L’Iran questa mattina ha abbattuto un drone militare degli Stati Uniti: entrambi gli Stati hanno confermato l’abbattimento ma con versioni completamente diverse sulla cruciale questione se l’aereo avesse violato o meno lo spazio aereo iraniano.
Funzionari iraniani hanno detto che il drone era sullo spazio aereo dell’Iran (collocazione probabile visto che i droni servono proprio alla spionaggio aereo sui territori nemici, ndr). Gli Usa ovviamente lo negano. Entrambi confermano che l’abbattimento del drone si è verificato alle 4:05 ora iraniana oggi, o alle 7:35 di mercoledì a Washington.
Il drone “è stato abbattuto da un sistema missilistico terra-aria iraniano mentre operava nello spazio aereo internazionale sullo Stretto di Hormuz”, ha detto il Comando Centrale degli Stati Uniti in una nota. “Questo è stato un attacco non provocato a un bene di sorveglianza degli Stati Uniti nello spazio aereo internazionale”. Due funzionari statunitensi hanno detto che si trattava di un drone MIT-4C Triton della marina statunitense che è stato abbattuto da un missile terra-aria iraniano.
Un attacco iraniano su un aereo americano – anche se si tratta un drone senza pilota – aggiunge un altro potenziale fattore di infiammabilità alla crescente lista di scontri recenti tra Iran e Stati Uniti scrive il New York Times.
Al Jazeera riferisce invece di una nota del Ministero degli Esteri iraniano secondo cui “E ‘stato abbattuto quando è entrato nello spazio aereo iraniano vicino al distretto di Kouhmobarak nel sud”. Il ministero degli Esteri iraniano ha condannato la presunta intrusione nel suo spazio aereo, avvertendo delle conseguenze di tali misure “provocatorie”.
Il comandante delle Guardie della Rivoluzione Iraniana ha detto che l’abbattimento del drone ha inviato “un chiaro messaggio” agli Stati Uniti. Il generale Hossein Salami ha anche detto che l’Iran “non ha alcuna intenzione di guerra con nessun paese, ma siamo pronti per la guerra”. “I confini sono la nostra linea rossa”, ha detto Salami a una folla nella città occidentale di Sanandaj. “Ogni nemico che viola i confini sarà annientato”.
Il nuovo incidente arriva pochi giorni dopo che i funzionari americani hanno accusato l’Iran di recenti attacchi a due petroliere che si sono verificati anche nei pressi dello Stretto di Hormuz, la via d’accesso vitale per gran parte del petrolio del mondo, un’accusa che l’Iran ha negato.
E’ ormai evidente che ci troviamo di fronte ad una escalation contro l’Iran fortemente voluta da quella che viene definita la “Banda delle 4 B”, una escalation di cui appare quasi superfluo sottolineare la gravità e le possibili conseguenze, sia nella regione che nelle relazioni internazionali.
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