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Guerra in Ucraina/41. Conto alla rovescia a Mariupol. Putin contrario all’assalto frontale all’acciaieria. La Turchia denuncia: alcuni paesi Nato vogliono che la guerra prosegua

Le forze russe neutralizzeranno oggi l’ultima resistenza opposta dal Reggimento Azov e dai militari ucraini rifugiati nell’acciaieria di Mariupol ha affermato il leader ceceno Ramzan Kadyrov sul suo canale Telegram. Diversamente, il ministro della Difesa russo Sergey Shoygu ritiene invece che ci vorranno tre o quattro giorni per completare l’operazione. Lo stesso ministro, secondo l’agenzia russa Izvestia, conferma però che “A partire da oggi, tutta Mariupol è sotto il controllo dell’esercito russo e della milizia popolare della Repubblica Popolare di Donetsk. Il territorio dello stabilimento Azovstal con i resti dei nazionalisti e dei mercenari stranieri situati lì è bloccato in modo sicuro”.

Ma tutte le agenzie russe danno rilievo ad una dichiarazione di Putin secondo cui l’assalto diretto all’acciaieria va evitato e ha ordinato di annullare l’assalto alla zona industriale. “Dobbiamo pensare a preservare la vita e la salute dei nostri soldati e ufficiali. Non c’è bisogno di andare in queste catacombe e strisciare sottoterra in queste strutture industriali. Bloccate questa zona industriale in modo che neanche una mosca vi passi attraverso” ha affermato il presidente russo.

La conquista dell’acciaieria Azovstal segnerebbe la caduta definitiva di Mariupol sotto il controllo russo. Consapevole di questo l’Ucraina si è detta pronta ad avviare uno speciale ciclo di negoziati con la Russia, per trovare un accordo che consenta l’evacuazione dei militari e dei civili ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Ad annunciarlo è stato il consigliere del capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Mykhaylo Podolyak.

Ma ieri nessuno, né militari né civili, ha utilizzato il corridoio umanitario aperto dalle forze armate russe e dalle milizie repubblicane per le evacuazioni dall’acciaieria di Mariupol, riferisce il presidente del Centro di Controllo Nazionale della Difesa russa, Mikhail Mizintsev. Da Mariupol sono stati evacuati meno civili del previsto ha dichiarato il governatore ucraino del Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Le autorità cittadine hanno riferito che il corridoio umanitario concordato con Mosca prevedeva l’arrivo di 90 bus che avrebbero evacuato 6 mila persone ma molte meno sarebbero riuscite a lasciare la città assediata.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha scritto ai presidenti di Ucraina e Russia, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, chiedendo loro di essere ricevuto a Kiev e a Mosca.

Nuove armi affluiscono in Ucraina. La Turchia lancia l’allarme

Dagli Stati Uniti affluiranno ogni armi e munizioni per aiutare gli ucraini a difendersi dall’aggressione russa: è questa l’assicurazione data dal presidente americano, Joe Biden, ricevendo alla Casa Bianca i vertici delle forze armate. Biden ha spiegato che “e’ iniziato l’addestramento di una cinquantina di militari ucraini per l’impiego degli obici Howitzer inviati da Washington”.  Ma il portavoce del Pentagono, John Kirby si è visto costretto a precisare che all’Ucraina sono arrivati dagli alleati degli Usa solo pezzi di ricambio per gli aerei da combattimento e non interi velivoli da guerra, correggendo così la sua dichiarazione di ieri nella quale aveva fatto riferimento a Paesi alleati che avrebbero inviato caccia a Kiev.

L’invio di veicoli blindati tedeschi all’Ucraina non rappresenta un tabù ha affermato la ministra degli Esteri Annalena Baerbock durante la sua missione in Lettonia, aggiungendo però che “la Bundeswehr non è in grado di mettere a disposizione questi veicoli in tempi brevi”.
La ministra degli Esteri tedesca ha anche aggiunto che la Germania “provvederà all’addestramento e al mantenimento” dei sistemi di difesa artiglieria che saranno fornite a Kiev “dai nostri partner”. Secondo Baerbock l’invio di armamenti “non ci rende parte della guerra”.

Ma su questa escalation di forniture di armamenti all’Ucraina è intervenuto il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, il quale ha accusato alcuni paesi della Nato di volere una guerra duratura in Ucraina per “indebolire” Mosca. “Ci sono paesi all’interno della NATO che vogliono che la guerra continui”, ha affermato il capo della diplomazia turca, “il loro obiettivo e’ che la Russia si indebolisca”. Cavusoglu, in un’intervista alla Cnn turca, ha affermato che la Turchia inizialmente credeva che “la guerra non sarebbe durata a lungo” ma ha cambiato opinione dopo il vertice della Nato con la partecipazione di Kiev.

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