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L’Olanda paradiso fiscale per le multinazionali

Secondo uno studio i Paesi Bassi, che bloccano il piano di risanamento per il Covid19, costano ai paesi dell’UE già 10 miliardi di dollari all’anno in tasse grazie alle sue politiche fiscali. L’Italia, la Spagna tra i maggiori perdenti dall’imposta sulle società più attrattive nei Paesi Bassi.

E ce ne costa lacrime questa Olanda. Ebbene si, secondo quanto rivela Il Tax Justice Network, “i paesi dell’UE bloccati nei negoziati su un piano di risanamento per aiutare gli Stati membri più colpiti dalla pandemia di Covid-19 hanno dimostrato di perdere oltre 10 miliardi di dollari di imposte sulle società all’anno nei Paesi Bassi. Una nuova analisi mostra che i paesi dell’UE con i casi più elevati di Covid-19 sono stati i maggiori perdenti storici dell’imposta sulle società nei Paesi Bassi, che è attualmente uno dei principali oppositori delle misure di solidarietà proposte dall’UE.

Secondo il gruppo di ricercatori, i Paesi Bassi, intesi come uno dei principali oppositori delle misure proposte dall’UE, hanno ricevuto aspre critiche la scorsa settimana per essersi opposti alla proposta dell’UE di emettere debiti congiunti con gli Stati membri dell’UE colpiti da Covid-19.

I Paesi Bassi, che si posizionano come il quarto più grande abilitatore del mondo di evasione fiscale aziendale sul Corporate Tax Haven Index 2019, ha proposto che i paesi dell’UE potrebbero “donare” contributi a un fondo di emergenza dell’UE per sostenere i paesi dell’UE economicamente più deboli. I Paesi Bassi hanno dichiarato di essere disposti a donare 1 miliardo di euro (1,08 miliardi di dollari) al fondo, il che equivale a 1,5 miliardi di dollari di imposte sulle società che si stima che l’Italia perda ogni anno ai Paesi Bassi.

In confronto, la perdita fiscale annuale di $ 1,5 miliardi equivale a oltre il doppio del costo annuale di gestione dell’Ospedale San Raffaele, uno dei più grandi ospedali in Italia con circa 1350 posti letto”. Quello che si dice un bel affare.

Alex Cobham, amministratore delegato della Tax Justice Network, ha dichiarato:”La pandemia di coronavirus ha messo in luce i gravi costi della cosiddetta ‘concorrenza fiscale’ tra i paesi. Per anni, i Paesi Bassi hanno provocato una corsa verso il basso all’interno dell’UE, consegnando sempre più ricchezza e potere alle più grandi corporazioni e portandola via dagli infermieri e dagli operatori di servizio pubblico che oggi rischiano la vita in tutta Europa per proteggere la nostra.”

Cobham ricorsa che “Ora più che mai, i paesi dell’UE devono lavorare insieme per dare priorità al benessere della società rispetto agli interessi delle società più ricche. L’UE non può ricostruire la sua economia in cima a una botola paradisiaca. Per fermare la perdita di miliardi di tasse verso le società che spostano i profitti in paradisi fiscali come i Paesi Bassi, i governi dell’UE devono passare a un approccio fiscale unitario che faccia pagare le tasse alle società in base a dove i loro dipendenti svolgono un lavoro reale e non a dove i loro contabili nascondono i loro profitti . Le entrate fiscali devono sorgere dove si trova l’attività reale, proprio come fanno le esigenze sanitarie“.

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