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Il ricordo di Mandela nelle parole di Marwan Barghouti

Messaggio di Marwan Barghouti, dopo l’annuncio della morte di Mandela – Carcere di Hadarim – 6 dicembre 2013

“la nostra libertà sembra possibile perché voi avete raggiunto la vostra”

Durante i lunghi anni della mia lotta ho avuto l’occasione di pensare molte volte a te, caro Nelson Mandela. Soprattutto dopo il mio arresto nel 2002. Ho pensato ad un uomo che ha trascorso 27 anni in una cella di prigione, solo per dimostrare che la libertà era dentro di lui prima ancora di diventare una realtà di cui la sua gente avrebbe potuto godere. Ed ho pensato alla sua capacità di sfidare l’oppressione e l’apartheid, ma anche di sfidare l’odio e preferire la giustizia alla vendetta.

Quante volte hai dubitato dell’esito di questa lotta? Quante volte ti sei chiesto se la giustizia avrebbe prevalso? Quante volte ti sei domandato perché il mondo era così silenzioso? Quante volte se il tuo nemico avrebbe mai potuto diventare il tuo alleato? Alla fine, la tua volontà si è dimostrata indistruttibile, facendo annoverare il tuo nome tra i più luminosi nella storia della lotta per la libertà.

Tu sei molto più di una fonte d’ispirazione. Devi aver compreso, il giorno che sei uscito di prigione, che non stavi solo scrivendo la storia, ma che stavi contribuendo al trionfo della luce sulle tenebre, e ciononostante hai continuato a rimanere umile. E hai condotto una promessa ben oltre i limiti della frontiera del tuo paese: la promessa che l’oppressione e l’ingiustizia sarebbero state vinte, aprendo la strada alla libertà e alla pace. Nella mia cella ricordo quotidianamente a me stesso questa tua tensione, e tutti i sacrifici diventarno sopportabili alla sola prospettiva che un giorno anche il popolo palestinese sarà in grado di godere della libertà, del diritto al ritorno e all’indipendenza, e questa terra potrà finalmente godere la pace.

Sei diventato un’icona per consentire alla vostra causa di brillare e di imporsi sulla scena internazionale. Universalità a contrastare l’isolamento. Sei diventato un simbolo attorno al quale possono radunarsi e mobilitarsi tutti coloro che credono nei valori universali che contraddistinguono la vostra lotta. L’unità è, per i popoli oppressi, la legge (lo strumento/il mezzo attraverso cui raggiungere) per la vittoria. La cella minuscola e le ore di lavoro forzato, la solitudine e il buio, non impediscono di vedere l’orizzonte e condividere la tua visione. Il tuo paese è diventato un faro, e noi, come palestinesi, issiamo le vele per raggiungere le sue coste.

Hai detto “Sappiamo fin troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei palestinesi”. E da dentro la mia cella io ti dico che la nostra libertà sembra possibile perché voi la vostra l’avete raggiunta. L’Apartheid non ha prevalso in Sud Africa, e l’Apartheid non prevarrà in Palestina. Abbiamo avuto il grande privilegio di dare il benvenuto in Palestina, pochi mesi fa, al tuo compagno di lotta e di prigione Ahmed Kathrada, che ha lanciato, a seguito di questa visita, dalla stessa tua cella, in cui una parte importante della storia universale è stata modellata, la Campagna Internazionale per la libertà dei prigionieri palestinesi, dimostrando che i legami tra le nostre lotte sono eterni.

La tua capacità di essere una figura unificante, di fare da guida dall’interno di una cella, e di essere il depositario del futuro del tuo popolo pur essendo privato della capacità di scegliere il tuo proprio, sono il segno distintivo di un grande ed eccezionale leader e di una figura veramente storica. Saluto il combattente per la libertà e il negoziatore e creatore di pace; il comandante militare e l’ispiratore della resistenza pacifica; l’instancabile militante e lo statista.

 Hai dedicato la tua vita a dimostrare che la libertà e la dignità, la giustizia e la riconciliazione, la pace e la convivenza possono prevalere. Molti ora onorano la tua lotta nei loro discorsi. In Palestina ci impegniamo a perseguire la ricerca dei nostri valori comuni e a onorare la tua lotta non solo attraverso le parole, ma dedicando la nostra vita al perseguimento degli stessi obiettivi. La libertà, caro Madiba, prevarrà, e tu hai contribuito enormemente a rendere certezza questa convinzione. Riposa in pace, e Dio benedica la tua anima invincibile.

Marwan Barghouti, carcere di Hadarim Cella n° 28

[trad D Barb]

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