiamenti di cui si potranno dotare. Tutte armi da fuoco leggere e materiali e ordigni esplosivi a frammentazione e non. L’utilizzo di veicoli blindati ‘con armamento non superiore a mitragliatrici pesanti o sistemi missilistici anticarro’.
La legge, ne consentirà l’acquisto o noleggio da società straniere e da Forze Armate ucraine ed altre formazioni paramilitari. Sai quanta merce occidentale donata e pronta sul mercato?
Sostenitori e oppositori
Ma la società ucraina è divisa. I sostenitori ritengono che l’istituzione di Compagnie di Difesa ucraine creerebbe opportunità lavorative per decine di migliaia di reduci di guerra. Dal 2014 l’Ucraina ha usato unità semi-autonome all’interno della sua struttura militare – battaglione Azov, il reggimento di droni ‘uccelli di Madyar’, e la Terza Brigata d’assalto – sia in termini di reclutamento che di flessibilità operativa. La proposta di legge sulle PMC potrebbe eliminare i pochi limiti posti alla burocrazia militare.
Detrattori
Per i detrattori, un’idea impopolare per molte ragioni. Innanzitutto, la saga del Gruppo Wagner russo propone un’immagine decisamente negativa di queste strutture militari per le violenze e brutalità commesse. E queste Compagnie andrebbero ad erodere il bacino di reclutamento delle Forze Armate. Soldati e reduci ucraini certamente ambiti dalle Compagnie Militari Private. E il rischio, vista la debolezza delle istituzioni ucraine e la corruzione dilagante nel Paese, di una trasformazione delle PMC in strumenti al servizio della criminalità – con attività e traffici illegali, violenze, estorsioni ecc. O in eserciti degli oligarchi.
Mercenari, contractor e PMSC ucraini all’estero
Il codice penale ucraino vieta ai propri cittadini di prendere parte guerre per motivi economici. Pena dai tre ai dieci anni di carcere. Eppure sono migliaia gli ucraini che operano in tutto il mondo come mercenari in Compagnie Militari con sede all’estero. “l’Ucraina è uno dei primi cinque Paesi che forniscono personale alle varie PMC”, la valutazione corrente. Piloti ucraini nella guerra tra Etiopia-Eritrea del 1997-1999, in una sorta di tacito patto di non belligeranza coi piloti russi avversari. Nel 2011 – fonti Usa – la presenza di piloti ucraini ai comandi dei MiG libici che sparavano sui manifestanti.
Mercenari ucraini Wagner nel mondo
Secondo il Servizio di Sicurezza (SBU) dell’Ucraina, tra il 2015 e il 2020 sarebbero stati almeno 125 gli ucraini reclutati dal Gruppo Wagner. I “Carpaziani”, specializzati in operazioni sovversive e di sabotaggio. Cittadini ucraini avrebbero combattuto anche in Ossezia del Sud, Yemen, Iraq ed Afghanistan. Le prime realtà ucraine hanno fatto la loro comparsa attorno al 2011-2013. ‘Omega Consulting Group’, entrata nel mercato dopo l’inizio della guerra nel Donbass, ha fornito servizi di sicurezza, formazione e consulenza sia in Patria che all’estero. Nel 2018 avrebbe aperto anche una filiale in Burkina Faso.
* da RemoContro
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Andrea Vannini
“violenze e brutalità” della wagner?… In ucraina? Se hanno giustiziato dei fascisti, come io mi auguro, si é trattato di giustizia. Quanto a piloti che sparano su libici nel 2011, mi basta sapere che la fonte è usa. Chapeau agli ucraini che combattono con e non contro i russi.