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Germania. Ancora un successo legale per la campagna BDS

Monaco. Con la sentenza del 17 novembre 2020, annunciata il 19 novembre, la Corte suprema amministrativa bavarese (BayVGH) ha accolto la causa di un cittadino di Monaco che voleva organizzare una tavola rotonda sul movimento BDS (“Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni”) in una sala comunale.

Poiché la campagna BDS è contro lo Stato di Israele, il capoluogo bavarese aveva respinto la domanda di messa a disposizione dei locali idonei con riferimento ad una decisione di principio del proprio consiglio comunale del 13 dicembre 2017. Questa aveva stabilito che le strutture municipali non dovevano essere messe a disposizione per eventi che trattassero o sostenessero il contenuto, gli argomenti e gli obiettivi della campagna BDS. L’esclusione dall’uso era giustificata dal fatto che si trattava di una campagna antisemita che violava l’attuale ordinamento costituzionale.

La corte ha ora affermato con grande chiarezza che il cittadino aveva il diritto di ricevere una sala comunale per eventi (“struttura pubblica”) per una tavola rotonda pubblica programmata.

Ha chiarito che la sala richiesta non può essere esclusa sulla base della delibera del consiglio comunale del 13 dicembre 2017. Secondo il giudice, questa decisione viola il diritto fondamentale alla libertà di espressione (articolo 5, paragrafo 1, frase 1, Legge fondamentale tedesca) e il principio generale di uguaglianza (articolo 3, paragrafo 1, Legge fondamentale). La città non è autorizzata a “negare ai richiedenti l’accesso alle sue strutture pubbliche semplicemente a causa di espressioni di opinione indesiderate previste”. La conseguenza di ciò sarebbe che non potrebbe aver luogo alcuno scambio pubblico di opinioni sulla questione.

L’esclusione generale di eventi per la campagna BDS decretata dal Comune è illegale perché non è riconoscibile che tali eventi siano associati al rischio di commissione di atti criminali. Non ci sono indicazioni che questa campagna possa includere “una campagna mirata contro la popolazione ebraica in Germania o addirittura incitamento all’odio contro questo gruppo di popolazione”.

Come ha commentato un ex-giudice della corte suprema, la sentenza è una pietra miliaria per la libertà d’espressione anche contro la pressione del mainstream politico (vedasi la deliberazione anti-BDS del parlamento tedesco del 2019)

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