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La Turchia sta attaccando il Kurdistan, gli aerei da guerra bombardano

Nelle prime ore del 15 giugno, 60 aerei da guerra dello stato turco hanno bombardato 81 località, comprese zone abitate da civili, a Makhmour, Sinjar, Qandil, Zap e Xakurk. I media turchi, come sempre, hanno cercato di legittimare il bombardamento affermando che si trattava di un’operazione contro i “terroristi”.

Nel Kurdistan settentrionale lo stato turco ha utilizzato tutti i meccanismi statali disponibili, per impedire al popolo curdo di partecipare alla politica democratica. Più di un centinaio di consigli municipali amministrati dai curdi si sono visti rimuovere i loro sindaci, mentre molti parlamentari eletti, sindaci e amministratori locali sono stati arrestati. Tuttavia, gli attacchi non si limitano al Kurdistan settentrionale.

La Turchia sta intensificando la sua occupazione di terre siriane e irachene. Il silenzio di organizzazioni internazionali, quali e Nazioni Unite, UE, Organizzazione per la Cooperazione Islamica, gli stati regionali, gli Stati Uniti e la Russia non fanno altro che incoraggiare lo stato turco. Lo stato turco vuole rendere permanente la sua occupazione del Rojava (Siria settentrionale) e del Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale), proprio come fece nel 1974 a Cipro.

Lo stato turco sta estendendo la sua occupazione del Kurdistan, sotto il governo formato da AKP e MHP; sta attaccando aree liberate del Rojava, per impedire qualsiasi tipo di status per i curdi. Gli attacchi turchi contro i curdi, nella parte settentrionale di  Aleppo, ad Afrin, Serekaniye e Gire Spi, hanno colpito territori che i curdi  hanno liberato da organizzazioni terroristiche come Al Qaeda, Al-Nusra e ISIS. Nella lotta contro l’ISIS, i curdi del Rojava facevano parte di una coalizione non ufficiale con gli Stati Uniti e l’UE, a est dell’Eufrate, e con la Russia a ovest. Nonostante questa collaborazione, lo stato turco e gruppi simili all’ISIS hanno attaccato e occupato città su entrambi i lati del fiume.

Il bombardamento del 15 giugno rientra in un piano precedentemente elaborato. Il capo dell’Organizzazione Turca d’Intelligence, Hakan Fidan, ha visitato segretamente l’Iraq l’11 giugno, lì ha discusso dell’attacco sia con il governo federale che con il governo regionale del Kurdistan. Entrambi i governi non si sono ancora pronunciati sull’attacco.

Riteniamo che la Coalizione internazionale contro l’ISIS e la Russia siano state entrambe informate prima dell’attacco. Il loro silenzio, e il fatto che non si siano opposte all’uso dello spazio aereo iracheno, significano che approvano l’attacco.

Uno dei luoghi bombardati è il campo profughi di Makhmour, situato a 60 chilometri da Erbil, che ospita 15.000 civili. Le persone che vivono nel campo sono rifugiati, fuggiti dalla Turchia negli anni ’90 dopo che i loro villaggi sono stati bruciati dallo stato turco. Il campo fu istituito dalle Nazioni Unite nel 1998. Lo stato turco ha bombardato questo campo nonostante fosse sotto la protezione delle Nazioni Unite. Le Nazioni Unite devono adempiere alle loro responsabilità nei confronti del campo e prevenire i bombardamenti turchi.

Un’altra città che è stata bombardata è Sinjar, casa degli yazidi, che fu attaccata dall’ISIS nel 2014; migliaia di persone allora furono uccise, cinquemila donne yazide sono state rapite e vendute come schiave del sesso; migliaia di donne e bambini risultano tuttora scomparsi, a causa di quell’attacco. Gli yazidi di Sinjar, che si stanno ancora riprendendo dall’attacco dell’ISIS, sono ora oggetto di bombardamenti da parte dello stato turco.

