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La sinistra tedesca “scossa dal torpore”. Appello e manifestazione contro la guerra

Due giorni fa l’ingresso della sede federale del partito della sinistra tedesca Die Linke a Berlino, è stato presidiato dai membri del Partito della Sinistra impegnati nella campagna a sostegno del “Manifesto per la pace” avviato dalla deputata della Linke, Sahra Wagenknecht e dalla giornalista Alice Schwarzer e della manifestazione contro la guerra prevista per il 25 febbraio .

Gli attivisti della Linke contestano il fatto che il consiglio esecutivo del partito abbia inizialmente rifiutato di discuterne in una sessione a porte chiuse domenica scorsa. Secondo le informazioni in possesso del giornale della sinistra alternativa Junge Welt , l’esecutivo della Link ne discuterà in questi giorni.

Sahra Wagenknecht e Alice Schwarzer con il loro “Manifesto per la pace”, hanno toccato i nervi scoperti della sinistra tedesca.

Nel giro di pochi giorni, la loro petizione è stata firmata da più di 400.000 cittadini.

Anche in Germania una grande maggioranza della popolazione non vuole la guerra, sempre più persone si stanno rendendo conto che le consegne di armi all’Ucraina non portano la pace e che la pace può essere raggiunta solo attraverso i negoziati. Queste sono anche le richieste centrali contenute nella petizione di Wagenknecht e Schwarzer a Olaf Scholz: “Chiediamo al cancelliere federale di fermare l’escalation delle consegne di armi. Ora! Dovrebbe guidare una forte alleanza per un cessate il fuoco e negoziati di pace sia a livello tedesco che europeo.

Tra i primi firmatari dell’appello ci sono  Angelika Claussen dei Medici contro la guerra nucleare, la teologa Margot Käfmann, l’attrice Katharina Thalbach, Rainer Braun dell’International Peace Office, il cantautore Reinhard Mey, ex generale di brigata della Bundeswehr. D. Erich Vad e Peter Gauweiler della CSU.

La Wagenknecht, Schwarzer e il generale di brigata a. D. Vad hanno convocato una manifestazione per la pace a Berlino alla Porta di Brandeburgo il 25 febbraio.

In Italia lo stesso giorno ci sarà una manifestazione analoga anche a Genova dove i portuali hanno bloccato il traffico e l’invio di armamenti.

 

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2 Commenti


  • Ewiak Ryszard

    Come possiamo vedere, questa guerra si sta prolungando. Questo aumenta anche il rischio che il conflitto si estenda ad altri paesi europei. Nel Libro di Daniele si legge: “Al tempo fissato [il re del nord] tornerà [le truppe russe torneranno dove erano precedentemente stanziate. Questo significa anche un’azione militare, la grande crisi, la disgregazione non solo dell’area euro, ma anche dell’Unione europea e della NATO. Molti paesi dell’ex blocco orientale tornerà nella sfera d’influenza della Russia] ed entrerà a sud [queste azioni militari sono il preludio di una guerra nucleare globale], ma non sarà come prima e come poi [queste militari precedenti sono il preludio di una guerra nucleare globale], perché gli abitanti delle coste di Kittim [il più remoto Ovest (gli americani)], verranno contro di lui, e crollerà [mentalmente], e se ne ritornerà.” (11:29, 30a) Sarà un massacro reciproco. La pace sarà tolta dalla terra. Verrà usata anche una spada di grande potenza. (Rivelazione 6:4) Gesù lo ha caratterizzato in questo modo: “Cose terrificanti [φοβητρα] anche [τε] e [και] straordinaria [σημεια] dal [απ] cielo [ουρανου] potenti [μεγαλα] saranno [εσται].” (Luca 21:11) E per questo motivo ci saranno anche significativi tremori in lungo e in largo le regioni [di importanza strategica], e carestie ed pestilenze.
    Alcuni antichi manoscritti contengono le parole “και χειμωνες” – “e gelate”.
    L’aramaico Peshitta: “וסתוא רורבא נהוון” – “e saranno grandi gelate”. Oggi lo chiamiamo “inverno nucleare”.
    In Marco 13:8 ci sono anche parole di Gesù: “και ταραχαι” – “e disordini” (l’assenza dell’ordine pubblico e l’insicurezza generalizzata).
    L’aramaico Peshitta: “ושגושיא” – “e confusione” (sullo stato dell’ordine pubblico).
    Questo segno estremamente dettagliato si adatta a una sola guerra. Questo, tuttavia, non sarà la “fine del mondo”. Gesù ha dichiarato: “Ma tutte queste cose saranno soltanto l’inizio delle doglie di parto.” (Matteo 24:8, LND)
    Questo sarà un segno che il “giorno del Signore” (il giorno del giudizio) è davvero iniziato. (Rivelazione 1:10)


    • Redazione Contropiano

      Sfortunati quei popoli e quei paesi che si affidano ai profeti

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