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Ucraina. Salta un altro generale di Kiev. Bakhmut sta cadendo. Crescono i dubbi sull’oltranzismo di guerra

Con un decreto presidenziale datato 26 febbraio, Zelensky ha licenziato il capo delle forze militari congiunte, attive nel Donbass, Eduard Moskalov. E’ ormai una vera e propria epurazione quella che sta decapitando i vertici militari e politici ucraina e di solito non è un buon segnale di tenuta.

Intanto la sorte di Bakhmut appare segnata. “Si sono manifestate circostanze favorevoli per l’accerchiamento del nemico ad Artemovsk” (così i russi chiamano Bakhmut). Ad affermarlo è Denis Pushilin, capo ad interim della Repubblica popolare di Donetsk, in onda sul canale televisivo russo Rossiya 24 . La liberazione di Yagodny e Berkhovka da parte delle forze del gruppo Wagner ha permesso di raggiungere Khromovo e il villaggio di Bogdanovka, ha spiegato Pushilin. Questo crea “circostanze fortunate per circondare il nemico e comprimere l’anello”.

Fonti della Repubblica di Donetsk confermano che i distaccamenti avanzati del gruppo Wagner stanno già combattendo quasi nel centro della città.

Dal canto suo, e nonostante le evidenze sul campo, Zelenski è intervenuto al Forum internazionale di Kaunas (Lituania) affermando la Federazione Russa “deve perdere in Ucraina”.

“Il revanscismo russo dovrebbe dimenticare per sempre Kyiv e Vilnius, Chisinau e Varsavia, i nostri fratelli in Lettonia ed Estonia, in Georgia e in qualsiasi altro paese minacciato da assassini russi. Possiamo farcela. Abbiamo questa opportunità storica… la nostra indipendenza. La salveremo sicuramente. Pertanto, in questo momento dobbiamo agire in modo tale da dare ai nostri popoli garanzie affidabili di non ritorno del male”, ha sottolineato Zelenski.

Un linguaggio oltranzista che però appare sempre meno convincenti a molti osservatori e negli stessi paesi alleati all’Ucraina.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in una intervista al giornale La Stampa afferma testualmente: “Sono sempre dell’idea che una soluzione militare non si possa trovare. Né gli uni, i russi, riusciranno mai a disarcionare la leadership ucraina, né gli ucraini potranno riuscire a riconquistare tutti i territori che sono stati invasi dalla Russia. Questo è un dato che rimane costante nel tempo. Sicuramente non possiamo permetterci un altro conflitto ‘congelato’ nel cuore dell’Europa”.

Negli Stati Uniti, Graham Allison, analista internazionale di Harvard e del Council on Foreign Relations ha posto quattro domande pesanti sul Washington Post.

“In un mondo giusto, questa guerra si concluderebbe con una vittoria totale dell’Ucraina che seppellirebbe il presidente russo Vladimir Putin in una tomba ignominiosa…. Ma cosa si intende per vittoria contro un Paese come la Russia?” si interroga Allison. “Mentre consideriamo la strada da percorrere, non possiamo sfuggire al fatto che Putin comanda un arsenale di circa 6.000 armi nucleari che potrebbero ucciderci tutti. Per non dimenticare, si consideri l’annuncio di questa settimana che la Russia sospende la partecipazione al New START, l’ultimo trattato di controllo degli armamenti rimasto in vigore con gli Stati Uniti. Per verificare la realtà, è essenziale considerare quattro domande scomode” sottolinea Allison.

Riportiamo qui di seguito le quattro domande che Graham Allison ha messo nero su bianco sul Washington Post:

Primo: se la posta in gioco non è solo la sopravvivenza dell’Ucraina, ma il futuro dell’Europa e persino dell’ordine globale, perché non ci sono truppe americane a combattere sul campo di battaglia a fianco dei coraggiosi ucraini? Risposta: Il Presidente Biden ha stabilito fin dall’inizio che gli Stati Uniti “non combatteranno la terza guerra mondiale per l’Ucraina”. Se gli Stati Uniti inviassero truppe americane sul campo di battaglia per uccidere le truppe russe, la guerra diventerebbe rapidamente una guerra tra Stati Uniti e Russia e potrebbe degenerare in una guerra nucleare.
Come sicuramente hanno fatto i leader dell'”impero del male”, Putin comanda un arsenale nucleare pienamente in grado di distruggere gli Stati Uniti. Gli studenti seri di sicurezza nazionale sanno che in questo mondo MAD (distruzione reciproca assicurata), l’intuizione incandescente di Ronald Reagan rimane una verità fondamentale: “Una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta”. Come certamente è accaduto durante quasi mezzo secolo di Guerra Fredda, la stessa sopravvivenza dell’America richiede la ricerca di modi per difendere e far progredire i nostri interessi senza impegnarsi in un conflitto diretto con la Russia.

Secondo: ha ragione il direttore della CIA William J. Burns quando afferma che l’Ucraina è una guerra che Putin “non crede di potersi permettere di perdere”? Sì: se le condizioni sul campo di battaglia costringono Putin a scegliere tra una sconfitta umiliante, da un lato, e un’escalation del livello di distruzione, dall’altro, è probabile che scelga la seconda. Come ha dimostrato con la campagna di attacchi missilistici che ha distrutto le infrastrutture ucraine, è in grado e disposto a salire di livello. L’esito di questa guerra non è esistenziale per la Russia. Ma lo è per Putin.
Se l’unica alternativa per Putin è la sconfitta decisiva, potrebbe credere di non avere altra scelta che condurre attacchi nucleari tattici sull’Ucraina. Il Presidente John F. Kennedy, dopo essere sopravvissuto alla crisi dei missili di Cuba, dove credeva che ci fosse una possibilità su tre di una guerra che avrebbe estinto centinaia di milioni di anime innocenti, ha offerto ai futuri statisti una grande lezione. Nelle sue parole: “Soprattutto, pur difendendo i propri interessi vitali, le potenze nucleari devono evitare quegli scontri che portano l’avversario a scegliere tra una ritirata umiliante o una guerra nucleare”.

Terzo: se i combattimenti in qualche modo finissero oggi, qualcuno avrebbe dubbi su chi ha vinto e chi ha perso? A prescindere dai guadagni territoriali tattici che Putin potrebbe ottenere una volta terminata questa fase di guerra intensa, nessuno avrà dubbi sul fatto che la guerra di Putin è stata un grave errore strategico. È riuscito a ottenere esattamente il contrario di ciò che intendeva. Il senso di identità e la fiducia degli ucraini nella possibilità di costruire una nazione moderna e vitale non sono mai stati così forti. La NATO non è mai stata così unita e i suoi membri europei molto più disposti a investire nelle proprie capacità militari rispetto a una generazione o più. Ricreando una vivida minaccia russa, Putin ha condannato il suo Paese a una nuova guerra fredda contro un avversario transatlantico unito, la cui economia combinata è più di 20 volte più grande.

Quarto: se immaginiamo una mappa dell’Europa nel 2030 e soppesiamo i fattori che potrebbero determinare la posizione dell’Ucraina su di essa, che importanza avrebbe se le uccisioni si fermassero a 100 miglia a est o a ovest dell’attuale linea di controllo? Gli ucraini non rinunceranno mai all’obiettivo di liberare ogni centimetro del territorio ucraino – né dovrebbero farlo. Ma mentre Zelensky e i suoi sostenitori in Occidente considerano le opzioni sulla strada da percorrere, dovrebbero rivedere la storia postbellica della Germania Ovest. Costruendo una vibrante democrazia di libero mercato all’interno di istituzioni europee più ampie, garantite da una NATO guidata dagli Stati Uniti, la Germania Ovest ha creato le condizioni per cui il recupero del terzo orientale del Paese, occupato dai sovietici, era solo una questione di tempo. L’Ucraina potrebbe diventare la Germania Ovest del XXI secolo?

Se queste risposte sono approssimativamente corrette, dovremmo aspettarci che il futuro dell’Europa sia definito da una nuova guerra fredda con l’Ucraina in prima linea, la NATO alle sue spalle e una lunga attesa per il rinsavimento della Russia post-sovietica” è conclusione di Allison sul Washington Post.

 

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7 Commenti


  • Paolo

    “Allison has been heavily involved in U.S. defense policy since working as an advisor and consultant to the Pentagon in the 1960s, and has been consultant for the RAND Corporation. He has been a member of the Secretary of Defense’s Defense Policy Board from 1985”.

    Graham Allison è un guerrafondaio a tempo pieno sotto le spoglie di un esperto di politica internazionale, che dalle loro parti significa solo e soltanto una cosa: esperto di come fregare gli altri paesi per gli interessi, ritenuti inalienabili e indiscutibili, degli Usa (ricordate l’affermazione di Reagan, di cui questo signore è stato un servitore, secondo cui gli standard di benessere dei cittadini degli Usa non sono trattabili?).

    Un tale signore si permette di stabilire – udite udite – come dovrebbe essere un mondo giusto. E per di più su un giornale che è stato uno di più agguerriti propagandisti delle menzogne che hanno portato all’aggressione Usa contro l’iraq. Nel mondo ritenuto giusto di questi personaggi la guerra della Russia è un crimine, mentre tutte le invasioni e le aggressioni militare degli Stati Uniti degli ultimi trent’anni, che hanno provocato solo in Iraq un milione di morti, sono giustificate. Questo è lo standard della nobile virtù della Giustizia per questi “esperti”, che imperversano nei vari ministeri americani e nei vari centri studi finanziati dal governo Usa ma naturalmente tutti dichiarati indipendenti (ahahah!!). Siamo in buone mani, no?!?!

    Naturalmente la guerra sarebbe soltanto la guerra di Putin, il quale, secondo questo nobile personaggio, non avrebbe scrupolo a lanciare missili atomici pur di mantenere la poltrona di presidente. Questo è il livello dei nostri esperti in occidente, che stanno guidando la politica anche dell’Europa. Che poi in effetti, ma questo personaggio non lo dirà mai, la dottrina militare sull’uso delle armi nucleari in Russia è estremamente severa e ben definita, si potrebbe dire addirittura draconiana, e non prevede, al contrario degli Usa, assolutamente il primo colpo, questo non conta nulla…

    La narrazione di questo personaggio diventa poi addirittura sfacciata menzogna storica allorché fa un confronto con la situazione della Germania divisa in due parti e poi giunta alla riunificazione. Quella riunificazione fu possibile perché la permise la Russia, la quale accettò addirittura, con un atto di fiducia che potrebbe essere definito encomiabile quanto stupido, che la Germania riunificata facesse parte nella sua interezza della nato . Naturalmente con l’assicurazione che questa “pacifica” organizzazione, che da allora non ha mai smesso di fare guerre, non si sarebbe espansa ad est. Sappiamo come poi è andata la storia.

    Ora, che la Russia possa essere definita ingenua, su questo non c’è nessun dubbio. Ma che possa ricommettere in futuro questo stesso sbaglio, ritengo sia veramente inimmaginabile.


  • maugeri vincenzo

    Io ancora non ho capito se negli stati uniti si ragiona con la testa o con i piedi la Russia ancora una volta a detto lei non vorrà un paese che sia un vassallo della nato è fino a che ci sarà queste persone che ci sono ora, non credo che farà un accordo di pace.
    Dalle parole di questo signore vorrebbe che l’ucraina fosse come la Germania in due stati è ripeto non sono le garanzie che vuole la Russia la Russia la vuole neutrale se non c’è questo requisito di negoziato non se ne parla.


  • Matteo17

    L’Ucraina come la Germania del XX secolo? Come no, uguale, uguale… “Stesso identico” contesto storico proprio: ieri c’era lo spauracchio comunista, oggi la gabbia ineoliberista sta riducendo i paesi occidentali e i suoi popoli con le pezze al culo… Ma per sparare certe minchiate bisogna per forza passare da Harvard? All’Ucraina dell’Ovest (o come diamine si chiamerà) se va bene toccherà un destino da Romania 2.0…Altro che Germania federale! E poi cosa vuol dire che debbono riprendersi Donbass e Crimea? Che laa stragrande maggioranza di russi e russofoni che la abitano, saranno destinati alla pulizia etnica cone successo dal 2014 in poi (almeno in Donbass)? Bello il “realismo” di certi professoroni…


