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Manovre israeliane ai confini tra Mali e Algeria, coordinate dagli Emirati e dal Marocco

Continuano i piani per assediare l’Algeria da parte di Israele e dei suoi nuovi alleati.

Dopo che l’occupazione marocchina ha innescato la guerra con l’Esercito di liberazione Saharawi esppellendo i civili, l’entità sionista si sta muovendo direttamente nel sud, stazionando nelle terre del Mali, attraverso la copertura delle compagnie di difesa e comunicazione israeliane.

Secondo quanto rivelato da Africa Intelligence, “attraverso la pressione, le compagnie di assicurazione e armi sioniste IAI, Elbit e Mer hanno vinto il contratto per proteggere il perimetro di Minusma in Mali”.

Queste aziende “mirano ora a garantire la sicurezza di una quarantina di basi di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in tutto il mondo, alcune delle quali si trovano in Medio Oriente”.

La Zionist Aviation Industries Corporation (IAI) è una società di produzione di aeromobili descritta come una “compagnia high-tech”.

IAI produce sistemi approvati dall’aeronautica israeliana, come F-16 General Dynamics, F-15 McDonnell Douglas, Yasour 2000, Sikorsky CH-53, motovedette Dvora, missili mare-mare Gabriel e velivoli di preallarme Phalcon.

Mentre Elbit Systems è una società di difesa, fondata nel 1967 e con sede ad Haifa, e possiede anche la società brasiliana AEL Sistemas, che opera nei settori delle soluzioni ad ala fissa e rotante, veicoli senza pilota, soluzioni per veicoli blindati, sistemi di comunicazione, supporto logistico, sistemi spaziali e dispositivi di simulazione.

Nel maggio 2015, Elbit ha acquisito Nice Systems, intelligence e difesa digitale per 157,9 milioni di dollari e, nel marzo 2018, ha offerto 523 milioni di dollari su IMI Systems, un produttore sionista di armi leggere, inclusa Uzi, che in precedenza era una società di proprietà dell’entità statale sionista, prima che fosse privatizzata.

Nel frattempo, Mer Group è una delle più grandi società di sicurezza e comunicazioni nell’entità sionista. La società, che possiede trenta filiali specializzate in installazione, produzione e catene di fornitura, offre prodotti per reti cellulari, tra cui progettazione e produzione di torri di telecomunicazione, servizi di ingegneria civile e implementazione delle telecomunicazioni. Progetti di sicurezza su larga scala e tecnologia di rete a banda larga.

La mossa dell’entità sionista ci rimanda a ciò che è stato recentemente riportato dalla rivista dell’esercito algerino, sull’aumento delle minacce ai confini, il che suggerisce che la leadership dell’istituzione militare è pienamente consapevole dei movimenti dell’entità sionista, soprattutto perché ha coinciso con le mosse del nuovo alleato degli Emirati Arabi Uniti con il Marocco, aprendo un consolato nella città occupata di El-Ayoun nella Repubblica Sahrawi.

Di nuovo un altro popolo, quello Sahrawi, subisce il ricatto di Trump/ Netanyahu, per tramite del Marocco che accetta la normalizzazione con l’Entità sionista in cambio del riconoscimento dell’Amministrazione e della sovranità del Marocco sul Sahara.

Diversi analisti convergono, che la mossa del Marocco, sostenuta dagli Emirati Arabi (recentemente ha normalizzato i rapporti con l’occupazione sionista), non è solo contro il popolo Sahrawi, ma piuttosto contro l’Algeria che lo sostiene.

Questo ultima, qualche mese fa ha modificato la Costituzione per permettere all’esercito di poter fare delle missioni militari fuori dei confini del paese.

Da sottolineare anche la critica situazione in Libia, dove gli Emirati sostengono il generale Haftar contro il governo di Tripoli, sostenuto dalla Turchia. Quindi è molto probabile che il conflitto in Libia diventi un focolaio di guerra e si allarghi ad altri paesi nordafricani.

I colpi di coda dello sconfitto presidente Trump continuano a far danni a scapito dei popoli oppressi, dalla Palestina al Nord Africa, ostacoli alla nuova Amministrazione di Biden! In aggiunta, la presenza e la penetrazione sionista in molti paesi africani, rende ardue le scelte della politica estera del neoeletto presidente Biden.

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