Menu

Il mondo sta regredendo. Lo sviluppo umano è tornato indietro di cinque anni

L’annuale rapporto delle Nazioni Unite pubblicato ieri e basato sugli Indicatori di Sviluppo Umano (1) afferma che  l’Indice di Sviluppo Umano (ISU)  è diminuito per due anni di fila, nel 2020 e nel 2021, tornando al livello del 2016.

Secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) questo “immenso declino” riguarda più del 90% dei Paesi del pianeta e viene emergendo quello che il rapporto definisce come “il complesso dell’incertezza”

Nell’analisi delle Nazioni Unite la pandemia di Covid-19 in corso, dopo aver provocato un’inversione di tendenza nello sviluppo umano in quasi tutti i Paesi, continua ad alimentare varianti imprevedibili. La guerra in Ucraina e altrove ha creato ulteriori sofferenze umane.

Temperature da record, incendi, tempeste e inondazioni suonano l’allarme di sistemi planetari sempre più fuori controllo. Insieme, stanno alimentando una crisi del costo della vita avvertita in tutto il mondo, dipingendo un quadro di tempi incerti e vite instabili.

L’incertezza non è una novità, ma le sue dimensioni stanno assumendo oggi nuove forme inquietanti. Sta emergendo un nuovo “complesso dell’incertezza”, mai visto prima nella storia dell’umanità. A costituirlo secondo l’Undp sono tre filoni volatili e interagenti: “le destabilizzanti pressioni planetarie e le disuguaglianze dell’Antropocene, la ricerca di trasformazioni sociali radicali per alleviare tali pressioni e la diffusa e crescente polarizzazione”.

Questo nuovo complesso di incertezza e ogni nuova crisi che ne deriva, ostacolano lo sviluppo umano e sconvolgono le vite in tutto il mondo. Sulla scia della pandemia, per la prima volta in assoluto, il valore dell’Indice di sviluppo umano (ISU) globale è diminuito per due anni di fila.

Nel 2021, molti Paesi hanno registrato un calo costante dell’indice di sviluppo umano. Anche prima della pandemia, i sentimenti di insicurezza erano in aumento quasi ovunque. Molte persone si sentono estranee ai loro sistemi politici e, in un’altra inversione di tendenza, il ritardo democratico si è aggravato.

Le nuove incertezze, l’insicurezza, la polarizzazione e la demagogia che attanagliano molti Paesi sono fonte di pericolo. Ma c’è anche una promessa – scrive l’Undp per cercare di “mettere una pezza ad una diagnosi così pesante – “è l’opportunità di reimmaginare il nostro futuro, di rinnovare e adattare le nostre istituzioni e di creare nuove storie su chi siamo e su ciò che apprezziamo. Questa è la strada della speranza, la strada da seguire se vogliamo prosperare in un mondo in evoluzione”.

Dunque il mondo affidato ai parametri liberisti della “crescita economica” ci consegna un quadro, quello analizzato con un indicatore di sviluppo umano ce ne consegna un altro. Il problema è che la regressione sta investendo pesantemente i paesi a capitalismo sviluppo più che quelli in via di sviluppo che stanno cercando la loro strada attraverso lo “sganciamento” da quelli occidentali.

(1) L’Indice di Sviluppo Umano è un coefficente introdotto nel 1993 dal Dipartimento Sviluppo delle Nazioni Unite e che, diversamente dal Pil, misura il livello di sviluppo di un paese sulla base di parametri come aspettativa di vita, istruzione, salute, pil procapite. Importante sottolineare come sulla base di questo indicatore, le classifiche mondiali sulla qualità dello sviluppo cambino radicalmente rispetto a quelle fondate sul solo Pil.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • E Sem

    La metastasi neoliberista del capitalismo ci sta dando i suoi frutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *