Menu

Guerra in Ucraina/23. Si combatte soprattutto nel sud. A Instanbul riprendono i negoziati. Dal 1 aprile il gas va pagato in rubli

Il fronte militare

Le forze armate russe avanzano nel Sud del paese ma sono ferme nel resto dell’Ucraina: è quanto scrive l’intelligence britannica nell’ultimo aggiornamento sulla situazione dell’invasione: “Nelle ultime 24 ore non ci sono stati cambiamenti significativi nelle disposizioni delle forze russe nell’Ucraina occupata”, si legge nella nota di aggiornamento diffusa dal ministero della Difesa del Regno Unito secondo cui: “La Russia ha guadagnato la maggior parte del terreno a Sud, nelle vicinanze di Mariupol, dove continuano pesanti combattimenti mentre Mosca tenta di conquistare il porto” sul mar d’Azov.

Combattimenti si segnalano nelle aree degli insediamenti di Topolskoye, Kamenka, Sukhaya Kamenka, Gulyaipole e Zaporozhye.

Secondo fonti ucraine, le forze russe stanno continuando in queste ore ad effettuare attacchi missilistici sulle città di Lutsk, Kharkiv, Zhytomyr e Rivne.

Le truppe russe hanno attaccato stamattina la città di Rubizhne, nella regione di Lugansk, nell’est dell’Ucraina mentre avrebbero lasciato la città di Slavutych, appena fuori dalla centrale nucleare di Chernobyl.

Mariupol

A Mariupol si continua a combattere intorno alle tre sacche di resistenza ucraina nella zona dell’acciaieria, in quella del porto e in un quartiere a sud. Le forze armate russe e le milizie delle Repubbliche del Donbass evitano bombardamenti pesanti su queste tre zone per non danneggiare gli impianti industriali e portuali che potranno rivelarsi utili per il futuro di Mariupol. Espugnato dalle milizie delle Repubbliche del Donbass il comando del battaglione Azov. La bandiera delle repubbliche sventola sull’edificio di comando della caserma.

Un video shock sta circolando sui social di tutto il mondo ed è stato ripreso e diffuso dal quotidiano tedesco Bild. Le immagini mostrano i soldati ucraini che sparano alle gambe contro prigionieri russi con le mani legate. A fare fuoco sembrano essere militari con la mimetica ucraina, alcuni dei quali indossano al braccio la fascia azzurra delle truppe di Kiev. Quelli che vengono colpiti invece vestono divise russe. L’Ucraina nega tutto. Secondo il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valerii Zaluzhnyi, “le forze militari russe girano video falsi per screditare le forze armate dell’Ucraina”.

Riprendono i negoziati a Instanbul

Da oggi sino a mercoledì 30 marzo riprendono a Istanbul i colloqui di pace fra le delegazioni di Mosca e Kiev. Il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, ha affermato che le posizioni di Kiev in vista di tali colloqui restano invariate. E proprio sulle divergenze di vedute dovranno lavorare le due squadre negoziali: da un lato, la Russia continua a chiedere a Kiev di riconoscere le due repubbliche del Donbass e l’annessione della Crimea, il riconoscimento della lingua russa in Ucraina, la neutralità militare e la “denazificazione” del Paese; dall’altro, Kiev, chiede un cessate il fuoco definitivo, il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino e rigorose garanzie di sicurezza.

Dal 1 aprile il gas russo va pagato in rubli

Il presidente russo Putin ha incaricato il governo, la Banca centrale russa e la compagnia energetica Gazprom di attuare il trasferimento dei pagamenti per il gas in rubli ai “Paesi ostili” entro il 31 marzo. Lo ha riferito il servizio stampa del Cremlino, come riporta Ria Novosti. «Il governo della Federazione Russa , assieme alla Banca di Russia e alla società per azioni Gazprom, dovrebbe attuare una serie di misure per modificare la valuta di pagamento delle forniture di gas naturale ai Paesi dell’Unione Europea e ad altri Paesi che hanno introdotto misure restrittive nei confronti dei cittadini della Federazione Russa e delle persone giuridiche russe, al rublo russo. Nella lista dei Paesi colpiti da questa misura ci sono tutti gli Stati che hanno introdotto sanzioni contro la Russia dopo l’inizio della “operazione militare speciale” in Ucraina, tra cui anche l’Italia.

Tutti i Paesi del G7 hanno convenuto che si tratta di una chiara violazione unilaterale dei contratti esistenti e questo significa che un pagamento in rubli semplicemente “non è accettabile”.
Immediata la risposta di Mosca. L’Europa non vuole pagare il gas in rubli? Certamente la Russia non distribuirà gratis il proprio gas, “non faremo beneficenza”, ha risposto seccamente il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il quale non si è però sbilanciato sulle contromisure che Mosca potrebbe adottare al diniego occidentale sul pagamento delle forniture in rubli come richiesto, “Di sicuro non forniremo gas gratuitamente, questo è certo. È quasi impossibile fare beneficenza nella nostra situazione”.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *