Da cinque giorni, tra scioperi e mobilitazioni nelle piazze, il popolo colombiano si oppone alla riforma fiscale neoliberista del governo, benedetta come sempre dal FMI. Il livello di conflitto sociale ha innescato una repressione brutale e violenta da parte della polizia e dell’esercito, in un paese già segnato profondamente dalle uccisioni di sindaclisti, attivisti per i diritti umani e ex-combattenti delle FARC.
La Temblores ONG ha documentato e denunciato la violenza di Stato in #Colombia; queste le cifre relative a cinque giorni di mobilitazione (da mercoledì 28 aprile):
– 1.118 casi di violenze poliziesche
– 26 civili uccisi dalle forze dell’ordine
– 9 vittime di violenze sessuali da parte delle forze dell’ordine
– 761 detenzioni arbitrarie di manifestanti
– 17 persone che riportano gravi ferite agli occhi
– 216 interventi violenti delle forze dell’ordine
– 56 denunce di “sparizione” durante le manifestazioni
Il silenzio dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e degli organismi internazionali come l’OSA di Luis Almagro di fronte al massacro del popolo colombiano da parte del governo di Iván Duque, evidenziano la complicità delle forze imperialiste nel sostenere un fedele servitore dei loro interessi economici nella regione.
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