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Versailles. Il documento della Ue ratifica autonomia strategica sul piano militare

Il documento conclusivo del vertice straordinario del Consiglio Europeo di Versailles conclusosi venerdì, ha prodotto alcuni impegni concreti e scanditi temporalmente sul piano della concentrazione delle industrie e delle tecnologie militari nell’Unione Europea e dell’aumento delle spese militari.

Del documento finale, più di 5 delle 10 pagine sono dedicate alla guerra in Ucraina e alle misure che l’Unione Europea intende adottare per farvi fronte. Le conclusioni del documento alludono all’esistenza di residue resistenze interne a procedere sul piano di un coordinamento centralizzato anche sulla politica militare e non solo su quella energetica, industriale ed economica.

Il documento infatti si conclude testualmente così: “Porteremo avanti il presente programma come singoli Stati membri e collettivamente. Invitiamo le istituzioni ad accelerare i lavori su tutte le questioni discusse. In qualità di leader, torneremo sul presente programma nelle prossime riunioni del Consiglio europeo”.

Il documento integrale del Consiglio Europeo di Versailles si può leggere QUI.

Ne riportiamo integralmente le pagine dedicate alle questione della Difesa europea evidenziando a nostro avviso i passaggi più significativi.

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Di fronte alla crescita dell’instabilità, della competizione strategica e delle minacce alla sicurezza, abbiamo deciso di assumerci maggiori responsabilità per la nostra sicurezza e di compiere ulteriori passi decisivi verso la costruzione della nostra sovranità europea, la riduzione delle nostre dipendenze e la messa a punto di un nuovo modello di crescita
e di investimento per il 2030.
In tale contesto, oggi abbiamo affrontato tre dimensioni fondamentali:
a) rafforzare le nostre capacità di difesa,
b) ridurre le nostre dipendenze energetiche, e
c) costruire una base economica più solida.
I. RAFFORZARE LE NOSTRE CAPACITÀ DI DIFESA
8. Nel dicembre 2021 abbiamo deciso che l’Unione europea si sarebbe assunta maggiori responsabilità per la propria sicurezza e che, nel settore della difesa, avrebbe perseguito una linea d’azione strategica e rafforzato la propria capacità di agire in modo autonomo.
Le relazioni transatlantiche e la cooperazione UE-NATO, nel pieno rispetto dei principi stabiliti nei trattati e di quelli concordati dal Consiglio europeo, compresi i principi di inclusività, reciprocità e autonomia decisionale dell’UE, sono elementi essenziali per la nostra sicurezza generale. Un’UE più forte e capace nel settore della sicurezza e della difesa contribuirà positivamente alla sicurezza globale e transatlantica ed è complementare alla NATO, che resta il fondamento della difesa collettiva per i suoi membri. La solidarietà tra gli Stati membri è espressa all’articolo 42, paragrafo 7, TUE (Trattato dell’Unione Europea, ndr).
Più in generale, l’UE ribadisce la propria intenzione di intensificare il sostegno all’ordine globale basato su regole, imperniato sulle Nazioni Unite.

9. Alla luce delle sfide che dobbiamo affrontare e al fine di proteggere meglio i nostri cittadini, pur riconoscendo il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri, dobbiamo aumentare e migliorare drasticamente gli investimenti nelle capacità di difesa e nelle tecnologie innovative.

Abbiamo pertanto convenuto di:
a)
incrementare considerevolmente le spese per la difesa, destinando una quota significativa agli investimenti, con particolare attenzione alle carenze strategiche individuate, e sviluppando le capacità di difesa in modo collaborativo all’interno dell’Unione europea;
b) mettere a punto ulteriori incentivi per stimolare gli investimenti collaborativi degli Stati membri in progetti comuni e appalti congiunti in materia di capacità di difesa;
c) investire ulteriormente nelle
capacità necessarie per condurre l’intera gamma di missioni e operazioni, anche investendo in abilitanti strategici quali la cibersicurezza e la connettività spaziale;
d) promuovere le
sinergie tra ricerca e innovazione nell’ambito civile, della difesa e dello spazio, e investire nelle tecnologie critiche ed emergenti e nell’innovazione per la sicurezza e la difesa;
e) adottare misure per
rafforzare e sviluppare la nostra industria della difesa, comprese le PMI.

10. Dobbiamo inoltre prepararci al meglio alle sfide che emergono repentinamente provvedendo a:
a) proteggerci da una guerra ibrida in continua crescita, rafforzare la nostra ciber-resilienza, proteggere le nostre infrastrutture – in particolare quelle critiche – e combattere la disinformazione;
b) rafforzare la dimensione di sicurezza e di difesa delle industrie e delle attività spaziali;
c) accelerare gli sforzi in corso per migliorare
la mobilità militare in tutta l’UE (questo spiega il significativo strategico del Tav, ndr)
11. Invitiamo la Commissione, in coordinamento con l’Agenzia europea per la difesa, a presentare un’analisi delle carenze di investimenti in materia di difesa
entro metà maggio e a proporre qualsiasi ulteriore iniziativa necessaria per rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa europea.
12. Parallelamente a tali sforzi, sosterremo i nostri partner con tutti i mezzi disponibili, anche mediante un maggiore ricorso allo strumento europeo per la pace.
13. La futura bussola strategica  (Strategic Compass, ndr) fornirà orientamenti per intervenire su tutte queste dimensioni della sicurezza e della difesa in modo da rendere l’Unione europea un garante della sicurezza più forte e capace”.

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1 Commento


  • Bernardino Marconi

    L’intenzione di stabilire embrioni di autonomia di iniziativa militare della UE non liquida la NATO anzi assume lo stato di complemento, quindi gli USA tireranno ancora le fila e difficilmente vorranno abdicare, solo la potenza della Cina e domani anche dell’India potrà cambiare questo potere.

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