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Processo politico a La France Insoumise: la nostra solidarietà!

Il Tribunale penale di Bobigny ha dato seguito alle richieste dell’accusa nel caso degli incidenti verificatisi durante la perquisizione molto mediatizzata presso la sede de La France Insoumise nell’ottobre 2018.

Oggi, 9 dicembre Jean-Luc Mélenchon è stato condannato a tre mesi di detenzione con beneficio della condizionale e a una multa di 8.000 euro per “atti di intimidazione contro un magistrato e un depositario dell’autorità pubblica, ribellione e provocazione“. Il procuratore ritiene che il leader dell’LFI abbia compiuto “un atto di resistenza violenta con l’uso della forza“.

Il deputato Bastien Lachaud, l’eurodeputato Manuel Bompard, il presidente dell’associazione L’Ère du peuple, Bernard Pignerol, e l’addetto stampa del movimento sono stati multati tra i 2.000 e i 7.000 euro. Solo il deputato Alexis Corbière è stato assolto.

Il gruppo parlamentare all’Assemblé Nazionale e la delegazione Insoumise all’Europarlamente deplorano la vergognosa condanna di tre dei suoi membri, tra cui i presidenti Jean-Luc Mélenchon e Manuel Bompard. I deputati insoumis esprimono piena solidarietà nei loro confronti e contro una sentenza che dimostra la natura e la strumentalizzazione politica di questo processo.

In mattinata Potere al Popolo” aveva espresso la propria solidarietà ai compagni de La France Insoumise sottposti a processo. A maggior ragione siamo loro vicini ora, nel momento della condanna di primo grado.

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Cari amici e cari compagni,

In questo triste giorno per la democrazia in cui il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, e cinque altri rappresentanti del movimento (Bernard Pignerol, Bastien Lachaud, Alexis Corbière, Manuel Bompard e Muriel Rozenfeld) saranno interpellati presso il Tribunale di Bobigny, vogliamo esprimervi la nostra piena solidarietà e il nostro più sentito sostegno come Potere al Popolo.

Già a seguito delle perquisizioni della sede de La France Insoumise e delle abitazioni di alcuni suoi rappresentanti, avevamo denunciato l’intimidazione giudiziaria e poliziesca che il Presidente Emmanuel Macron e l’appena insediato Ministro degli Interni Christophe Castaner stavano rivolgendo nei confronti della vostra forza politica di opposizione capace di avversare la deriva neoliberista e autoritaria di un governo in calo di consensi e di gradimento popolare, nonchè responsabile della regressione dei diritti sociale e della crescita delle disuguaglianze.

Come abbiamo fatto in quella occasione, anche oggi ribadiamo che questa azione ha avuto l’intento politico di delegittimare e screditare il lavoro di rappresentanza politica e sociale che La France Insoumise ha costruito negli anni. Tutto ciò sta continuando in questi giorni (giovedí 19 e venerdí 20 settembre) con l’avvio del processo che prevede come pena massima dieci anni di reclusione, 150mila euro di sanzione e la sospensione temporanea dei diritti civili.

Le accuse di ribellione e intimidazione nei confronti degli agenti delle forze dell’ordine durante le perquisizioni – per altro smentite da diverse testimonianze di alcuni di questi – dimostrano con evidenza come oggi e già da tempo si ricorra sempre di più ad una strumentalizzazione della giustizia per colpire duramente gli avversari che non si riescono ad affrontare politicamente.

I nostri portavoce nazionali, Viola Carofalo e Giorgio Cremaschi, sono tra i firmatari dell’appello “Stop Lawfare” che per l’appunto denuncia l’utilizzo a fini politici della giustizia, come accaduto per Luiz Inácio Lula da Silva e per altre figure politiche in altre parti del mondo. Vogliamo ripeterlo ancora una volta: il tempo dei processi politici deve finire!

Di fronte a tutto ciò non possiamo rimanere a guardare, nel silenzio e nell’inazione. La solidarietà internazionale è un’arma che dobbiamo usare: è necessario mettere insieme le nostre forze per contrastare questi episodi e combattere il meccanismo che ne è alla base.

Alla paura e all’autoritarismo noi rispondiamo con la partecipazione e l’impegno politico che ci caratterizza ogni giorno nel contrastare l’ingiustizia sociale dilagante e nel costruire un’alternativa per le classi popolari, gli oppressi e gli sfruttati.

Siamo con voi con voi, a pugno chiuso.

Fraternamente,

Potere al Popolo

LETTRE AUX CAMARADES DE LA FRANCE INSOUMISE CONTRE LE PROCÉS POLITIQUE VOULU PAR MACRON

Cher.e.s ami.e.s et camarades,

En ce triste jour pour la démocratie, où le leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, et cinq autres élues du mouvement (Bernard Pignerol, Bastien Lachaud, Alexis Corbière, Manuel Bompard et Muriel Rozenfeld) seront interrogés au Tribunal de Bobigny, nous voulons vous exprimer notre pleine solidarité et notre soutien le plus sincère comme Potere al Popolo. Après les perquisitions du siège de La France Insoumise et du domicile de certains de ses représentants, nous avions déjà dénoncé l’intimidation judiciaire et policière à laquelle le président Emmanuel Macron et le Ministre de l’Intérieur Christophe Castaner addressaient contre votre force politique d’opposition capable de faire face au virage néolibéral et autoritaire d’un gouvernement en recul du consensus et d’appréciation populaire, ainsi responsable de la régression des droits sociaux et de la croissance des inégalités. Comme nous l’avons fait à cette occasion, nous réaffirmons aujourd`hui encore que cette action a l’intention politique de délégitimer et de discréditer le travail de représentation politique et sociale que La France Insoumise a construit au cours des années. Tout cela se poursuit ces jours-ci (jeudi 19 et vendredi 20 septembre) avec le début du processus, tout politique, qui prévoit une peine maximale de dix ans d’emprisonnement, 150 000 euros de sanction et la suspension temporaire des droits civils. Les accusations de rébellion et d’intimidation contre les agents des forces de l’ordre lors des perquisitions – démenties d’ailleurs par divers témoignages de certains d’entre eux – montrent clairement comment, aujourd’hui et depuis quelque temps, le pouvoir recoure de plus en plus à l’exploitation de la justice pour attaquer durement les adversaires qui ne sont pas en mesure d’affronter politiquement. Nos porte-parole nationaux, Viola Carofalo et Giorgio Cremaschi, sont parmi les signataires de l’appel “Stop Lawfare”, qui dénonce l’utilisation de la justice à des fins politiques, comme ce fut le cas pour Luiz Inácio Lula da Silva et d’autres personnalités politiques dans le monde. Nous voulons le répéter une fois de plus : le temps des procès politiques doit terminer !

Face à tout cela, nous ne pouvons pas assister en silence et dans l’inaction. La solidarité internationale est une arme que nous devons utiliser: nous devons unir nos forces pour contrer ces épisodes et combattre le mécanisme qui les sous-tend. Nous répondons à la peur et à l’autoritarisme par la participation et l’engagement politique qui nous caractérisent chaque jour dans la lutte contre l’injustice sociale généralisée et dans la construction d’une alternative pour les classes populaires, les opprimés et les exploités.

Nous sommes avec vous, avec le poing fermé. Fraternellement,

Potere al Popolo 

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