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Palestina. Non c’è pace a Gerusalemme, la polizia israeliana chiude la spianata

Il consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto il rispetto “completo” del cessate il fuoco fra Israele e Hamas. “I membri del consiglio di sicurezza danno il benvenuto all’annuncio del cessate fuoco e riconoscono il ruolo importante giocato dall’Egitto” e da altri Paesi dell’area, si legge nel documento approvato dai membri del consiglio di sicurezza, nel quale si mette in evidenza la necessità di “immediata assistenza umanitaria alla popolazione civile palestinese, soprattutto a Gaza“.

Non sembra invece esserci fine alle provocazioni israeliane sul luogo più critico ed emblematico dell’ultima escalation: Gerusalemme, dove tutto è cominciato nelle scorse settimane.

Dopo l’intervento dei militari israeliani venerdì scorso sulla spianata della Moschea di Al Aqsa al termine della preghiera, domenica la polizia israeliana ha chiuso ai palestinesi di età inferiore ai 45 anni l’accesso alla spianata delle moschee di Gerusalemme nel giorno della riapertura del complesso, dopo 20 giorni, ai fedeli ebrei.

A riferirlo è la Waqf, l’organizzazione islamica giordana che ha l’autorità religiosa sull’area, dove si trovano il luogo più sacro della religione ebraica, il Monte del Tempio, e il terzo luogo più sacro dell’Islam, la Moschea di al-Aqsa.

La polizia israeliana, ha spiegato il Waqf secondo la testata Arab News, ha scortato 50 fondamentalisti ebrei sul Monte e ha proibito contemporaneamente l’ingresso alla spianata ai palestinesi di età inferiore ai 45 anni, chiedendo ai palestinesi che intendevano entrare di lasciare il documento di identità e allontanando i più giovani dall’area.

L’organizzazione islamica ha comunicato che tre palestinesi sono stati arrestati, tra i quali un’agente della polizia palestinese.

A Gaza intanto emergono i pesanti problemi legati ai servizi da assicurare alla popolazione dopo quattordici giorni di bombardamenti. L’Unrwa – l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi – ha bisogno di 38 milioni di dollari per l’immediata assistenza al rifugiati palestinesi che hanno perso le loro case e i mezzi di sussistenza, il 70% della popolazione di Gaza. Lo ha detto all’Ansa Philippe Lazzarini Commissario generale dell’Unrwa – che oggi è arrivato a Gaza accompagnato da una delegazione dell’Oms.

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