  • Eros Barone

    Il sillogismo di Graham Allison è zoppo, in quanto la sua premessa maggiore, come ha giustamente sottolineato Vincenzo Maugeri, è rappresentata (non dalla neutralità dell’Ucraina ma) dalla sua inclusione nella NATO, talché, se la Russia accettasse un ragionamento simile, vanificherebbe il significato strategico dell'”Operazione militare speciale”. E’ allora opportuno rammentare le tappe dell’espansione della NATO nell’Europa centro-orientale, poiché è contro questa espansione che sta reagendo la Russia. Nel 2014 col colpo di Stato di Euromajdan l’Ucraina è stata inserita nel campo della NATO, la quale ha così potuto estendere l’egemonia statunitense a paesi che precedentemente avevano fatto parte del campo dell’URSS (quinto allargamento in ordine di tempo). L’elenco è impressionante e basta stenderlo per capire quanto sia ipocrita il piagnisteo per “la povera Ucraina aggredita dalla cattiva Russia”. Il territorio della Germania Est e l’exclave di Berlino Ovest entrarono nella NATO il 3 ottobre 1990 con la riunificazione della Germania (primo allargamento); il 12 marzo 1999 diventarono membri della NATO la Polonia, la Repubblica Ceca e l’Ungheria (secondo allargamento); il 29 marzo 2004 furono inglobate nell’organizzazione atlantica l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Slovacchia, la Romania, la Bulgaria, la Slovenia (terzo allargamento); il 4 aprile 2009 toccò all’Albania ed alla Croazia (quarto allargamento); il 5 giugno 2017 fu la volta del Montenegro (sesto allargamento); infine, il 27 marzo 2020, toccò alla Macedonia del Nord (settimo allargamento). Attualmente è previsto l’inserimento di altri quattro paesi nella NATO: si tratta della Bosnia-Erzegovina, della Svezia, della Finlandia e della Georgia. Gli ultimi due paesi confinano con la Federazione Russa, mentre la Svezia confina con essa nel Mar Baltico. Sono queste le ragioni più che mai cogenti per cui Vladimir Putin è stato costretto a varcare il Rubicone. Di fronte alla reazione della Russia, un Henry Kissinger ormai centenario ha infatti dichiarato in un’intervista al “Wall Street Journal”: “Sono stato a favore della piena indipendenza dell’Ucraina, ma ho pensato che il suo ruolo migliore fosse qualcosa come la Finlandia”. Il bilancio tratto dall’ex segretario di Stato perciò è tragicamente fallimentare: “Siamo sull’orlo della guerra con Russia e Cina su questioni che in parte abbiamo creato noi, senza alcuna idea di come andrà a finire o cosa dovrebbe portare”. L’autocritica di Henry Kissinger si aggiunge così a quanto ha dichiarato il politologo statunitense John Mearsheimer in una conferenza tenuta il 16 giugno 2022 allo “European University Institute” (EUI) di Firenze: “La tragica verità è che, se l’Occidente non avesse cercato di espandere la NATO all’Ucraina, è improbabile che oggi in Ucraina si sarebbe scatenata una guerra e molto probabilmente la Crimea farebbe ancora parte dell’Ucraina… La storia condannerà severamente gli Stati Uniti e i loro alleati per la loro politica incredibilmente stupida nei confronti dell’Ucraina”.


  • Paolo

    Eros Barone, ottima e veritiera esposizione dei fatti. Grazie. Mi sono sempre domandato perché la Russia abbia accettato che la Germania unificata facesse parte della Nato. Non trovo una risposta. Lei ne ha una?


