Dopo giorni di tensione e l’invio di navi militari, sembra essere calata la tensione tra Francia e Gran Bretagna nel Canale della Manica, attorno all’isola di Jersey, a una ventina di chilometri dalla Normandia ma governata da Londra.
A seguito del ritiro di una flotta di una ottantina di pescherecci francesi che avevano bloccato la circolazione per protesta contro il nuovo sistema di licenze applicato da Jersey dopo la Brexit che limita i diritti di pesca francesi, la Gran Bretagna ha richiamato le due navi da pattugliamento della Marina. I pescherecci francesi si erano piazzati per alcune ore davanti al porto principale dell’isola, Saint-Helier. Poi avevano lasciato le acque di Jersey. A quel punto il governo britannico ha ordinato a sua volta il ritiro delle sue navi militari.
A seguito della Brexit, il governo britannico ha ribadito che “l’Accordo di Commercio e Cooperazione ha comportato modifiche degli accordi sulla pesca tra Regno Unito e Unione Europea”. Secondo Londra “le autorità di Jersey hanno facoltà di regolare la pesca nelle loro acque sulla base di questo accordo e le sosteniamo nell’esercizio di questo diritto”.
Ma i pescatori francesi che hanno bloccato la circolazione nel mare davanti all’isola, ritengono “illegale” il nuovo sistema di licenze applicato da Jersey e che limiterebbe i loro diritti, stabiliti nell’ambito del faticoso accordo sulla pesca post-Brexit.
Questo sui diritti di pesca può sembrare un problema da poco, eppure è bene rammentare che questo tema si era rivelato esplosivo proprio durante i lunghi negoziati tra Londra e Bruxelles sulla Brexit.
Per trovare una soluzione, le rappresentanze dei governi di Francia e Gran Bretagna si incontreranno con i leader dei pescatori ma lo faranno a metà strada, ossia in mezzo al mare conteso e a bordo del peschereccio Norman Le Brocq.
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