Le Nazioni Unite, gli Stati Uniti, il governo iracheno, il governo regionale del Kurdistan e l’UE sono tutti parzialmente responsabili di questi attacchi in Siria e Iraq.

Lo stato turco ha occupato terre siriane e irachene e sta anche usando gli spazi aerei come desidera. Questa è una chiara violazione dei principi delle Nazioni Unite su autodeterminazione e sovranità statale.

Il diritto internazionale impedisce agli stati di interferire negli affari interni altri stati e di ricorrere alla forza. Con ciò, afferma che le minacce alla pace e alla sicurezza globali dovrebbero essere soggette prima a sanzioni economiche e diplomatiche e, successivamente, qualora necessario, a sanzioni militari. Lo stato turco continua a violare tutti questi principi.

Tutti gli stati che mantengono relazioni bilaterali con la Turchia e rimangono in silenzio sono parzialmente responsabili di questi attacchi e dei danni in tal modo causati. Pertanto, questi stati sono chiamati a prendere una posizione.

La Turchia sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Questi crimini non dovrebbero più essere tollerati dalla comunità internazionale; occorre che si prenda posizione contro i crimini dello stato turco, in Siria, Iraq e Libia.

La Turchia prende di mira i curdi, tutti i popoli che vivono in Kurdistan, e la loro geografia. Curdi, assiro-caldei, cristiani, yazidi,  musulmani, e tutte le minoranze etniche e religiose presenti in Kurdistan, sono sotto la minaccia del genocidio.

Facciamo appello a tutti, affinché stiano al fianco del popolo del Kurdistan, e contro tali attacchi.

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4 Commenti


  • Sereno

    Le violazioni ai diritti internazionali sono molto gravi!


  • Luciana Ferraresi

    Tutto quel che afferma questo post è noto al mondo intero, che x interessi strategici, vedi basi Nato americane sul territorio turco…;
    di comodo, 7 miliardi di euro in 3 anni dalla UE x trattenere in Turchia i migranti, che sono ancora là, in quei campi-lager, sotto le tende, roventi d estate, gelate d’inverno, vecchi e bambini, donne e uomini -non animali- che sopravvivono di stenti, nel fango se piove, nella polvere se la stagione è secca
    Senza ombra di acqua né di servizi igienici.
    Erdogan, con quei 7 moliardi di euro, ha rimpinguato la sua cassa, ha comprato ancora + armi.
    I Curdi, perseguitati da sempre dalla Turchia, sotto il regime di Erdogan stanno subendo eccidi degni dei nazisti.
    Eppure i turchi lo votano a stragrande maggioranza, tutti d accordo con lui?
    La libertà di stampa ciao, in Turchia i giornali chiusi, i giornalisti in galera.
    Anche questo sta bene ai turchi che continuano a eleggerlo?
    È un dato di fatto che l’Onu da tempo non conti + nulla.
    La ferocia con la quale Erdogan perseguita il popolo Curdo è pari agli eccidi nazisti
    Dal mondo cosiddetto, civile, silenzio totale.
    I Curdi, donne comprese, hanno combattuto contro l isis e li hanno battuti.
    Ora non servono più né ai russi, né agli Usa = dopo averli letteralmente “usati” x combattere sui territori invasi dall’isis, non servono più, quindi possono anche crepare.
    In questo mondo disumano viviamo


  • luisa

    è angosciante che lascino fare ai Turchi quello che vogliono in nome soprattutto dei grandi interessi e che non si parli neppure dei crimini di guerra continui a loro imputabili. Certo che tutti i Paesi sono responsabili, perché tacciono o perchè a loro conviene. E’ una vergogna! Come per il genocidio dell’Armenia, si perpetuano e si preparano altri genocidi.


  • gianluigi redaelli

    sto finendo di leggere i libri di Sakine Cansiz, grande combattente curda incarcerata per anni e poi uccisa. La Turchia è peggio della Russia, oggi.

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