  • Sebastiano Di Liberto

    Gli Usa Stanno esagerando
    Una grande potenza militare e nucleare non sfida un’ altra grande potenza militare.nucleare come la Russia
    Hanno inglobato ed espropriato e massacrato i poveri pellirossa indiani, hanno gettato due atomiche in Giappone a guerra finita e vinta. Hanno fatto una guerra in Vietnam con napalm e lanciafiamme contro i villaggi dei poveri contadini, Hanno bombardato a tappeto l’Iraq facendo un milione di morti, poi e’ toccato al kosovo regalato ai mussulmani a scapito dei cristiani. E’ vero ci hanno liberato dal nazismo, però grazie anche al coraggio dei Russi che sul fronte est hanno perduto 50 milioni di popolo impegnandoo le divisioni tedesche che altrimenti potevano essere spostate ad ovest e far fallire lo sbarco in Normandia. In ultimo, ma non per ultimo, hanno abbandonato,scappando a gambe levate, l’Afghanistan e lasciando le popolazioni alla vendetta Isis. Cara america hai sempre fatto la guerra in casa di altri: è ora di finirla. Putin non ha tutti i torti ma neppure tutte le ragioni ha però il diritto di difendere i suoi confini di opporsi all’ accerchiamento Nato e di difendere le popolazioni filo russe del Donbass bombardate dagli Ucraini con armi Nato sin dal 2014 violando i trattati di Minsk. Voi fate sanzioni, voi impiccate con i tribunali di guerra i capi di stato per crimini di guerra !!! Mi viene spontanea una domanda. Perché mai nessun tribunale militare è stato allestito per i vostro crimini, perche’per voi non ci sono mai state sanzioni ? La risposta è chiara : perché voi siete e volete essere i soli padroni del mondo. Ora nel tentativo del dominio geopolitico correte il rischio di fare unire Cina e Russia.
    La Russia dovrebbe essere un vostro alleato non un vostro nemico. La supina Europa obbedisce ai vostri ordini e sbaglia ad isolare la Russia: inviando armi sempre armi al “simpatico” Zelenski. State facendo una guerra per procura con il sangue dei poveri e coraggiosi Ucraini. State sbagliando tutto cari Usa e cara miope Europa. Spero in sua santità Francesco il Quale, purtroppo, nessuno vuole ascoltare.!!!


  • luca

    L’ osservazione di Cavo Dragone e’ errata. Sebbene con tempo e alti costi la Russia e’ in grado di vincere questo conflitto.

    Anzi la Russia ha tempo, in quanto pa sua economia regge ( anzi va meglio di prima ) alle sanzioni e il suo apparatonindistriale e’ in grado di rimpiazzare le perdite piu rapidamente di quanto queste avvengano, per non parlare di scorte quasi illimitate gia in magazzino per quento riguarda carri armati e munizioni di artiglieria.

    Basti pensare che mentre noi doscutiamo pensiamo.l’ invio di circa 150 carri – quasi tutti leopard 1 obsoleti ) da qui a forse un anno e mezzo ( per ora ne sono arrivati QUATTRO ) , la Russia ha gia ad oggi prodotto circa 200 carri t90 ammodernati all’ ultima generazione e un centianaio di t14 armata, stato dell’ arte… Carri che non ha nemmeno introdotto nel conflitto in quanto ha T72 ammodernati T80 e T90 di medio ammodernamento letteralmente.a ” sfare “….

    Viceversa la.Nato ha esaurito gli stock e ha una produzione troppo lenta. Basti pensare che ip rateo di fuoco dell’ artiglieria russa viaggia sui 30.000 proiettili al giorno a.cui gli ucraini rispondono anfatica con 5000… moltissime.delle dotazioni fornite dalla.nato sono statr gia distrutte e letteralmemte non ne abbiamo ( anche volendo e molti paesi son sempre.piu scettici ) da dare.

    La.danimarca e’ ormai completamente priva di artiglieria e carri, la.germania ha pochissimi carri realmente funzionanti, artiglieri contata e con poche munizioni, la Polonia e gli altri paesi ex patto hanno dato tutte le dotazioni ex sovietiche, l’ italia ha ridicoli 200 carri Ariete ( di cui marcianti forse una ventina )…

    alla.Russia bastera’ lasciar sfrangere l’ esercito ucraino ( che ha gia perso tra i 180.000 e i 350.000 effettivi a seconda delle stime ) contro pe.sapve della.propria artiglieria ( con proiettili pressoche infiniti ) , non ha bisogno di penetrare in profondita il territorio ( lo fara quando l’ esercito ucraino sara’ ” consumato ” tra uno due anni.

    Ormai.la.Russia anche volendo, non puo’ lasciare che l’ Ucraina Occidentale diventa base per ulteriori attacchi proseguira finche non avra’ un regime amico a kiev, o fino a quando la Russia confinera’ con la.Polonia.

    Dopo la.farsa di Minsk peraltro Nato e Ucraini ( che hanno pubblicamente dichiarato di aver firmato l’ accordo solo per prendere tempp e preparare la guerra ) non sono piu interlucutori credibili.

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