I vari commenti usciti sui giornali italiani a seguito della pubblicazione degli exit poll subito dopo le elezioni si concentrano sull’exploit dei verdi e sul testa a testa fra i partiti ‘europeisti’ di centro-destra Fine Gael e Fianna Fail.
Al momento pero’ l’unico dato politico certo e’ l’avanzata dei verdi, che erano stati giustamente ridotti all’irrilevanza nel 2011 dopo aver partecipato ad un governo di coalizione insieme al Fianna Fail che aveva introdotto misure di austerità pesantissime, prima ancora che arrivasse la Troika nel 2010. I verdi sembrano quindi aver beneficiato dell’esplosione mediatica della questione ambientale.
Per quanto riguarda Fine Gael e Fianna Fail, è vero che hanno ottenuto la maggioranza relativa a livello locale (23 per cento a testa, stando agli exit poll), ma questo non è una particolare novitò, visto che questi due partiti dominano la vita politica irlandese sin dall’istituzione dello stato irlandese.
In realtà a livello di elezioni europee il Fianna Fail rischia di essere fregato dall’exploit dei verdi e dal fatto di avere candidati che si elidono a vicenda nelle varie circoscrizioni. Alla fine della fiera, il FF rischia di avere un solo eurodeputato, mentre FG ne porterebbe a casa 4. L’Irlanda in totale eleggerà 13 deputata nel caso Brexit avvenga, 11 in caso contrario.
A sinistra il Sinn Fein, al primo grande test elettorale dopo il ritiro di Gerry Adams, arretra a livello locale (passerebbe dal 15 al 12 per cento) ma potrebbe mantenere due dei tre eurodeputati ottenuti nel 2014, ed è comunque in corsa per un terzo.
A questo bisogna aggiungere che ci sono 3 candidati indipendenti di sinistra tutt’ora in corsa, uno per ciascuna circoscrizione elettorale. Insomma, alla fine della fiera l’Irlanda potrebbe comunque ritrovarsi ad avere 3-4 deputati nel gruppo del GUE, che su un totale di 13 è comunque una percentuale enorme se paragonata al resto d’Europa.
Il partito laburista irlandese paga giustamente la sua partecipazione in passato a governi che hanno attuato tremende politiche di austerità, soffre la concorrenza dei verdi e non otterrebbe alcun eurodeputato, lasciando così i S&D (il gruppo a cui appartiene il PD, quando non si confonde con En Marche) a un bello zero.
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